Doveva essere, come il
precedente, il governo della sobrietà: il caso di Michaela Biancofiore,
trasferita dalle Pari opportunità alla Pubblica amministrazione per alcune
incaute affermazioni sugli omosessuali, pareva esserne la conferma.
Inserendo nello stesso calderone
le battute becere, il tema del c.d. femminicidio e le minacce a mezzo web, l’ex
paladina dei diritti umani arriva alla conclusione: “so bene che la questione
del controllo del web è delicatissima. Non per questo non dobbiamo porcela”.
Cosa voglia proporre la Boldrini con questo solenne monito, non è chiaro. Già
oggi, infatti, è possibile perseguire chi commetta reati attraverso la rete. Ma
la Boldrini replica: “non posso denunciarli tutti individualmente: è un’arma
spuntata”. Allora, che si fa? Nella migliore delle ipotesi, si tratta del
velleitario obiettivo di dichiarare guerra alla stupidità umana, che è sempre esistita ma nella piazza virtuale risulta
amplificata: vaste programme, avrebbe
commentato il generale de Gaulle. Nel peggiore dei casi, invece, quanto
suggerito dalla presidentessa della Camera somiglia a una polizia del pensiero,
proprio di stampo orwelliano: non passerà molto tempo che anche commenti come
questi finiranno sotto l’occhiuta vigilanza reclamata dalla Nostra. 
Seguendo l’esempio dell’inquilina
di Montecitorio, anche le ministre più inutili del governo Letta si sono
sentite autorizzate a esternare, per ottenere il loro quarto d’ora di
celebrità. Dapprima è stata la volta della ministra dell’Integrazione Cecile
Kyenge, già al centro di una fondamentale querelle lessicale che ha tenuto occupate
per qualche giorno le prime pagine dei quotidiani: nera o di colore? Nera e
fiera di esserlo, ha sentenziato lei, con un’affermazione che sembra
legittimare le speculari menate dei suprematisti bianchi. La Kyenge, dunque, ha
deciso di battere il ferro finché è caldo: si discuta subito lo ius soli, vale
a dire l’immediata concessione della cittadinanza italiana a chiunque nasca nel
nostro Paese, turisti compresi. Immediatamente è partita la grancassa mediatica
di regime, come al solito fondata sulla menzogna che, ripetuta mille volte,
diventa verità: la legge sulla cittadinanza “ci avvicina all’Europa”, ha
affermato un gruppo di parlamentari del PD. Ignorano, o fingono di ignorare,
che in Europa lo ius soli esiste praticamente solo in Francia, vediamo con
quali risultati. Sia chiaro: si può anche condividere la necessità di snellire
le procedure per l’acquisizione della cittadinanza da parte di tutti i ragazzi
che vivono nel nostro Paese e si sentono già pienamente italiani, ma la
questione va discussa con serietà, senza criminalizzare le posizioni avverse. 
Veniamo infine a Josefa Idem,
ministro delle Pari opportunità. L’olimpionica di origine tedesca, che aveva
minacciato di lasciare l’Italia all’indomani delle elezioni ma poi non ha
disdegnato di accomodarsi su una poltrona del Consiglio dei ministri accanto
agli esponenti del centrodestra, non ha voluto essere da meno rispetto alla sua
collega congolese, né rispetto alla Boldrini: subito una task force contro il
femminicidio, vera emergenza dei nostri tempi, frutto di una “subcultura che è
necessario sradicare”! La violenza contro le donne, commenta la sacerdotessa
del nuovo culto Concita De Gregorio, è una “colpa collettiva”, come
l’Olocausto. E se qualcuno afferma il contrario, è già pronta la patente di
negazionismo: siate tutti pronti a subire i rigori delle leggi Mancino prossime
venture.
Tutto questo succede mentre
l’Italia è in recessione dal terzo trimestre del 2011, le imprese chiudono, i
lavoratori vanno a casa o si suicidano. Di questo la sinistra italiana non si
preoccupa. Del resto, Enrico Letta lo scrisse anni fa: bisogna essere pronti a
morire per Maastricht. E lo faremo, statene certi. In compenso, avremo le nozze
omosessuali, la psicopolizia e la task force contro il femminicidio. Ne sentivamo
il bisogno. Questa è sobrietà. 
                                   
                                  
                                 
									Pubblicato il 07 maggio 2013

Che peccato, questo sito era così bello.
RispondiEliminaCon questo articolo la Boldrini vi farà chiudere.
Non credo proprio. Non è un reato dire la verità.
Elimina(Ero ironico.)
EliminaMarco Mancini ha scritto un articolo moto duro che denota fermezza e determinazione nelle sue affermazioni e che, soprattutto dice la VERITA'.
RispondiEliminaCongratulazioni!