di Federico Catani
Francamente ci
aspettavamo di più. Il 3,66 % ottenuto da Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale
alle elezioni europee di domenica scorsa non ha permesso ai suoi candidati di andare
a Strasburgo. Un vero peccato. Certo è che, rispetto alle elezioni del 2013,
gli elettori sono abbondantemente raddoppiati, diventando 1 milione, e in ben
350mila hanno dato la loro preferenza a Giorgia Meloni. Un risultato, questo,
che incoraggia a non mollare e ad andare avanti. E proprio perché bisogna
proseguire per la strada intrapresa, il sottoscritto si permette, da italiano,
di dare alcuni consigli fraterni alla Meloni e alla classe dirigente di FdI-An, specialmente dopo alcuni gravissimi errori (ma sarebbe meglio dire colpe) commessi.
L’idea di costruire un
Partito della Nazione, che sia erede della gloriosa storia del Movimento
Sociale Italiano, è ottima. L’Italia ha infatti urgente bisogno di
ricostruire la destra, quella vera. Il richiamo ad Alleanza Nazionale è pure
buono, se con essa ci si vuole rivolgere a tutti quegli italiani innamorati del
proprio Paese, purché ovviamente, non ci si snaturi troppo. Sappiamo tutti,
infatti, come e perché è finita An e c'è da dire che anche alcune premesse della neonata formazione politica lasciano alquanto a desiderare… C'è da chiedersi però come mai
tanti elettori di destra abbiano votato, in questa tornata elettorale, Lega
Nord. I dirigenti di FdI-An dovrebbero farsi qualche domanda e trovare pure
facili risposte. È del tutto evidente, infatti, che l’ottimo Matteo Salvini ha
giocato all’attacco, sin da subito, mentre la Meloni ha inseguito e
arrancato. Certamente bisogna considerare che il primo congresso di Fratelli
d’Italia-An è stato celebrato solo il 9 marzo, mentre la Lega è già rodata. D’altra
parte, è comunque innegabile che molte prese di posizione forti (vedi ad esempio
la battaglia contro l’euro) sono arrivate un po’ tardi e sono state anche un
po’ troppo sotto tono e scarsamente motivate, cosicché non hanno convinto appieno l’elettorato di
stampo conservatore. Per ripartire con slancio e rinnovato vigore, occorre
quindi tenere a mente alcuni punti fermi.
Innanzitutto, visto
anche l’esito delle ultime elezioni a livello europeo, è necessario rafforzare
convintamente e decisamente le posizioni euroscettiche. Dire NO all’euro,
all’Europa delle banche, della finanza, del Gruppo Bilderberg, dei poteri forti
e della massoneria è ormai un imperativo morale per una formazione che voglia
essere autenticamente di destra. Bisogna rivendicare la sovranità nazionale in
tutti i campi, compreso quello monetario, per costruire la vera Europa, quella
dei popoli e delle nazioni. La Lega su questo è stata chiara e coerente, non ha
ceduto a tentennamenti né a sciocche paure di impopolarità e difatti ha
ottenuto consensi. Un partito della Nazione che si rispetti non può che fare
altrettanto e non può che distaccarsi con forza dal PPE. Sarà la storia a dar
ragione agli euroscettici, dobbiamo starne certi. Per cui, avanti su questa
strada, con convinzione.
Altro punto su cui non
si può restare indietro sono i quesiti referendari che la Lega propone. Su
immigrazione, legge Mancino, legge Fornero e anche, perché no, sulla
prostituzione, Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale non deve restare alla
finestra. Anzi, c’è da chiedersi perché finora tutti sono rimasti a guardare. Si
tratta infatti di battaglie tipicamente destrorse. Un partito della Nazione non può non contrastare amnistie, decreti
“svuota-carceri”, immigrazione clandestina, discriminazioni positive degli
extracomunitari e via discorrendo. E non deve nemmeno dimenticare la giustizia
sociale e l’attenzione verso i più deboli. La destra italiana è stata sempre
anche sociale, non dimentichiamolo. Sulla scorta di tutto
ciò, anche per ricostruire un polo di “destra-centro” credibile, occorre
collaborare con Matteo Salvini. E questo, pare lo si sia capito. Il modello,
oltre al Front National di Marine Le Pen, dovrebbe essere il partito Fidesz del
premier ungherese Viktor Orban, sebbene si collochi nel Partito Popolare Europeo.
Non si può poi
tralasciare il Cattolicesimo. Certo, i tempi che corrono, soprattutto
Oltretevere, non sono entusiasmanti. Ma una autentica destra italiana
ha il dovere di attuare fattivamente la dottrina sociale della Chiesa. Su questo punto FdI-An sembra
aver fatto più enunciazioni di principio che altro, mettendo in secondo piano
battaglie che oggi sono vitali. Anzi, con lo squallido voto a favore del divorzio breve, il partito si è macchiato di una gravissima colpa, che esige subito una riparazione. Il vecchio Msi era contro il divorzio e l'unità della famiglia è sempre stata un punto cardine dei programmi delle destre: vergogna La Russa! Vergogna Meloni! Se si è contro questa Europa di massoni e
speculatori finanziari, lo si è anche perché questa Europa non è quella di Carlo Magno, né quella di s. Pio V o del b. Innocenzo XI, ma
un’Europa che mira alla creazione di una Res
Publica giacobina e sincretista, in cui ogni differenza
viene annullata in nome di un mondialismo senz’anima che disgrega i valori della civiltà cristiana. All’Europa del denaro e
del mercato, si deve opporre quella dello spirito cavalleresco e crociato,
quella, per l’appunto, degli Stati nazionali cattolici e dei Comuni. Giorgia
Meloni e collaboratori dovrebbero essere molto, ma molto più attivi nell’ambito
dei temi etici, dalla difesa della vita a quella della famiglia (la famiglia naturale e indissolubile, fondata sul matrimonio!!!),
dall’opposizione all’ideologia del gender alla lotta contro la dittatura
omosessualista: peraltro si tratta di battaglie di buon senso, condivisibili
anche da chi cattolico non è. Vi sarebbero tante possibilità di organizzare incontri,
conferenze, scuole di formazione, in collaborazione con tante buone
associazioni cattoliche non progressiste che potrebbero dare una mano: perché lasciare questo merito ai neodemocristiani
del Nuovo Centrodestra, che governano con Renzi e difendono questa Unione
Europea all’insegna di un deleterio moderatismo?
Importante è anche la
politica estera, da fondare sugli interessi nazionali e non su quelli di altri
Stati. Ridimensionare l’occidentalismo filo-Usa e filo-Israele, senza peraltro diventare filoislamici, è oggi
indispensabile: si cerchi invece una visone più ampia, equilibrata, consona
alle sfide e agli scenari attuali.
Concludo ricordando l’importanza della cultura e della
formazione delle giovani generazioni. Si studi la storia, la politica, il diritto,
l’economia, la filosofia e la letteratura. Si dia spazio alla cultura
controcorrente e contro-rivoluzionaria, senza temere di essere politicamente
scorretti. Un tempo nelle sezioni del Msi si leggeva Codreanu (ma a me piacerebbe recuperare soprattutto il Cattolicesimo di stampo franchista e salazarista). E oggi? Tutti borghesi in doppio petto? Si compiano poi studi e ricerche di livello sui grandi problemi del mondo e dell’ora presenti, per evitare di parlare a suon di meri slogan.
Abbiamo
bisogno di recuperare l’orgoglio di essere italiani, di tornare a sventolare in
ogni occasione il Tricolore (non solo alle partite di calcio) e di inculcare in
tutti, specie ai giovani, l’amore per la Patria. Ecco, Fratelli
d’Italia-Alleanza Nazionale deve recuperare il mai passato slogan: Dio, Patria,
Famiglia. Se non lo farà, e se non si porrà alla testa di una riscossa nazionale e di una purificazione morale del popolo, sarà solo un fallimento.
Pubblicato il 29 maggio 2014
Condivisione sentita e forte! Vergogna per il divorzio breve! E poi dicono di essere contro-corrente e hanno ripreso la fiamma del MSI! O si riprende il cammino della tradizione politica nazionalista e dei valori morali, o si finisce nel progressismo ideologico senza neppure accorgersene. Recuperiamo il cammino storico della destra e si sia davvero nazionalisti, popolari, identitari e sociali, e davvero contro-corrente. Tutto qui! Magari iniziando con la riapertura delle case chiuse (per coprire l'oscenità della prostituzione per strada) e con la chiusura delle frontiere: si scelgano le aperture e le chiusure giuste, però!
RispondiEliminaEMR
"Ecco, Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale deve recuperare il mai passato slogan: Dio, Patria, Famiglia. Se non lo farà, e se non si porrà alla testa di una riscossa nazionale e di una purificazione morale del popolo, sarà solo un fallimento."
RispondiEliminaLa purificazione morale del popolo: Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale deve purificare la morale del popolo italiano. Se non s'è capito, lo ripeto: la purificazione morale del popolo.
Vaste programme: auguri!
Manlio Pittori
PS: la purificazione morale del popolo: ma che è, Pol Pot?
Quante contraddizioni a sinistra, caro Pittori: Pol Pot non è forse nel suo Pantheon? Un po' di coerenza, please.
Eliminafederico ti trovo molto sexy
RispondiEliminaIl sonno ( o la mancanza ) della ragione genera mostri e idiozie: ma non aveva niente di piu' cavalleresco da dire, nonostante la sua presunta passione per l'ippica? I Crociati poi lasciamoli stare: erano una cosa seria... Cordialita'.
Eliminamolti crociati furono messi al rogo per sodomia
EliminaCampari: La Meloni sottoscrisse e ratificò anche il Trattato di Lisbona (come Salvini). Mi pare che ti stai sprecando troppo per puntare sul solito "cavallo sbagliato" (come Er Pomata :D ) e poco incline a rappresentare certe istanze.
RispondiEliminaFederico hai fatto bene. Da un bene si può e si deve provare ad ottenere il meglio. E in Fdi-An di bene c'è.
RispondiEliminaMi dissocio dal voto parlamentare del mio partito: continuerò a militare in Fratelli d'Italia, ma in questo passaggio è stata fatta una vera porcata.
RispondiEliminaPaolo Maria Filipazzi
Sono sostanzialmente d'accordo con Catani. Tuttavia occorre che in Fratelli d'Italia ora si avvii un'analisi seria e non autoreferenziale. In particolare orientata a tre punti essenziali:
RispondiElimina1) riflettere sul fatto che quello zerovirgola mancante corrisponde ai voti della Destra di Storace, che la supponenza di Ignazio e Giorgia, con il loro snobistico rifiuto di un accordo dignitoso per entrambi, hanno spinto nelle braccia di Berlusconi. Per non parlare dei voti di Forza Nuova, Casa Pound o Fiamma Tricolore che Fratelli d'Italia, nella sua provinciale "pruderie" di legittimazione democratica e in un attacco senile di moderatismo e di "vergogna dei padri", ha lasciato alla Lega, che ha sfondato in centro Italia con l'elezione di Borghezio;
2) la necessità di un'attenzione vera, non strumentale e soprattutto fattiva alla cultura di Destra. Fratelli d'Italia non ha prodotto neppure una rivista, un giornale, una casa editrice, un sito degno di questo nome. Come influenzare, nel profondo, la mentalità e il pensiero corrente, senza questi strumenti?. Non hanno soldi? Li cerchino. Ci sono migliaia di persone in Italia che sarebbero disponibili a contribuire. E i soldi della Fondazione AN, e sono tanti, a questo non possono, debbono servire? Sono anni che intellettuali d'area, come Veneziani, Besana, de Turris, Buttafuoco e molti altri, lo vanno dicendo. Senza un solido apparato culturale, la politica rischia di essere vano agitarsi, azione senza bussola e senza principi;
3) il recupero, e qui sono in particolare accordo con Catani, di un solido ancoraggio alla Dottrina Cattolica. Aggiungo: non quella inesistente, liquida e protestantica del postconcilio, non quella ateoretica e rinunciataria del "chi sono io per giudicare?", ma a quella tradizionale di sempre. Il che vuol dire difesa senza compromessi della vita, della famiglia e lotta radicale, senza compromessi, alla "omofollia" e alle sue aberranti leggi. Ma in questo anche noi cattolici, più o meno "tradizionalisti", abbiamo le nostre colpe: abbiamo cercato di interloquire, su questi temi, con Fd'I? Abbiamo cercato di influenzarli? Abbiamo fatto "lobbying" nei loro confronti? Abbiamo mai pensato a un sano "entrismo", avendo il coraggio di lordarci le mani con un po' di "rozzo" attivismo, parlando con i candidati, con i dirigenti locali, assicurando il nostro appoggio in cambio della difesa di certi principi? Sapete, si chiama "politica".
Non ci vuole molto , basta eliminare la conventio ad excludendum sulla cultura cattolica formulata da Fini. Essendo la Meloni una persona intelligente non può continuare a nicchiare su questo punto. Persino Berlusconi nel 2009 alla festa di Atreju tentò un approccio culturale consigliando due libri di casa Ares. Bene la marcia per la vita , meno bene il divorzio breve , la negazione della libertà religiosa
EliminaOttimo Silente! Condivido tutto. Anche se su Storace, FN e Casa Pound non sarei così tenero. Infatti, se da un lato Ignazio e Giorgia vogliono essere moderati e allineati al Sistema (ahimé), dall'altro i gruppuscoli di estrema destra pensano sempre e solo al proprio orticello, mancando spesso di ragionevolezza per quel che riguarda la strategia vincente.
RispondiEliminaFederico Catani
Almeno Storace e Casapound questa volta hanno scelto di non essere "tafazzisti" e infatti sono stati subito redarguiti dai duri e puri..FDI ha scelto di non scegliere , ha proposto nomi imbarazzanti, inutile girarci intorno
EliminaCaro Catani, non posso che convenire. Ma ciò che è importante è che il vasto, variegato, differenziato e frazionato mondo del tradizionalismo cattolico acquisisca una sua rappresentanza politica, magari non esclusiva, ma quanto meno preferenziale. E, in quest'ottica, Fratelli d'Italia può essere un, certamente imperfetto, canale e strumento. Su questo, credo che concordiamo.
RispondiEliminaOccorre quindi che i tradizionalisti (o anche solo i "conservatori"), o quanto meno la parte più sensibile di questi, (ognuno ha il suo peculiare "carisma") non si attivi solo nella lodevolissima, meritoria e santificante organizzazione di Messe in Latino, Marce per la Vita e pacifiche e silenziose (fin troppo!) micro adunate delle "Sentinelle".
Occorre, come dicevo, conquistarsi anche una rappresentanza politica. Il successo di Marine Le Pen in Francia è stato dovuto anche - certamente non solo - alle grandiose mobilitazioni dei "Manif pour Tous". Nonostante il fatto che questa signora non si sia spesa più di tanto a loro favore. Ma gli attivisti e la base del Front National erano presenti e attivi. In alcuni casi il servizio d'ordine era garantito anche da loro.
Quindi, cari amici tradizionalisti, abbiamo il coraggio di sporcarci le mani con la politica. Chi diceva che "la politica è la forma più alta di carità?" O vogliamo lasciare tutto a Giovanardi?
Caro Catani, non c'entra niente (o forse sì), ma ho appena letto il suo intervento, ripreso da "Chiesa e Postconcilio", (questo benemerito sito lo titola "La mia - la nostra - bandiera", non so se sia il titolo originale) che lei ha pubblicato sul "Settimanale di Padre Pio" e su "Libertà e persona".
RispondiEliminaMagistrale. I complimenti sono sempre imbarazzanti, ma talvolta sono dovuti.
La ringrazio di cuore, caro Silente. Il titolo originale era "La mia bandiera" (riprendendo un'espressione di don Camillo). Si tratta di un pezzo di oltre un anno fa, ripreso poi da Libertà e Persona. Già che ci siamo, la invito a pregare (e, perché no, a collaborare, vista la sua ottima penna) per il Settimanale di P. Pio Con questi chiari di luna, chissà se durerà...
RispondiEliminaFederico Catani