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12 marzo 2016

Ecologia di fiori e di cuori

di Saba Zecchi

Continuo a leggere affermazioni in difesa della fecondazione eterologa che invocano i sentimenti, per alcuni l'egoismo alla base di ogni nascita, ma per la maggior parte l'amore che da solo basterebbe a crescere quei figli in modo sano. Che poi in entrambi i casi si debba trovare un alleato in una persona completamente estranea alla propria storia personale, dietro compenso economico, e pure se questo venisse bypassato come in strutture sanitarie pubbliche che si stanno armando per partire alla conquista di figli commissionati, questo non viene preso molto in considerazione, conta solo la propria intenzione e l'ottenimento del risultato.

Per quanti giocano a fare gli egoisti a tutti i costi non credo servano molte parole. Dicono che fare figli è sempre un atto egoistico, tanto in modo naturale quanto in modo artificiale, e quindi pari sono. A parte che i figli nascono anche quando non li cerchi, pur con tutte le attenzioni del caso, c'è un dato principale, ovvero che i figli nascono, punto. E' vero, nascono anche se la ragione alla base è egoista, e questo dimostra più di ogni altra cosa che la Vita va oltre le ragioni personali. Ma andrebbe ricordato che i sacrifici che i figli generalmente richiedono per crescerli si scontrano con l'egoismo iniziale e possono smontarlo del tutto o entrare in risonanza e produrre nevrosi, psicosi, frustrazioni nei genitori e una casistica infinita di problemi nel figlio, sensi di colpa indotti, disistima e molto altro. Nessuna ragione personale regge il confronto con quanta cura e attenzione richiede una nuova creatura...

Più ancora mi sorprendono quanti ritengono che l'importante è crescere un figlio con amore. Anche qui si potrebbe srotolare una casistica di mamme innamorate perse dei propri figli che non per questo fanno il loro bene, anzi. Sollevarli dai pesi, nascondergli che esiste il male, non permettere al padre di intervenire staccandolo dal vincolo materno, ricatti affettivi.. sono un mix di amore, insicurezze ed egoismi che chiunque ha toccato con mano tra amici e parenti, e che non mi permetterei mai di dire che non abbiano una base (esagerata?) di amore. Quindi chi siete voi per dire che quell'amore è troppo, è distorto, è sregolato? Chi siete voi per giudicare l'amore di una madre che è si è spesa totalmente per i suoi figli? Sono figli che forse non hanno conosciuto pregiudizi, ma ce ne sono di quelli che arrivano alla maggiore età senza cognizione di cosa succede davvero nel mondo, e questo è fargli del bene?

Sento un coro sollevarsi: "appunto per questo, non giudicare l'amore omosessuale che desidera anch'esso un figlio". Non farò orecchie da mercante, ma ribadisco un punto non irrilevante: non usiamo la parola "amore" a nostro piacere. Quello che conta è il bene per il figlio, e quindi saper tracciare un limite tra bene e male, altrimenti vale tutto e il contrario di tutto. Tracciare dei limiti tra campi diversi e in conflitto tra loro è proprio uno dei punti educativi principali, e questo deve fare un genitore, con affetto e tenerezza: educare. Un genitore non è solo una cisterna di affetto, innanzitutto perché per chiunque questa è limitata, ed è vero, tornano in superficie gli egoismi; e in secondo luogo perché di mammoni l'Italia ne ha già prodotti a sufficienza. E guardate che non è molto diverso dall'aver creato una generazione di disoccupati che aspettano sicurezze dallo Stato, solo per avergli nascosto che nella vita bisogna anche faticare.

Chiarito questo, proviamo a prendere il tema dell'amore tra i genitori come l'argomento fondante, come vuole il sacramento del matrimonio e come vorrebbe il cortocircuito delle piazze arcobaleno. Perché per fare un bambino, per generare vita, per creare una discendenza si accetta di servirci di altre persone che con la propria storia personale non c'entrano nulla, che non sono la persona amata e che non riguardano minimamente la relazione d'amore che vogliamo mettere al centro? Dall'inizio del mondo, per creare vita bastano due persone, né mezzi materiali, né tanti mezzi umanitari o terzi incomodi.. solo due persone, ed è tanto disarmante quanto meraviglioso.
 

08 marzo 2016

Utero in affitto, ovvero la tecnica al di sopra della natura umana

di Saba Zecchi
Ho iniziato la collaborazione su questo blog ai suoi albori e con un articolo sull'ecologia umana a ridosso del discorso di Benedetto XVI agli ambientalisti tedeschi che spiegava molto meglio di me il nodo del problema e gli strumenti di difesa che avevamo e abbiamo tuttora. Si potrebbe riprendere testualmente quel discorso e cucirlo sul dibattito riguardo eterologa, utero in affitto e adozioni gay. So che molti amici, addetti ai lavori e cittadini si pongono onestamente il problema, fuori dagli schemi ideologici e degli slogan politici. Anche per la mia formazione scientifica mi sento di riproporre il tema dell'ecologia umana, riaffermare il principio di natura, la superiorità della scienza sulla tecnica, l'importanza di un'ecologia che includa l'uomo e non proceda a balzelli, invocando la cura del creato e dei processi naturali per scongiurare il surriscaldamento globale, per poi trascurare la natura dell'uomo nell'atto creativo della vita, come se questo non avesse conseguenze.

Contrari a congelare le zucchine, ma favorevoli a congelare un embrione? Sembra che per contestare la maternità surrogata -che con la tecnica produce vita dove la natura non sarebbe arrivata- occorra individuare gli sprechi di materiale plastico o i centri di eccessivo consumo energetico. Scopriamo se la clinica per l'impianto degli ovuli lavora con pannelli solari o con corrente ad alto consumo, per poterci ribellare! figuriamoci se non fa la differenziata che grande contestazione possiamo tirare su! Su questi problemi ecologici si può radunare consenso trasversale, ma sull'impiego della tecnica per commissionare una persona il consenso cambierebbe un pochino. Quali applausi avrebbe avuto Leonardo di Caprio se avesse incentrato il suo discorso di accettazione dell'Oscar sul rispetto della Vita, e non (solo) sul rispetto dell'ambiente?

Purtroppo anche una certa propaganda tradizionalista non convince, e allontana chi vuole costruirsi un'opionione seria. Non mi sembra vero che si privi una madre di suo figlio, argomento molto sentito perchè “la mamma è pur sempre la mamma”. Il figlio non viene strappato a nessuno nella pratica di “gestazione per altri”, la gestante non lo vuole come figlio suo fin dal primo momento in cui l'embrione cresce. Sfido a dire che questo sentimento contraddittorio venga trasmesso senza conseguenze al figlio, “ti cresco ma non ti voglio con me”, ma si apre un altro capitolo e non sono madre, né psicologa o medico per affrontarlo, inoltre la pratica clinica è quantitativamente troppo limitata per parlare di casistiche attendibili.

Lo slogan che leggo da molti amici cattolici, che il figlio viene privato della mamma, è contestabile e sicuramente alle madri non viene tolto nessun figlio. Il figlio non nasce neanche orfano, ha solo una gestante disgraziata per madre (e idem la donatrice dell'ovulo), e sebbene la cosa non vada istituzionalizzata, è una condizione che esiste da sempre. Il punto è antropologico ed ecologico, e chi scrive è una tendenzialmente a favore degli ogm, che la tecnologia la conosce e la benedice. Il punto è che la vita umana è sacra, anche per un ateo, ogni vita è una benedizione, inclusi quei figli di surrogati. La deviazione della gestazione per altri come dell'inseminazione artificiale non è tanto dare la possibilità a un omosessuale di diventare padre, quanto piuttosto di creare esseri umani a comando, stabilendo una superiorità della tecnica sulla natura umana.

Certo, per un cristiano non è quella omosessuale una condizione educativa accettabile per una creatura, e ci si può e deve opporre legittimamente anche a questo. Ma per chiunque deve valere il rispetto della condizione umana, che è finita e legata a doppio nodo con la natura. Neanche la natura animale o vegetale si può comandare, al massimo si può regolare e dominare, tanto più questo vale per l'essere umano. La storia ci insegna che a comandare senza rispetto la natura non si è ottenuto mai nulla di buono.
 

06 marzo 2016

Discorsi immaginari di un DiCaprio rurale

di Saba Zecchi

Abbiamo tifato per l'Oscar a Leonardo DiCaprio che attendevamo da tempo, e che di sicuro la puritana giuria americana non gli avrebbe assegnato per film scabrosi. E infatti il film nella natura selvaggia gli ha dato coraggio e hanno buttato la statuetta oltre l'ostacolo: Leo ha guadagnato l'Oscar!
Di tempo per prepararsi il discorso di ringraziamento ne ha avuto quanto voleva e infatti ha tirato su proprio un bel sermoncino, come si conviene a una star che vuole fare public opinion e incidere sul sociale. Bravo Leo, ti appoggiamo!

E allora immaginiamo che se il film non fosse stato girato nella natura selvaggia, ma in una normale cittadina dove a dominare più degli istinti sono i sentimenti, come negli splendidi La stanza di Marvin e Buon Complenno Mrs Grape, forse il suo discorso non sarebbe stato (solo) sulla difesa della natura e dell'ambiente, ma (anche) sulla difesa della natura e della Vita!
Ecco cosa avrebbe potuto dire.

Inglese:
"‪#‎Surrogacy‬ is real, it is happening right now, it is the most urgent threat facing our entire ‪#‎existance‬ and we need to work together to stop procrastinating. We need to support the leaders all over the world who do not ‪#‎act‬ for #surrogacy ‪#‎companies‬, ‪#‎children‬ ‪#‎market‬, ‪#‎abortion‬ and‪#‎woman‬ ‪#‎exploitation‬ and ‪#‎slavery‬, but who #act for ‪#‎maternity‬, #children's‪#‎rights‬ and all humanity. For the few or billions of children involved or killed who will be most hurt by this. Do not take the world for granted. Do not take ‪#‎life‬ for granted. I do not take this evening for granted."

Italiano:
"L' #uteroinaffitto è una realtà, sta accadendo proprio ora, è la sfida più urgente che riguarda la nostra intera #esistenza e dobbiamo lavorare insieme per smetterla di rimandare il problema. Dobbiamo supportare i leader di tutto il mondo che non #operano per le agenzie di #uteriinaffitto, per il #mercatodeibambini, per l' #aborto e lo sfruttamento e la #schiavitù delle #donne, ma che operano per la #maternità, le #famiglie, i #dirittideibambini e la #dignità di tutta l'umanità. Per i pochi o tanti bambini ora e in futuro che saranno uccisi o feriti da queste pratiche. Non prendete il mondo per scontato. Non prendete la #Vita per scontata. Io non prendo questa serata per scontata."


 

26 aprile 2013

Orfani e vedove (II parte)

di Saba Giulia Zecchi

(LEGGI LA PRIMA PARTE:
Lo stato assistenziale nasce nell'era industriale con l'introduzione della previdenza sociale - la pensione per tutti -, si estende poi con l'assistenza sanitaria, la pubblica istruzione, l'indennità di disoccupazione, l'accesso a servizi di vario genere (biblioteche, musei.. ). Servizi da erogare a tutti, per diminuire le differenze e le disuguaglianze sociali, a cui quindi tutti hanno diritto, e che aumentano proporzionalmente al benessere collettivo. A intuito, per ridurre le disuguaglianze questi servizi dovrebbero essere erogati solo ad alcune categorie svantaggiate, quelle che da sole non potrebbero accedervi, ma è andata a finire che oggi sono forzosamente erogati praticamente a tutti.
 

12 dicembre 2012

Orfani e vedove (I parte)

di Saba G. Zecchi


Da un po' non leggevo il blog di Costanza Miriano, così sono andata sul suo profilo Facebook per sfogliare gli argomenti più recenti - ammetto che è macchinoso, ma sul profilo ci sono commenti e link annessi, che possono anche tornare utili. E così è stato. Dalla pagina della Costanza nazionale si trova il link a un post che stronca il suo recente libro secondo prevedibili categorie di "modernità", "diritti acquisiti" e simili e proporzionalmente sorvola sui più noti fondamenti della cristianità alla base del libro (la forma della croce, per esempio, non intesa come "stampino" o "ciondolo", ma come forma-sostanza).
 

01 ottobre 2012

Matrimoni civili. Un po' di fantasia, su!

di Ilaria, Giulia e Saba

I forum femminili sono una fonte inesauribile di perle di saggezza. Una per tutte: "Ragazze secondo voi per un matrimonio civile è giusto usare l'abito bianco? A me è sempre piaciuto pensare di sposarmi in abito bianco, ma mi sento un po' a disagio...". Raramente si incontra un concentrato tale di genuina ignoranza! 
 

20 agosto 2012

L'occasione perduta della Generazione Perduta

di Saba Zecchi


E' uscito circa dieci giorni fa, con la fretta del caldo e delle valige da chiudere, il manifesto dei giovani non considerati da nessuno, o considerati per sottolinearne l'irrilevanza. Si chiama "Generazione Perduta", lo hanno promosso 20 persone (30-40enni), e firmato un migliaio nella prima settimana (ad oggi 1.220 circa). 
 

31 maggio 2012

A Giulià, ma che stai a dì?


di Saba Giulia Zecchi
Avventori di Campari e de Maistre, avete fatto caso a Radio Londra in questi giorni? Dopo tre giorni lontana dal web e tv, ho provato a ridurre al minimo indispensabile il numero di schede aperte su Chrome, senza affogare negli aggiornamenti su Vaticanleaks, M5S e conferenze presidenziali, e concentrarmi solo sul Tea Party che in questi giorni è sbarcato anche a Napoli grazie a www.storialibera.it.
 

22 dicembre 2011

Auguri senza scontrino

di Saba Giulia Zecchi
Se è lo Stato a fare la predica come ci difendiamo? Già non è facile lo slalom tra certe prediche domenicali,  figuriamoci se ci si mette addirittura lo Stato con l'aurea di sacralità che gli viene attribuita.  
Vi ricordate le prediche sul pacifismo? La retorica pacifista è stata uno di quei messaggi tanto generali e vaghi da essere utile per ammantare di bontà qualsiasi causa. Il gioco del pacifismo era fin troppo facile: "chi si può dire contro la pace?" Chi non ostenta la bandiera della pace è per forza un guerrafondaio o bene che vada un individualista cinico. Il problema ovviamente non è la domanda in sé, ma il vuoto intorno a essa. Il cristiano della domenica, poi, non si può dire contro la pace, "Cristo stesso è venuto a portare la pace". Ed ecco sfregiati secoli di magistero e martirii..  
 

31 ottobre 2011

Ecologia dell'uomo II - Lezioni pratiche

di Saba Giulia Zecchi 
Sulle pagine di Campari e De Maistre si è già potuto commentare la sentenza della Corte di Giustizia europea sul brevetto di medicinali e cure ricavate da cellule staminali embrionali. Nel post di Federico Catani si è valutata l'implicazione giuridica di una sentenza valida e apprezzabile, ma pur sempre parziale e su questi aspetti non mi addentro oltre. Voglio valutare l'aspetto legato all' ecologia dell'uomo di cui ho scritto proprio su questo blog. Non è secondario, infatti, che a perorare la causa sia stata Greenpeace.
 

24 settembre 2011

Ecologia dell'uomo

Con questo articolo inizia la sua collaborazione con noi l'amica Saba Giulia Zecchi. Classe '83, laureata in Scienze per i Beni Culturali, orgogliosa dei suoi studi scientifici (sì, il suo corso è sotto Scienze Matematiche Fisiche e Naturali) non si lascia spiegare dagli scettici cosa sia una cellula, l'effetto serra o l'accanimento terapeutico. Mentre cerca lavoro, si diverte a diffondere il Tea Party in Italia (e dice che se non c'è abbastanza di lavoro, è anche perchè non c'è abbastanza Tea Party)

Da tempo va per la maggiore essere attivi difensori dell'ambiente. E' fuori discussione che le cartacce non si buttano per terra, che la differenziata va fatta in tutti gli ambienti -domestico, lavorativo, scolastico- e nonostante le differenti indicazioni da comune a comune, tutti hanno capito colore-busta-giorno della settimana giusti per buttare anche i materiali più complessi. Addirittura sopportiamo le nuove buste di plastica biodegradabile, che si spaccano guardandole (a qualcuno ancora non se ne è spaccata una?) e che per di più hanno un odore di cartone masticato poco simpatico. Questo riguarda il sostenitore medio, ma chi si volesse impegnare di più potrà scegliere tra coltivare e promuovere biologico e filiera corta, opporsi agli ogm, diffondere le energie rinnovabili o attivarsi in mille altri canali. Si tratta di una sensibilità -non voglio dire ideologia perché non ne conosco le teorie- che ha radice nella custodia del mondo, nel non rovinare quello che ci è stato affidato. Prevede quindi il non manipolare la natura per usi consumistici, per necessità di produzione o egoismi, e tutelare così l'ambiente e la temperatura globale, alcuni ecosistemi e specie di animali più delicate, l'idrosfera (l'acqua non si vende!) e l'atmosfera. 

La riflessione sull'ecologia esiste da anni, però non è ancora arrivata alla maturazione di un dato importante, e non capisco perchè debbano essere solo i cattolici a ricordarlo - lo ha fatto di recente il Papa a Berlino in un intervento magistrale -, che dovrebbero (dovremmo) piuttosto occuparsi di custodire la fede, prima di verità scientifiche di semplice portata: l'uomo è parte integrante di quel mondo che si vuole proteggere e tutelare. I cicli produttivi naturali e biologici delle carote non sono più importanti dei cicli produttivi della persona che quelle carote coltiva, mangia e ne protegge le varietà, questo ve lo dico da scienziata. Da cristiana poi la riflessione porterebbe a dire anche quale ruolo esatto ha l'uomo nel mondo, ma è evidente che il problema nasce ancora prima e riguarda l'ecologia dell'uomo.

Che l'uomo venga manipolato e considerato alla stregua della carta riciclata è un dato vero, anche se non immediato. Il ciclo biologico della donna ormai è interrotto e riprodotto a piacere con la stessa chimica vituperata per curare un mal di testa,  c'è da chiedersi quante siano le donne giovani davvero fertili a giro per le nostre città. Alle critiche poste verso le famiglie omosessuali: "Geometricamente e biologicamente un figlio non lo possono fare, inutile che mi dici il contrario", si risponde: "invece oggi con la tecnica li possono fare". No. Le parole esistono per usarle bene: "con la tecnica e un utero in prestito (pagato), gli scienziati possono fare figli a chi gli porta il seme", la natura e la tecnica prima di tutto vanno conosciute, non esistono per "sciacquare" la coscienza con l'ecopelle e il fotovoltaico (sovvenzionato da soldi di altri, ovviamente) o lavarsi le mani grazie alla 'non invasiva' RU486, che equivale più o meno al pesticida da evitare su carote e insalata. Mi aspetterei che un ipotetico laboratorio venga osteggiato se usa ancora le lampade a incandescenza, ma non se pratica selezione embrionale. Devo entrare nel merito della catena del freddo? D'accordo, probabilmente chi surgela embrioncini -in Italia no, ma altrove si fa- non è la stessa persona che accuratamente preferisce il cibo fresco a quello surgelato, e il vegano non è necessariamente lo stesso che affitta gli uteri, ma nel complesso la confusione regna sovrana e l'ignoranza gli fa da trono.  Il messaggio che ne esce suona più o meno così: "le carote comprale dalla filiera corta, ma il bambino, pur di averlo, ordinalo in Connecticut! "