30 giugno 2017

Charlie Gard, immagine e somiglianza di Dio


di Marco Muscillo

Martedì sera, durante la recita del Rosario, mi capitò di leggere il passo del Vangelo di Marco (15, 12-15) in cui Pilato rimise nelle mani della folla le sorti di Gesù.
“[12]Pilato replicò: «Che farò dunque di quello che voi chiamate il re dei Giudei?». [13]Ed essi di nuovo gridarono: «Crocifiggilo!». [14]Ma Pilato diceva loro: «Che male ha fatto?». Allora essi gridarono più forte: «Crocifiggilo!». [15]E Pilato, volendo dar soddisfazione alla moltitudine, rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso”.
Proprio Martedì è arrivata la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo sul caso di Charlie Gard, questo bambino britannico di soli 10 mesi affetto da una rara malattia genetica, la sindrome di deperimento mitocondriale, che provoca il progressivo indebolimento dei muscoli. Come sappiamo tutti, il bambino è costretto a vivere con l’ausilio di strumenti artificiali che i medici vorrebbero staccare per “evitargli ulteriori sofferenze”.
Proprio mentre leggevo il passo del Vangelo sopra citato, il mio sguardo si soffermò su quel «Crocifiggilo!» pronunciato, o meglio “gridato” dalla folla per ben due volte. Fu in quel momento che pensai a Charlie e paragonai la sua situazione a quella di Nostro Signore.
Un piccolo Cristo, ecco chi è Charlie Gard. Rifiutato dal mondo, condannato a morte pur essendo innocente. Con la sua battaglia, la sua croce, Charlie da testimonianza di Gesù Cristo e si fa uguale a Lui.
È proprio vero che la grandezza di Dio si mostra nell’umiltà e nell’innocenza dei piccoli. La vicenda di Charlie Gard rafforza la nostra fede perché dimostra che il Vangelo è vero ed è attuale: la crocifissione di Gesù è reale, perché è la stessa sorte patita da quel bambino.
I suoi carnefici si fanno chiamare giudici e si ergono a rappresentanti della Giustizia. Sembra quasi un paradosso che una Corte di giustizia che dice di voler difendere i “Diritti dell’Uomo” possa condannare a morte un bambino innocente. Sia questa, sia i giudici inglesi dicono che la morte di Charlie è necessaria “per il suo bene”, “per evitargli ulteriori sofferenze”, perché ha diritto ad una “morte dignitosa”.
Almeno Pilato se ne lavò le mani e permise la crocifissione di Gesù perché voleva “dar soddisfazione alla moltitudine”. L’’ipocrisia dei Giudici di Charlie, invece, va oltre: fanno della morte un “diritto umano” e condannano un bambino alla morte “per il suo bene”.
Non stupiamoci. Se l’Autorità e la Giustizia appartengono a Dio, coloro che Gli sono lontani non possono far altro che sentenziare l’Iniquità. E non dobbiamo nemmeno disperare, perché il Signore non lascerà nulla impunito:
“[20]Può essere tuo alleato un tribunale iniquo,
che fa angherie contro la legge?
[21]Si avventano contro la vita del giusto,
e condannano il sangue innocente.
[22]Ma il Signore è la mia difesa,
roccia del mio rifugio è il mio Dio;
[23]egli ritorcerà contro di essi la loro malizia,
per la loro perfidia li farà perire,
li farà perire il Signore, nostro Dio”.
(Salmo 93 (94), 20-23)

E che dire poi del silenzio assordante della gerarchia ecclesiastica? Dov’è il Papa, dove sono i Vescovi? Perché non dicono nulla riguardo al caso di Charlie? Perché non difendono la vita con tutte le loro forze?
Ho letto il commento dei Vescovi inglesi dopo l’ultima sentenza della Corte Europea per i Diritti dell’Uomo: dicono che è “straziante” per i genitori di Charlie, che “non dovremmo mai agire con la deliberata intenzione di porre fine alla vita umana”, ma allo stesso tempo aggiungono che “tutte le parti hanno cercato di agire con integrità e per il bene di Charlie” (quasi a giustificare i Medici e i Giudici che vogliono far morire quel bambino!).
Sono parole che dimostrano tutta la tiepidezza di questo clero cattolico. Pensate se Pietro e gli altri Apostoli avessero usato parole simili nei confronti di Pilato e del Sinedrio che avevano mandato a morte Gesù.
Sembra quasi che non vogliano opporsi al mondo e non vogliano contraddire il pensiero ormai dominante. Temono forse di apparire invisi alla società, di perdere popolarità? Per conservare intatta la loro immagine dialogante con il mondo, lasciano che la vita di un bambino venga sacrificata.
Inoltre, abbiamo assolutamente bisogno di sentire la voce del Papa. Gli abbiamo rivolto degli appelli, abbiamo firmato petizioni per invitarLo ad interessarsi al caso del piccolo Charlie Gard. Io spero davvero che possa ascoltarci e far sentire la voce del Vicario di Cristo a difesa della Vita e degli innocenti.
Allora, guardino anche loro a Charlie che, come Cristo, è condannato a morte. Trovino la forza in quel bambino che è costretto a lottare ogni giorno contro una malattia che lo indebolisce a poco a poco e contro una società che in nome del progresso e dei diritti umani lo vuole morto.
Comunque vada, Charlie sarà l’unico ad uscire vincitore da tutto questo. Lui vivrà qualunque possa essere la sua sorte terrena.
Siamo noi, invece, i tiepidi, i timorosi, i perdenti. È per noi che dobbiamo pregare e chiedere al Signore di avere pietà di noi peccatori.

 

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