Adesso che i terroristi, anziché
l’America capitalista e guerrafondaia, hanno colpito il simbolo
dell’irreligiosità nella patria del laicismo, la sinistra scatena la sua
crociata contro la religione e si appropria persino dello scontro di civiltà.
Prima si parlava di Occidente giudaico-cristiano, adesso di Occidente
illuminista e laico, bersagliato dall’oscurantismo di ogni confessione. E a chi
fa notare che i cristiani non imbracciano kalashnikov per punire i sacrileghi,
questi impostori rispondono che è solo perché il secolarismo ha conquistato le
coscienze, e si può credere in Gesù Cristo e nella dea Ragione. Magari un po’
più nella dea Ragione. Dinanzi a questo spettacolo di mistificazione,
foraggiato dai soliti media buonisti, urge rimettere i puntini sulle “i”.
1) Charlie Hebdo - come più volte sottolineato - non era il campione della libertà d’espressione, era
un paladino della blasfemia. Praticava semmai l’abuso della libertà d’espressione,
offendendo tutte le fedi e tutti i credenti, con la tipica aggressività del
laicismo militante, che inventa il reato di omofobia e vuole introdurre la
religione civile nelle scuole, salvo poi appellarsi alla libertà di stampa quando
si tratta di dissacrare la Trinità. Niente di nuovo sotto il sole: sono i figli
della Rivoluzione Francese, che in tv ci stanno vendendo come culla della
liberal-democrazia, passati dall’andarsene in giro per Parigi con la testa del
direttore della Bastiglia, all’officiare il culto del pensiero unico. È questa
la civiltà occidentale? Questo è, forse, ciò cui l’Occidente si è ridotto
nell’era post-moderna. Chiaro che la sinistra europea vada in brodo di
giuggiole, salvo imbarazzanti cortocircuiti: voi che oggi ve la prendete con i
fondamentalisti, non eravate gli stessi che inneggiavano alle “primavere
arabe”, in cui i jihadisti sguazzavano? Hollande non era ostile ad Assad, il
nemico dell’ISIS? E che dire dei processi imbastiti ai destrorsi rei di
“islamofobia”? Noi non ci meravigliamo: malriposto senso di superiorità e
doppia morale sono il patrimonio tradizionale di una certa cultura politica.
2) Ciò precisato, resta assodato
che nessun fanatico che farnetica di jihad ha il diritto di imbracciare un
fucile e fare strage di infedeli. Nessun maomettano può prendere in ostaggio
degli ebrei in un supermercato – ma non era contro i laici che se la
prendevano? – e nessuno può opporre, alla violenza ideologica, la violenza
delle armi. È grazie a Voltaire e alla secolarizzazione, che abbiamo imparato
questo principio di convivenza civile? Di sicuro l’Europa ha fatto esperienza
di sanguinose guerre di religione, oltre che di due conflitti mondiali
combattuti per ben altri motivi che i disaccordi sui dogmi. Ma non vedo
cristiani fare fuoco su chi parla di matrimoni gay, e quando le persone
bestemmiano come intercalare, io non sguaino la scimitarra. Qui non si tratta
di civiltà laica contro oscurantismo religioso. Qui si tratta di una fede
anti-umana che aggredisce un altro modello di civilizzazione, basato
sull’edonismo, l’ateismo militante, il collettivismo che compiace masse di
individui concepite come fasci di desideri, sottoponendo i loro capricci
all’arbitrio di legislatori sembri più “biopolitici”. Si tratta di uno scontro
di (in)civiltà, cui possiamo opporre solo la testimonianza di un modo diverso
di essere uomini. I cristiani non ammazzano perché si fanno ammazzare. Cristo
non condanna, ma si fa condannare. Non perseguita, ma è perseguitato e
beatifica chi subisce persecuzioni nel Suo nome. E qui torna la lezione di
Ratzinger a Ratisbona – per inciso: quanti degli attuali paladini della libertà
d’espressione allora pensarono che il papa fosse stato un provocatore? Quanti
difesero il suo diritto di parlare alla Sapienza?
Quel che c’è di buono nel vero
Illuminismo è quello che i cristiani già dovrebbero conoscere: che Dio non è
contro la ragione e perciò non è contro l’uomo. Un Dio assolutamente
insondabile e irrazionale, che non si rivela completamente e non si incarna, è
un Dio che fomenta la violenza annientando la ragionevolezza. Il Dio dei
cristiani non ha nulla da imparare dall’Illuminismo irreligioso, ma a quello
moderato ha insegnato tutto. È un Dio che si fa uomo, che si fa uccidere sulla
croce, che si fa pane e vino e si offre alla nostra fame e si espone al
sacrilegio. Può essere aggredito a colpi di esplosivi e mitragliatrici, come
fanno Boko Haram e l’ISIS, ma può essere combattuto anche
con leggine che vorrebbero impedire ai cattolici di difendere la loro
concezione di matrimonio, o introducono, con l’eutanasia e l’aborto, i semi
della dissoluzione nelle nostre società.
Noi non siamo Charlie, non perché sotto sotto godiamo che gli empi siano stati
massacrati, ma perché alla follia degli islamisti possiamo rispondere solamente
con la santità delle nostre vite e lo stile delle nostre penne. Prima che
Rousseau parlasse, Nostro Signore accusava Caino: «Che hai fatto? La voce del
sangue di tuo fratello grida a me dalla terra» (Gn 4, 11). Oggi il sangue di tutti i morti di Parigi grida al
nostro cuore e agli orecchi di Dio. Del Dio vero. Quello che perdona, quello
che consola, quello che dona la Sua vita in cambio di quella dell’assassino
Barabba, e che ai peccatori offre la redenzione, non i proiettili. Per me è
questa la civiltà occidentale, minacciata da fondamentalisti islamici e
fondamentalisti laici. Ed è una civiltà che piange le vittime di questa strage,
poiché: «Ogni morte di uomo mi diminuisce, perché io son parte vivente del genere
umano. E così non mandare mai a chiedere per chi suona la campana: essa suona
per te» (John Donne).
Pubblicato il 11 gennaio 2015
Che amarezza, molta più gente per quei bestemmiatori che per la Manif.
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