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09 aprile 2014

La bufala estremista in Francia e Ungheria

di Andrea Virga
Nelle scorse settimane, ci sono stati due importanti eventi elettorali in Europa: le municipali francesi e le parlamentari ungheresi. Entrambe hanno visto, a detta dei media generalisti, “un’avanzata delle destre populiste”. È il caso tuttavia di vederci meglio, senza lasciarsi fuorviare dal chiasso di giornalai e politicanti. 
 

28 gennaio 2014

Jour de Colère – Giorno di Collera

di Enrico Maria Romano
Varie volte abbiamo menzionato gli immani problemi sociali che la società francese da alcuni anni sta attraversando, problemi che hanno avuto un’accelerazione massima sotto il governo autocratico di François Hollande. E’ bene fare una considerazione previa sulla gestione politica in sé e per sé. Una cosa è un politico, un uomo di governo o un presidente semplicemente corrotto, come più o meno ne ha avuti moltissimi l’Italia, dalla fine della guerra ad oggi; e una cosa molto diversa è avere un politico corrotto dall’ideologia, fino al punto da voler usare la politica, la comunicazione e la stessa polizia per indottrinare le masse. Hollande e i suoi ministri più noti (come Valls agli Interni o Peillon alla Cultura) rappresentano al meglio la peggiore ideologia occidentale del Novecento: il laicismo, ben definito come la “peste dell’età nostra” (Pio XI, Quas primas, 1925).

E’ una vera caccia all’uomo (e al cristiano) che da anni il presidente socialista sta mettendo in moto. In risposta a questo regime, forse il peggiore regime francese dopo quello del terrore rivoluzionario (1789-1793), il vero popolo è sceso in piazza e si è fatto comunque sentire in tanti modi. Si ricordino le manifestazioni oceaniche organizzate durante tutto il 2013 con la sigla della Manif pour tous (felicemente esportata anche da noi) in cui se si difendeva anzitutto la famiglia tradizionale, indirettamente si diceva un chiarissimo no alla decadenza culturale promossa con tutti i mezzi dal potere tirannico dei socialisti e dei laicisti. La risposta del governo a quelle manifestazioni popolari, sociali e cattoliche è stata soltanto l’inganno, attraverso una sfacciato ridimensionamento del numero dei manifestanti, il rifiuto di referendum popolari sui temi della famiglia e un aumento della repressione (in tal senso si starebbe pensando ad una ennesima legge per inibire le libere manifestazioni e i sit-in nei pressi degli ospedali che praticano l’olocausto-aborto).

Contro tutto questo e molto altro ancora, domenica 26 gennaio diverse forze politiche e sociali, senza l’appoggio di nessun partito rappresentato in parlamento, hanno dato luogo ad un genere nuovo di manifestazione che ha riscosso un successo enorme, ben al di là delle più rosee aspettative. Si tratta del Jour de Colère ovvero del Giorno di Collera, in cui più che proporre concrete misure salva-Francia – l’unica misura profilattica ora rimasta sarebbe la cacciata immediata dei socialisti e la formazione di un blocco cattolico e nazionale – i promotori hanno voluto sottolineare con forza i punti di maggior pericolosità e palese ingiustizia della politica di Hollande. Quali sono? Praticamente ogni riforma strutturale e ogni legge quadro promossa dal regime di Parigi ha violato le norme più cogenti della legge morale cristiana, ha danneggiato il bene comune, ha favorito l’ingiustizia, la violenza, la divisione e l’ateismo. Finora Hollande ha dato un colpo mortale al matrimonio (anche attraverso la revoca di aiuti alla famiglia eterosessuale), ha portato le lobby gay al potere, ha scatenato una persecuzione aperta (che ricorda quelle di De Gaulle contro i suoi nemici) contro la Chiesa e contro ogni personalità pubblica che ha osato mettere in discussione l’operato del governo (tra questi ultimi vanno almeno citati il comico camerunense Dieudonné, lo scrittore militante Alain Soral e il giornalista televisivo Eric Zemmour). Al Giorno di Collera hanno preso parte oltre 120.000 francesi di vari orizzonti. Di certo erano in prima fila i militanti cattolici più zelanti (ben rappresentati da CivitasChretienté-SolidaritéSos Tous Petits del dottor Dor, gli Hommen, etc.); ma poi erano presenti all’appuntamento gruppi giovanili come il Bloc IdentitaireJeune Europe, i Bonnets Rouges, e le tante associazioni legate alla Manif pour tous e a Printemps Français, etc. E infine amici e simpatizzanti dell’umorista Dieudonné, movimenti popolari di disoccupati, critici del sistema tirannico socialista, moltissime famiglie della piccola e media borghesia e tanti giovani di varie tendenze politiche ed estrazioni sociali.

Anche in Italia avremmo bisogno di proteste forti come il Giorno di Collera di Parigi 2014. I danni che la partitocrazia e i gruppi di potere stanno assestando al popolo italiano, sebbene meno appariscenti, non sono meno gravi di quelli che subiscono i nostri amici d’Oltralpe. I crimini dell’aborto e dell’eutanasia, il predominio dell’economia sulla politica, l’aumento continuo dell’immigrazione e dell’illegalità, la rieducazione omosessualista dei nostri figli nelle scuole di Stato e la persecuzione della Chiesa restano, in Italia come in Francia, punti fermi nell’agenda politica delle democrazie sostenute da Bruxelles. Invece di dividerci in mille rivoli diversi e contrastanti, cerchiamo anzitutto, noi cattolici italiani, e senza escludere nessuno, di formare un blocco identitario attorno a convinzioni e ideali fermi, come la difesa della vita (dal concepimento alla morte naturale), la famiglia (come Dio la vuole) e il primato della politica sull’economia e la finanza. Cerchiamo di convogliare tutti gli scontenti e i critici del sistema dalla nostra parte e di diventare così la punta avanzata della “rivoluzione”. Solo invertendo il processo storico della secolarizzazione, del relativismo e dell’individualismo consumista, l’alba si tingerà dei colori della riconquista e della speranza.
 

29 ottobre 2013

Quei gay francesi che divorziano da Hollande

di Alessandro Rico

La risposta dei diretti interessati alla legge sul matrimonio gay in Francia è stata freddina, almeno a giudicare dal sondaggio pubblicato da Le Figaro (e ripreso in Italia da Tempi). Tra maggio 2012 e ottobre 2013 i bisessuali e gli omosessuali che affermano di votare Hollande o un partito suo alleato, sono scesi dal 44% al 36%. Non solo: il numero di omosessuali dichiaratamente di sinistra è sceso del 7%, contro il calo del 5% tra gli eterosessuali. E ancora, anzi, soprattutto: mentre gli eterosessuali che votano Marine Le Pen sono aumentati del 4%, tra i bisessuali e gli omosessuali, il Front National, un partito di estrema destra contrario al matrimonio gay, è cresciuto del 6%.
 

14 settembre 2013

Nelle scuole francesi irrompe la "laicité" neogiacobina

di Franciscus Pentagrammuli
Con il rientro nelle scuole, si riaprono le questioni suscitate dalle riforme "morali" imposte alla Francia dal governo socialista.
In un caos amministrativo notevole, causato dalla radicale incapacità al governare della sinistra, risaltano le pretenziose dichiarazioni dell'Osservatorio sulla laicità: lunedì il ministro per l'educazione, già noto per le sue pubbliche dichiarazioni di avversione al cattolicesimo, Vincent Peillon ha pubblicato la "Carta della laicità nella scuola", che, a rigore, dovrebbe riguardare le sole scuole pubbliche della Repubblica. In essa viene ribadita con forza l'esclusione di qualsiasi manifestazione pubblica di appartenenze religiose o politiche, viene vietata l'obiezione di coscienza per insegnanti ed allievi (a trattare determinati temi, ad applicare le regole della scuola repubblicana), e soprattutto viene detto come obiettivo della scuola sia di formare dei bravi repubblicani.
 

15 luglio 2013

Festeggiato il 14 luglio?

di Franciscus Pentagrammuli

Mentre la Francia si immerge sempre più nell’abisso della crisi economica e sociale, il presidente Hollande, che in campagna elettorale si presentò come il portatore della normalità istituzionale e della pacificazione del paese dopo il governo dello scintillante e controverso (più che altro da parte della sinistra, ideologizzata e fanatica comment toujours) Sarkozy, non si occupa, e con un dispiego di forze (e, si immagina facilmente, di denaro) poliziesche, istituzionali, propagandistiche veramente impressionante e fuori da ogni ragionevolezza e proporzione, che di costringere la Francia a marce forzate verso il “cambiamento di civilizzazione” consistente nella eliminazione totale di quell’ultimo retaggio di umanità rimasto ai nostri tempi: la differenza fra maschio e femmina, e il fatto che i bambini nascano e vengano cresciuti da un maschio e una femmina.
 

05 luglio 2013

Francia e matrimoni gay: la polizia francese contro la repressione hollandista

di Franciscus Pentagrammuli

Pare che la resistenza non-violenta dei parigini (perché notoriamente, in Francia, le cose importanti avvengono nella Capitale, e il Paese segue a ruota) stia iniziando a riportare le prime vittorie contro le violenze del governo: nonostante i tanti giovani arrestati, di cui abbiamo già parlato, nonostante un ragazzo ventitreenne condannato a due mesi di carcere per motivazioni inconsistenti (con gli stessi capi d'accusa, un agitatore di sinistra fu rilasciato, mesi fa, dallo stesso giudice che ha condannato questo Nicolas Bernard, uno dei fondatori del movimento dei Veilleurs), la resistenza alla legge Taubira continua fermissima, calma e nobile. E si è addirittura raffinata: per evitare qualsiasi accusa (assembramenti, occupazione di suolo pubblico, intralcio alla circolazione...), i veilleurs sono diventati veilleurs debout: veilleurs "in piedi". Uno o più resistenti si piazzano davanti ad un palazzo del potere esecutivo o giudiziario, o in una piazza, leggendo un libro stando in piedi e distanti alcuni metri dai compagni.

Tuttavia il ministro dell'interno non si è dato per vinto e ha mandato i celerini anche contro questi pericolosissimi terroristi omofobi.
Ma con il risultato che, in pochi giorni, il principale sindacato di polizia francese Alliance Police Nationale ha diffuso questo divertente volantino, che traduciamo di seguito:



"Nonostante la significativa diminuzione dei loro effettivi, i nostri colleghi delle Compagnie Repubblicane di Sicurezza [CRS: i celerini] ne subiscono di tutti i colori...

La CRS 10 di Le Mans ne ha fatto nuovamente le spese il 28 giugno con il suo impiego molto "produttivo" nella Capitale:
- Assicurare il mantenimento dell'ordine pubblico contro i famosi "veilleurs debouts".
- Una mobilitazione per contenere eventuali disordini attorno al Palazzo dell'Eliseo.

MISSIONE: IDENTIFICARE IL PROFILO DEGLI INDIVIDUI. RIDICOLO!

Consegne approssimative, ordini, contrordini e panico della autorità hanno "nutrito" le sei ore di servizio della CRS 10. Infine, una compagnia mobilitata per 6 presunti "veilleurs debout" che avrebbero potuto mettere in pericolo la tranquillità della Repubblica!...

ALL'ARMI!

Questa storia avrebbe potuto fermarsi lì... Ma, alla fine del servizio, quando la compagnia è stata liberata, due spregevoli "veilleurs debout" vengono beccati in extremis a qualche passo dall'Eliseo. La CRS 10 ha l'ordine di fare dietro-front di tutta urgenza con la consegna: fare paura ai due mentecatti rivoltosi... che non sono stati più trovati!... Il convoglio di CRS non ha fatto altro che un avanti-e-indietro sul detto settore con tutti i lampeggianti accesi, prima di ripartire per LE MANS!...

Grazie alle CRS, la Repubblica è stata salvata!

Evidentemente le autorità parigine non sanno più cosa inventarsi per ottenere sempre più CRS nella Capitale...
E questo, a qualunque prezzo!

Parigi, il 2 luglio 2013, l'Ufficio Nazionale"

Le cose iniziano ad essere difficili per il ministro dell'interno eh?

Anche considerando che pare ormai debba temere, se non un colpo di mano, l'insubordinazione anche di buona parte (quella...buona: i cattolici!) dell'esercito, che trova i propri ufficiali di destra schedati a fine di ostacolarne la carriera, varie abitazioni di soldati perquisite, dei giovani ufficiali e i figli di alcuni generali arrestati nell'ambito della manifestazione contro i matrimoni omoerotici.
E perché non qualche bella manifestazione, finalmente davanti a tutte le televisioni anche straniere, il 14 luglio, quando il presidente Hollande (che fece della normalità, per contro allo scintillio sciccoso di Sarkò e Carlà, il cavallo di battaglia della propria propaganda elettorale) dovrà sfilare lungo gli Champs Elysées, fra due ali di folla in mezzo alle quali, possiamo immaginare, non mancheranno numerosi, coraggiosi e spiritosi resistenti?

Magari andrà pure a finire che la legge sui matrimoni gay avrà effetti positivi... sulla (breve) durata di un governo di sinistra ampiamente massonico ed anti-cattolico! 
 

20 dicembre 2012

Che pazzi i tradizionalisti francesi!


di Franciscus Pentragrammuli

Il ministro dell’interno francese Manuel Valls ha annunciato negli ultimi giorni che il governo terrà sotto osservazione dei gruppi sospetti di “patologia religiosa”: fra questi vi sono ebrei ortodossi, musulmani, e l’organizzazione cattolica tradizionalista Civitas “movimento politico ispirato alla legge morale naturale e alla dottrina sociale della Chiesa… impegnato nell’affermazione della regalità sociale di Cristo”.
 

19 ottobre 2012

La Francia di Hollande: giacobinismo in salsa zapaterista

di Franciscus Pentagrammuli

Stiamo assistendo dal Maggio scorso alle attività del governo socialista della presidenza François Hollande, in uno dei paesi che più amiamo, la Francia. Avvelenato dalla ideologia socialista più rossa e populista che mai si sia data, questo governo affronta la crisi economica a colpi di uno statalismo quasi sovietico, con forti investimenti soprattutto nel settore dell’educazione pubblica e repubblicana, perché si sa, è nelle scuole che lo Stato forgia il proprio futuro (si legga: indottrina la propria gioventù).