23 dicembre 2025

Un po' di archeologia biblica


di Francesco Maria Filipazzi

L'archeologia legata alle vicende neotestamentarie è sempre molto affascinante. Mentre le forze secolariste cercano in tutti i modi di negare la realtà del "Gesù storico" - espressione che a sua volta nega la realtà di Gesù-Dio - alcune scoperte recenti non cessano di confermare le narrazioni contenute nei testi sacri.

Seppur superflue per la nostra fede -  ricordiamo che la vicenda dell'apostolo Tommaso si conclude con la reprimenda: "perché mi hai visto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!"-, in un mondo sempre più ateista, fa di certo piacere trovare qualche segnale che lo Spirito Santo sembra volerci mandare per disfarci degli scocciatori. D'altronde sin dai tempi di Sant'Elena, madre di Costantino, il tema dei luoghi in cui si sono svolte le vicende evangeliche è stato trattato, con ottimi risultati. 

Mentre nell'area cattolica dunque possiamo ridurre l'archeologia ad un corollario, nel mondo protestante essa assume un significato maggiore, per via del principio "sola scriptura", per cui si crede solo a ciò che è contenuto nella Scrittura, rifiutando Magistero e Tradizione. Se però si rifiutano due pilastri su tre (cioè quelli che tramite la Successione apostolica ininterrotta ci collegano alla Scrittura stessa), si rischia di vedersi confutato anche il terzo, che abbisogna poi di costante conferma fattuale. Dunque l'archeologia, per i figli di Lutero, viene buona per confermare la scrittura. Una delle tante contraddizioni degli eretici.

Detto ciò, per tagliare corto, diamo comunque notizia del fatto che quest'anno sono stati ritrovati un paio di luoghi legati al Vangelo:

Betsaida. Città di San Pietro e Sant'Andrea e San Filippo: è ormai quasi certo che il luogo archeologico noto con il nome di el-Araj sia in realtà Betsaida. Luogo di cui si erano perse le tracce, ma molto importante sia nei vangeli che nell'Antico Testamento. L'ipotesi iniziale risale a qualche anno fa, come riporta il National Geographic, mentre le recenti scoperte non sembrano lasciare dubbi. I ritrovamenti sul luogo fanno inoltre pensare che l'insediamento risalga ai tempi vetero testamentari e che ivi sorgesse la capitale del regno di Ghesur, la cui principessa Maaca divenne una delle mogli di Re Davide.

Giardino sotto il Tempio. Ad aprile di quest'anno, il National Geographic dava notizia notizia del ritrovamento di resti di semi e pollini trovati sotto la Chiesa del Santo Sepolcro, nell'ambito di una campagna di scavi iniziata nel 2022. Sembra quindi confermato il versetto del Vangelo di Giovanni secondo cui "nel luogo dove fu crocifisso c'era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era ancora stato posto" (Gv, 19:41). Ancora una volta i vangeli si dimostrano documenti storici affidabili. 




 

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