Oggi
si celebra, prima festa mariana del nuovo anno liturgico e una delle
ultime dell’anno civile, la grande solennità dell’Immacolata
Concezione, una delle più belle, delle più importanti e delle più
care al popolo cristiano (e non solo; quanti sanno che i musulmani
credono nell’immacolato concepimento di Mariam, la Madre del loro
più grande Profeta Issa?); questo è l’inizio della nostra
salvezza, come canta la Chiesa d’Oriente, perché così fu promessa
da Dio ai Progenitori: chi è Colei che al demonio “schiaccerà la
testa”, come leggiamo nella Genesi, se non la Vergine Immacolata? E
chi è la Donna vestita di Sole, come leggiamo nell’Apocalisse, se
non sempre la Vergine Immacolata?
E’
in previsione della divina missione redentiva di Cristo che Maria è
stata preservata dal peccato originale (una macchia, una sciagura da
cui nessun uomo, neanche il più santo, è potuto scampare, e la cui
gravità e, più ancora, la cui assenza, potremo capire pienamente
solo dopo la nostra morte, quando tutto ci sarà svelato), e solo per
l’Immacolata Concezione sono potute avvenire l’Annunciazione, la
Divina Maternità, l’Assunzione, la Regalità e la Mediazione di
Maria Santissima: i Profeti l’hanno annunciato, i mistici l’hanno
contemplato, i Dottori e i teologi l’hanno, per quanto possibile,
descritto, i semplici fedeli l’hanno sempre creduto e amato; e
certo, per primi, i Progenitori, Adamo ed Eva, che se sentirono da
Dio il castigo per la loro trasgressione, sentirono però, sempre da
Dio, la grande promessa di un Redentore e di una Donna che avrebbero
schiacciato definitivamente la testa all’antico serpente, e per
questo vissero, secondo i Padri, in espiazione il resto della loro
lunga vita, tanto da venire considerati e venerati come santi al 24
dicembre, Vigilia di Natale.
E’
San Francesco, il Serafico Patriarca, a chiamare Maria Immacolata, e
dopo di lui vennero i suoi illustri figli (Antonio, Duns Scoto,
Leonardo da Porto Maurizio, Massimiliano) che, con la speculazione
teologica, la preghiera e la predicazione, diffusero la devozione
all’Immacolata, devozione tutta francescana, dimostrata, in ultimo,
da quel capolavoro di vita religiosa che è la famiglia dei
Francescani dell’Immacolata, e che proprio sta subendo, ad opera
del demonio, primo nemico dell’Immacolata, una dura persecuzione; è
il popolo, semplice e devoto, che accoglie con fede e amore questa
verità, prima ancora che venisse definitivamente adottata; ma è
soprattutto Maria che, con le Sue Apparizioni a Rue du Bac, Roma e
Lourdes, conferma quanto questo titolo Le sia gradito e, soprattutto,
sia vero.
Maria
è Madre e Mediatrice di Grazia: lo è in quanto Madre di Dio, lo è
in quanto ha dato la vita all’Autore della Vita e della Grazia,
Nostro Signore Gesù Cristo, che, sotto la Croce, ce l’ha data come
Madre; e ogni giorno, nell’Ave Maria e nell’Angelus, riconosciamo
ciò: “Ave Maria, Gratia plena, Dominus Tecum”.
Maria
è Madre di Misericordia, perché Madre di Cristo, che è Divina
Misericordia, e perché solo la Misericordia del Padre, per venire
incontro all’umanità sofferente e corrotta dal peccato originale,
poteva approntare la Redenzione operata da Cristo e l’Immacolata
Concezione che l’ha permessa (poteva forse una creatura peccatrice
dare la vita al Figlio di Dio e al Redentore?). E sempre il Padre,
per salvare il mondo, quasi 100 anni fa, a Fatima, volle offrire
all’uomo peccatore, sempre più lontano da Lui, il rimedio della
devozione al Cuore Immacolato di Maria.
Chiediamola,
questa Misericordia, a Maria: il mondo ha un disperato bisogno di
Misericordia, e solo in Gesù (nel Suo Sacro Cuore) e solo nella
Chiesa la possiamo trovare, nella Coroncina che Gesù ha dato a Santa
Maria Faustina Kowalska e soprattutto nel Sacramento della
Confessione; ogni volta che ci confessiamo è come se fossimo, anche
se certo per breve tempo, immacolati anche noi. Perché non
ricorrere, oggi, a questo divino rimedio? Perché, anzi, non
ricorrervi, spesso, meglio ancora, sempre? (e proprio oggi Papa
Francesco ha voluto aprire il Giubileo straordinario della Misericordia)
Maria,
apparendo a Montichiari come Rosa Mistica, chiese, per solennizzare
ancora di più la giornata di oggi, l’Ora di Grazia Universale,
un’ora particolare di adorazione e riparazione eucaristica; perché,
potendolo, non praticarla? Amando Maria, si ama ancora di più Gesù,
che è la cosa più grande che possiamo fare su questa terra; e cosa
c’è di più gradito a Gesù di ricorrere a Lui nell’Adorazione
Eucaristica, nella Confessione e, soprattutto, nella Comunione?
Chiediamo
certo grazie temporali e materiali a Maria, se sono per il bene
nostro e se non sono sconvenienti, ma, soprattutto, chiediamo a Maria
un supplemento di fede, un più grande amore al prossimo e
soprattutto a Dio, chiediamo, specialmente, la conversione, il
perdono dei peccati e la salvezza eterna: questa è la Grazia e
questa è la Misericordia, di cui è Madre, e solo queste cose
contano e servono, in questa vita e soprattutto nell’altra.
E come canta la Chiesa
d’Oriente, con il magnifico inno “Agni Parthene” (moderno e
nemmeno liturgico!):
“O
senza macchia pura, o Vergine Signora
Salve
sposa non sposata!
O
Madre Regina, O rugiadoso vello
Salve
sposa non sposata!
O
trascendente cielo, o raggio più lucente
Salve
sposa non sposata!
…
T’invoco
con forza, O sacro Tempio
Salve
sposa non sposata!
Aiutami,
proteggimi dal nemico
Salve
sposa non sposata!
E
rendimi erede della vita eterna
Salve
sposa non sposata!”
0 commenti :
Posta un commento