di FC
Conosco
e frequento l’Istituto dei Frati Francescani dell’Immacolata sin dal lontano
2003. La metà delle 20 case (conventi,
santuari, eremi, parrocchie) che l’Istituto ha aperto in Italia le ho visitate
per celebrazioni, messe, ritiri spirituali. Sono stato per esempio varie volte,
e ogni volta per più giorni, nel convento che ospitava un tempo il seminario di
formazione teologica a Casalucense, presso Cassino. Ho passato 4 giorni in
stretto ritiro spirituale nella casa di contemplazione di Amandola. Sono stato
ospite assieme alla mia famiglia presso il santuario di Canoscio, vicino Città
di Castello, nella Casa Madre di Frigento ed anche presso il piccolo e antico
santuario della Madonna dei Boschi, tra Firenze e Bologna. Presso
la comunità di padre Manelli ho trovato, già da molti anni, il mio direttore
spirituale, che fa parte del Consiglio Generale dell’Ordine ed è uno
stimatissimo teologo e mariologo scotista. Conosco bene tutte le loro pubblicazioni,
come Fides Catholica, Annales Francescani, Immaculata Mediatrix, Il Settimanale di Padre Pio, I Quaderni di studi scotisti, De vita contemplativa, etc. Collaboro
con alcune di esse, redigendo articoli semplici di taglio apologetico e a volte
brevi saggi di analisi storico-teologica. Mio nipote e un mio figlioccio hanno
partecipato, con frutti evidenti, ai campi scuola organizzati dai frati, etc.
etc.
Non
voglio entrare minimamente nelle polemiche teologico-giuridiche insorte a
seguito dei provvedimenti presi contro di loro dalla Congregazione dei
Religiosi. Dico solo che se è vero che questa legifera in nome e per conto del
Papa, è altresì probabile che quest’ultimo non conosca esattamente la storia e
l’intero dossier sull’Istituto. Ho il sospetto, che per varie ragioni ritengo
fondato, che alcuni membri dei Francescani dell’Immacolata abbiano calunniato
gravemente il Fondatore e abbiano dato una versione distorta dei fatti dinanzi
al Prefetto e al Segretario dei Religiosi.
Ma
nella querelle non voglio entrare,
per mancanza di elementi probanti. Posso entrare però direttamente sulla
questione del contestato sensus Ecclesiae
dei Frati, specie dei sacerdoti, e sul loro spirito e la loro disciplina.
Ritengo la Congregazione, fondata nel 1970, come una delle migliori esistenti
nell’Orbe cattolico e nella variegata famiglia francescana, e questo per lo
spirito di equilibrio, di ascesi, di slancio missionario, di fedeltà stretta al
Papa, al Magistero della Chiesa e alla Tradizione sia dogmatica che teologica
del cattolicesimo, dimostrati in tanti anni dalla stragrande maggioranza dei
frati.
Chi
vive in Italia e in modo tutto speciale a Roma, cuore pulsante del Cristianesimo, ha modo, specie se cattolico praticante, di entrare in contatto
con decine di ordini religiosi cattolici, antichi (come i benedettini), moderni
(come i gesuiti, i redentoristi, i salesiani) o di fondazione più recente. In
tutti questi istituti c’è molto di buono, ed è ciò che deriva dal carisma del
fondatore, e ci sono dei limiti, come in ogni cosa umana. Essendo un attento e
partecipe osservatore della vita di monaci e religiosi, suore e frati, eremiti
e carismatici, debbo dire che nessuna Comunità religiosa, soprattutto tra
quelle fondate nel periodo post-conciliare, mi è parsa così completa, ben
strutturata e armonica come quella di Padre Manelli. I
Francescani dell’Immacolata infatti uniscono in una mirabile sintesi elementi
che parrebbero totalmente divergenti come lo spirito ascetico-penitenziale,
praticato seriamente e fattosi sempre più raro dopo le riforme che hanno
seguito il Vaticano II, e la santa allegria, che si respira nelle loro case,
alle loro mense e soprattutto passeggiando coi frati, giovani o anziani che
siano, nei momenti di svago e di ricreazione. Oppure la perfetta unità vissuta
serenamente tra la povertà francescana, visibilissima nei conventi, negli abiti
e nel modus vivendi e l’attenzione
all’apostolato moderno, attraverso l’uso dei mezzi di comunicazione più
tecnologici e sofisticati (la comunità infatti gestisce varie stazioni radio,
tv, siti internet, etc.). Un’altra apparente antinomia è quella tra semplicità personale
del singolo religioso e approfondimento teologico. Chi ha avuto la grazia di
accostare e conoscere figure come i padri Alessandro Apollonio, Serafino
Lanzetta, Settimio Manelli, Paolo Siano e molti altri, avrà potuto notare che
la loro profonda preparazione teologica, soprattutto in un ramo specifico della
teologia (come la filosofia cattolica, la storia della Chiesa, l’esegesi, etc.)
si coniuga perfettamente con una semplicità e un tratto di umanità che lascia
stupiti.
Ho
avuto la grazia di avere tre anni fa un lungo colloquio (di più di un’ora) con
padre Stefano, il fondatore e Padre Comune dei frati, presso la Casa Madre di
Frigento. Mi è parso un vero santo. Certo su queste personali riflessioni ci si
può ingannare, ma è anche vero che Dio rende abbastanza visibile la santità dei
fondatori di ordini, come insegna la storia, e questo proprio per indicare ai
fedeli una via di santificazione e di riforma spirituale chiara e sicura. Padre
Stefano, pur tra mille contrasti, è riuscito ad ottenere dalle autorità ecclesiali
competenti, la massima approvazione per un istituto di recente fondazione
(1990). Partito dal nulla insieme al cofondatore padre Gabriele, si vede ora,
nell’età del riposo e dell’attesa, ricompensato dei suoi sforzi e delle sue
intuizioni: mentre tante comunità hanno crisi che parrebbero irrevocabili, i
francescani dell’Immacolata hanno un ramo di frati con oltre 300 consacrati, un
ramo femminile con oltre 300 religiose, a cui si è aggiunta la comunità
claustrale delle clarisse dell’Immacolata con 3 conventi e infine l’opera
laicale legata all’Istituto della MIM (Terziari Francescani dell’Immacolata).
Il
bene, di solito, fa meno rumore del male, e non esiste uomo, salvo Cristo,
privo di difetti e di mancanze. Ma il bene realizzato da padre Stefano e dagli
oltre 100 sacerdoti dell’Istituto nei 5 continenti è stato finora enorme e di
rara valenza spirituale: è impossibile tracciarne i confini in poche righe. Basti
pensare alle fondazioni caritative in terra d’Africa, ai numerosi conventi
salvati dall’abbandono o dalla trasformazione in altro (come hotel e
ristoranti), o ancora all’apostolato della buona stampa, con la capillare
diffusione di migliaia libri di devozione e di formazione cattolica. Il
Seminario, recentemente trasferito a Sassoferrato nelle Marche, è ricco di giovani
leviti, molto motivati, i quali si preparano al sacerdozio e alla celebrazione
dei santi misteri, specie nella forma straordinaria dell’unico Rito Romano,
giudicato particolarmente consono alla spiritualità dell’Istituto.
D’altra
parte è proprio il Concilio, nel suo spirito e nei suoi testi, ed il Codice di
Diritto canonico che ne è derivato (edito nel 1983), ad insegnarci l’esercizio
dello spirito critico, anche in rapporto alle autorità della Chiesa, contro
l’obbedienza cieca o passiva d’altri tempi. Alla luce di tutto questo, il
dolore che ci ha causato il recente decreto è stato forte. Soprattutto non
riusciamo a capire il senso di un provvedimento, come quello della soppressione
della messa nel Vetus Ordo, che rischia di dividere ancor di più la comunità,
ingenerando sospetti e tensioni tra gruppi e singoli, col rischio finale di
distruggere o indebolire una delle più belle e floride realtà del cristianesimo
contemporaneo. Amiamo
il Papa e la Chiesa e proprio per questo soffriamo nel vedere il
commisariamento di una delle comunità più “papiste”, più zelanti, più conformi
al Vangelo e al suo spirito: una comunità che rappresenta un’oasi spirituale di
grande valore, una fonte di speranza rara nella società materialistica di oggi e
nella prevalenza intraecclesiale dello spirito di rottura e di discontinuità.
Francesca Immacolata Chacouqui la nuova speaker di Bergoglio
RispondiEliminaAvviso ai naviganti:
questa è una bacheca filo-israeliana.
Odio la guerra ma odio allo stesso tempo la mistificazione dei fatti che
demonizzano l'azione che sta compiendo questo stato per difendersi dai
terroristi di Hamas.
Che sia pace in quelle terre ma vi prego di smettere di invitarmi a
campagne di sesibilizzazion e contro Israele.
Io sono dalla loro parte.
E' abbastanza chiaro così?
I genitori del Vescovo di Roma Bergoglio sono ebrei
italiani trasferitesi in Argentina.
Le origini ebraiche e l'appartenenza ai gesuiti di Bergoglio
ordine religioso dell'ebreo Loyola rendono l'attuale
pontefice o meglio vescovo plenipotenziario di Roma
indirizzato verso un orientamento filo israeliano.
Ora manca solo una aperta contrapposizione russa
ed abbiamo il nuovo corso della storia.
Sappiamo che DIO tutto sa quindi non disperiamo.