31 marzo 2019

Fra politica e spirito. A Verona serve l'esorcista

di Amicizia San Benedetto Brixia
Nel suo articolo di venerdì 29 l’amico Giuliano Guzzo indicava tre ragioni sociologiche capaci di spiegare la particolare violenza scatenatasi attorno al Congresso di Verona: ragioni di tipo ambientale, economico e di potere.

Vorrei provare ad andare oltre nell’indicare la ragione della violenza. La linea fondamentale che vorrei tracciare è quella che separa il politico dallo spirituale, tale linea renderà ragione in maniera radicale di molti aspetti legati all’evento di Verona e all’odio che, come sciame di cavallette, si è abbattuto su di esso.

Che uno dei peggiori sintomi della crisi cristiana contemporanea sia la confusione tra politica e spiritualità lo aveva già detto, tra gli altri, Vittorio Messori e oggi ripartirei proprio da qui. Bisogna smetterla, se si vuole uscire dalla crisi, di mischiare il politico con lo spirituale. Come sempre nelle cose che riguardano il cattolicesimo e la Verità, nostro compito è quello di distinguere senza dividere. Distinguiamo i movimenti spirituali da quelli politici, pur sapendo che sono congiunti e che quelli usano questi come eminenti strumenti di azione sulla storia.

Chiediamoci: a Verona si sta giocando una battaglia spirituale o politica? 

La domanda si accende tanto più in quanto stupisce la nuvola d’odio piombata su organizzatori e simpatizzanti. Diciamocelo francamente: può un congresso che tratta di famiglia scatenare per via naturale e per ragioni meramente umane una tale furia? Una legione si è scagliata su Verona e sono curioso di vedere su quale branco di porci verrà dirottata (cfr. Mc5).

Nella citazione appena indicata è la risposta: non un motivo umano, ma un’azione sovrumana sta alla radice della sollevazione anti-familista. E’ nell’interesse stesso del Demonio sopprimere la famiglia, culla e culmen della vita umana. Torna quasi scontato citare il compianto mons. Caffarra nella sua relazione circa le confidenze di suor Lucia di Fatima:

“Spiega Caffarra: ho scritto a suor Lucia di Fatima... Inspiegabilmente, benché non mi attendessi una risposta, perché chiedevo solo preghiere, mi arrivò dopo pochi giorni una lunghissima lettera autografa… In quella lettera di Suor Lucia è scritto che lo scontro finale tra il Signore e il regno di Satana sarà sulla famiglia e sul matrimonio. «Non abbia paura, aggiungeva, perché chiunque lavora per la santità del matrimonio e della famiglia sarà sempre combattuto e avversato in tutti modi, perché questo è il punto decisivo”. (Vedi qui)

Certo, come dicevamo, le potenze dell’aria si servono poi di mezzi squisitamente mondani per compiere la propria missione e le ideologie politicamente corrette - ambientalismo, mondialismo e monetarismo - fanno da indovinato supporto ai piani del Maligno.
Ma chiarire quanto siano presenti la dimensione spirituale e la dimensione politica nella partita della famiglia è cruciale e aiuterà a focalizzare meglio un paio di questioni.

Anzitutto ci dispone a reagire in modo conveniente alle invettive dei rivoluzionari: non dobbiamo stupircene e dobbiamo impegnarci a combatterle anzitutto tramite la preghiera.
Questo rende conto delle raccomandazioni dei vescovi, che stanno raccomandando di usare modi di manifestazione convenienti. Non si tratti però solo di bon ton o di diplomazia: l’amore ai nemici e la preghiera per i nemici nel momento del loro estremo attacco è esattamente quanto ci ha lasciato Nostro Signore come arma nel momento del suo supremo vilipendio.

Ne risulta rivalutata anche la presenza del clero e dei cristiani alla manifestazione.
Molti pastori politicizzati non riescono a uscire dallo schema da barricate, interpretato secondo il gusto ecclesiale contemporaneo che si mostra affine a prospettive progressiste e sinistrorse (il che non mi scandalizza e non mi seduce: 60 anni fa eravamo su posizioni opposte e fra altri 50 non so immaginare come ci schiereremo). Per loro Verona è scandalo e intolleranza di un cattolicesimo oltranzista.
La lettura spirituale mostra un’altra via per i pastori: siano presenti, non per definire ipso facto una adesione partitica, ma per ricordare ai politici stessi che il loro operato riposa su un sostegno più profondo e per contribuire a purificare con le loro preghiere il clima politico-culturale. Vescovi, preti, frati e popolo di Dio devono marciare in Verona come in una processione e dire con la loro presenza un no a Satana e al suo ultimo attacco, prima che un sì a qualche politica.

Del resto, Dio a Verona sta a destra o a sinistra? Il santo Paolo VI ci chiarisce la situazione, con il piglio profetico che lo contraddistinse: il fumo di Satana è entrato nel Tempio di Dio. Ma il fumo, che a Verona sembrerebbe avere un focolaio importante nelle file culturali progressiste, si sparpaglia e non è certo facile contenerlo entro confini precisi. Il fumo del decadimento familiare nasce a sinistra ma è chiaro che ormai intride tanta parte della destra. Entra anche nella Chiesa sebbene non sia dalla Chiesa. A Verona dunque bisogna aprire gli occhi, per capire se chi parla parla da pastore o da lupo travestito.
Certo, in tanto odio e tensione, avviene anche un qualcosa di ulteriore: i veri servi di Satana (che non dico esser tali per scelta esplicita, ma per posizione di schieramento effettivo) stanno venendo tutti a galla. E questa è per noi occasione utile per fare meglio le nostre scelte future.

Un ulteriore appunto. Si parla di dialogo e di ponti. Mi sembra un buon consiglio, soprattutto alla luce del clima di scontro che pare nuovamente crescere nella nostra società. Anche qui però urge un distinguo. Sul piano politico dialogo e ponti sono auspicabili e possibili: si tratta di portare a intendersi uomini, cercando di mediare in modo ragionevole le loro posizioni. Ma, nella misura in cui al discorso politico si sovrapponga il tema spirituale, allora il dialogo diviene impossibile. Se il mio avversario politico non parla a un livello meramente umano, ma si fa portatore di una visione spirituale, allora entra in una dimensione in cui dialogare è impossibile: non c’è dialogo tra Dio e Satana, c’è solo tentazione da parte del secondo ed esorcismo da parte del primo. Lascio ad altri o ad altro momento di approfondire tale argomento. Anche in questo caso, mi auguro che i pastori ci guidino a leggere con intelligenza il fenomeno: in tal caso li seguiremo senza tentennamenti. Viceversa, se si scorda il piano spirituale con le sue leggi e ci si limita al piano politico, le raccomandazioni si faranno scipitamente diplomatiche, inevitabilmente poco vincolanti per la fede e poco convincenti per la ragione. E sarà peggio per tutti.

E questo è quanto mi è dato di capire su Verona, ed è il motivo per cui da cristiano sarò in preghiera e in marcia domenica mattina. Lasciando agli studiosi di completare le proprie analisi e ai politici di tentare strade concrete di risposta al male sociale che ci circonda, ma soprattutto ai pastori di pregare per arginare l’azione di satana contro la famiglia e l’intera umanità.



 

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