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24 settembre 2019

Adeguarsi ai tempi? Chi ce lo ha chiesto?

Forse un ostacolo a questa proposta formativa, mons. Beschi, deriva dal fatto che a volte si sente dire che parlare di famiglia ‘a tutto campo’ (psicologia, antropologia, sociologia, bioetica…) possa mettere in ombra la morale matrimoniale di Familiaris Consortio e Humanae Vitae. Qual è la sua opinione?
Per 15 anni a Brescia ho diretto l’ufficio di Pastorale della Famiglia ed è stata un’esperienza di grande arricchimento. Un’esperienza profondamente segnata da Familiaris Consortio e da Humanae Vitae, testi del Magistero che hanno ispirato la mia azione, così come ero capace di realizzarla  nella mia diocesi. Già in quei documenti potevo cogliere una visione a tutto campo della famiglia. E non è una novità la visione a tutto campo. Già documenti della Chiesa italiana come Evangelizzazione e Sacramento del Matrimonio – andiamo indietro al 1975 – evidenziano lo sguardo ampio della Chiesa. La prospettiva ecclesiale non è mai stata un discorso solo morale o a sfondo antropologico, è sempre stato un discorso ampio a diversi livelli. Familiaris Consortio e Humanae Vitae sono stati documenti che hanno aperto una visione a tutto campo. Oggi dobbiamo riconoscere che il campo continua ad allargarsi, ampliarsi, modificarsi. Abbiamo sempre bisogno di rileggere quei documenti lasciando che il contesto odierno ci interpelli. (FONTE)

di Amicizia San Benedetto Brixia
Qual è il confine tra teologia e filosofia religiosa? Probabilmente è quando un uomo, interpellato sia da Cristo che da un filosofo, dà più credito al filosofo che al Salvatore.


La dichiarazione in esergo suggerisce che, davanti alle questioni cruciali della morale cattolica, si preferisca bruciare un grano di incenso piuttosto a Comte che al Redentore. Bene lo sforzo del Magistero – leggo tra le parole citate – ma più importante è chinarsi alla logica evolutiva comtiana, anziché tener duro sui valori arditi che Vangelo e Tradizione ci hanno lasciato.

Cito Comte, tra i molti, quale esemplare del pensiero progressista post-illuminista.

E cosa insegna Comte? Cosa insegna il pensiero Illuminista? Insegna che l’umanità evolve. Essa passa anche da fasi quali la religione e la filosofia classica, ma al modo in cui un insetto supera varie metaforfosi prima di giungere alla forma adulta, lasciando poi alle proprie spalle gli esoscheletri o i bozzoli delle fasi giovanili.

Cito Comte, anche per il suo impegno pioneristico nel campo della Sociologia, che è una disciplina ampiamente invocata nel rimodellamento del concetto familiare cattolico.

Evidentemente il progresso e l’evoluzione della fede e dell’idea di famiglia urgono più che la fedeltà alla morale cattolica classica.

Peraltro, sostenere che “Familiaris Consortio e Humanae Vitae sono stati documenti che hanno aperto una visione a tutto campo” fa sorridere. I santi Paolo VI e Giovanni Paolo II, se pure hanno manifestato apertura in molti aspetti del loro Pontificato, non l’hanno fatto certo coi succitati documenti. Anzi.

Dunque rimaniamo con alcune domande. Un Istituto Giovanni Paolo II che non si riferisce più all’insegnamento dell’uomo di cui porta il nome, e una morale cattolica che strizza l’occhio a Comte e al modernismo più che a Cristo: dove stiamo andando? Perché? Chi ce lo ha chiesto? In quale passo della Scrittura o della Tradizione si comanda di rimodellarsi e adeguarsi ai tempi? Chi ci assicura che questo non sia un non “essere fedeli nel poco” foriero di pene eterne?


 

08 settembre 2016

Contro il sincretismo serve il recupero della Dominus Iesus



di Francesco Filipazzi

Nelle discussioni sull'ecumenismo tipicamente ricorre la critica a Giovanni Paolo II rivolta ad un presunto spirito ecumenico, avvalorato in effetti dalla assurda Giornata di Assisi e dal conseguente Spirito di Assisi. Sono inoltre estrapolate abbastanza spesso delle frasi prese dai discorsi, nelle quali sembrerebbe che il pontefice polacco si sia venduto armi e bagagli all'ecumenismo d'accatto.

Va però ricordato che la Dichiarazione Dominus Iesus, vero e proprio documento magisteriale sul tema, pubblicato durante il lungo pontificato di Wojtyla, di ecumenico nel senso corrente del termine, ha ben poco. Leggendola si può trovare con una certa chiarezza, la spiegazione di alcune frasi scritte nei documenti del Vaticano II e, probabilmente, la volontà di chiarire che la Chiesa, ancora nell'anno 2000, non aveva nessuna intenzione di aprire ad alcuna commistione con le altre religioni e confessioni. Il documento è firmato da Joseph Ratzinger, allora prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, ma essendo emesso sotto il pontificato di Giovanni Paolo II è magistero di quest'ultimo ed è forse stato scritto proprio per chiarire alcune problematiche che dopo il Concilio sono sorte, permanendo tutt'ora, nei rapporti con le altre religioni.

A partire dal titolo si capisce di essere di fronte a un testo che vuole ribadire la verità: "Dominus Iesus, circa l'unicità e l'universalità salvifica di Gesù Cristo e della Chiesa". Senza troppi giri di parole nel documento si legge: "Sarebbe contrario alla fede cattolica considerare la Chiesa come una via di salvezza accanto a quelle costituite dalle altre religioni, le quali sarebbero complementari, anzi sostanzialmente equivalenti ad Essa, pur se convergenti con questa verso il Regno di Dio escatologico". Delle altre religioni si spiega che esse possono indirettamente riflettere una luce, ma esse sono sempre incomplete e in larga parte erronee. L'unica Verità piena e totale è Cristo. Parola di Ratzinger e Giovanni Paolo II. Parola della Chiesa di sempre, Corpo di Cristo.

D'altronde come sappiamo noi che amiamo René Guenon, nelle nebbie della paganitas qualche raggio di chiarezza c'è stato, prima di Cristo, il quale ha dissolto poi ogni nebbia. Allo stesso modo l'evangelizzazione degli altri popoli nel terzo millennio deve essere la dissoluzione delle loro nebbie. 

Storicamente, nonostante quanto dica la propaganda illuminista, la conversione al cristianesimo per i popoli raggiunti da missionari e dai cristiani è avvenuta automaticamente, anche in Europa. Spesso si parla di conversioni forzate e battesimi imposti, ma si tratta di casi estremamente rari e isolati.
Oggi purtroppo sta sorgendo internamente alla Chiesa un vero e proprio sincretismo religioso, rinominato ecumenismo per indorare la pillola, ma sempre di sincretismo inaccettabile si tratta. La Dichiarazione, manco a dirlo, tutt'ora è vista come fumo negli occhi da chi ha posto come intento della propria vita la svendita del cristianesimo e ancora di recente i vari Melloni e compagnia cantante hanno maldestramente attaccato il documento, facendo una figura decisamente grama.

Questo approccio va contro il magistero millenario della Chiesa, anche recentissimo. Soprattutto verso l'Islam, nota Corrispondenza Romana, ci sono cedimenti inaccettabili. Recuperare la Dominus Iesus appare imprescindibile. Proporre il Vangelo così com'è, senza attaccarci porcherie sincretiche e mediazioni partorite dall'ignoranza esistenziale degli zelanti "ecumenici" è l'unico modo per annunciare la Verità.

Per approfondire: Quando Wojtyla picchiò i pugni sul tavolo.

 

22 ottobre 2014

Le Purghe raggiungeranno nuovi livelli (sanno che sono in una corsa contro il tempo)



traduzione a cura di Franciscus Pentagrammuli

Un paio di giornali italiani (Il Messaggero; Corriere della Sera) lo hanno riferito questo lunedì, così come nel fine settimana. Come punizione per la sua difesa della fede ortodossa contro i tentativi sovversivi ed eretici del suo conterraneo Walter “L'africano buono è quello che sta zitto” Kasper e la sua posizione di ferma resistenza prima e durante il Sinodo, il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, cardinal Mueller, verrebbe spedito in Siberia. No, pardon, in Germania. Ci sono almeno due Sedi maggiori disponibili in Kirchensteuerland: Berlino, vacante, e la sua città natale, Magonza, il cui vescovo, il kasperiano cardinal Lehmann, ha quasi 79 anni. Questo dovrebbe aprire una vasta prospettiva per il largamente rumoreggiato smantellamento completo della Congregazione per la Dottrina della Fede, tale da renderla un ornamento inefficiente.

Mueller non è mai stato un tradizionalista, tutt'altro, ma non v'è dubbio che egli abbia brillato nella sua posizione, perché ha completamente incarnato ciò che essa significa: difendere la Fede Cattolica ed Apostolica della Sede Romana, non le sue proprie idee teologiche. Ma d'ora in avanti persino le semplici parole del chiarissimo e solare documento di Giovanni Paolo II, Familiaris Consortio, sono considerate frasi di buio ed oscurità: nessuno è salvo.
Parlando di papa Wojtyla, tutti gli articoli e le voci convergono in una direzione: il nuovo livello delle presenti purghe non si fermerà ai ratzingeriani (come Burke o Mueller), ma raggiungerà egualmente i wojtyliani. Tutti i polacchi conservatori nella Curia, ed i loro alleati, verranno rimossi con la riforma della Curia. I loro offici potrebbero venire semplicemente estinti o sommersi, e la nuova leadership sarebbe certamente di un nuovo (in realtà, vecchio liberal) tipoQuesto, comunque, ci dà una grande speranza: nessun popolo al mondo ha sofferto più purghe del grande popolo di Polonia. ma sempre essi sono tornati. Sempre. Gli uomini oggi al potere sanno che hanno un tempo relativamente breve (in termini di storia ecclesiastica) per rifare la Chiesa.
Ma ognuno di noi conosce le generazioni di preti ormai anziani. Li conosciamo nelle nostre parrocchie, cappelle ed oratori. Essi non sono semplicemente i figli di grandi famiglie rurali che han finito per entrare in seminario o negli ordini religiosi quasi automaticamente, che hanno formato tante generazioni di grandi preti, ma alcuni dei quali hanno perso la fede (ed anche abbandonato il sacerdozio) nel caos posconciliare. Essi sono uomini che hanno scelto di rimanere fedeli contro ogni più facile e comoda opzione offerta dal mondo contemporaneo, uomini che veramente credono in Dio, che sono stati profondamente ispirati da Giovanni Paolo II, che possono non essere tradizionalisti (come Wojtyla certo non lo era), ma che sono fiduciosamente conservatori.

Gli uomini al potere stanno assumendo un grosso rischio: stai tirando il pendolo dal loro quasi al punto di rottura. Quando si muoverà dal lato opposto, la reazione sarà così e pesante e forte e chiara che essi rimpiangeranno il loro giocare con la Verità Eterna. Liberals, sappiamo che molti di voi non credono in Dio, ma ciononostante Egli esiste, e "Non vi fate illusioni, non ci si può prender gioco di Dio" (Galati, 6,7).

http://rorate-caeli.blogspot.com/2014/10/the-purge-will-hit-new-levels-they-know.html

 

29 novembre 2012