di Libero Favella
Quando nel milieu cattolico si accenna all'Olanda, in genere si tende ad
arricciare il naso. Ricordo il dialogo con un prete
ruwandese, che una volta mi disse: 'eh, beh, ma che vuoi farci, gli olandesi
sono tutti eretici: prendi ad esempio il Catechismo olandese'.
Io, per la mia naturale
predisposizione a essere sempre bastian contrario, presi le difese dell'Olanda,
dicendo che il catechismo era sì pieno di assurdità spesso sconfinanti
nell'eresia, ma era in fondo un prodotto datato; non è detto che la Chiesa
versi oggi in una situazione analoga, tanto è vero che le uniche due volte in
cui andai alla Santa Messa ad Amsterdam rimasi molto colpito dal decoro tutto
romano che vi incontrai.
Bisogna dire che il sottoscritto ha un
pregiudizio positivo verso gli olandesi. Eppure anch'io sono costretto ad ammettere che
gli olandesi restano effettivamente un popolo che in nome della libertà ha
calpestato ciò che vi è di più sacro. La libertà delle donne di disporre del
proprio corpo ha dato luogo alla piaga dell'aborto - non meno orribile per il
fatto che ormai sia universalmente diffusa - e alla vergogna delle vetrine in
cui la merce esposta è carne umana. La libertà di costituire il proprio io e la
propria natura ha dato luogo ai matrimoni omosessuali e alla possibilità di
adozione per le coppie gay.
Chi scrive ha il massimo rispetto
per le persone omosessuali, ma altrettanto fermamente rivendico il diritto dei
bambini a crescere in una famiglia eterosessuale. E allo stesso modo, mi pare
sacrosanto il diritto di chi, come i cattolici e anche molti protestanti,
intende professare la propria fede in pubblico - una fede che si basa su quella
Bibbia in cui leggiamo, nel primo capitolo della Lettera ai Romani, queste
parole:
"gli uomini, lasciando il
rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli
altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se
stessi la punizione che s'addiceva al loro traviamento. E poiché hanno
disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d'una
intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno, colmi come sono di
ogni sorta di ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni
d'invidia, di omicidio, di rivalità, di frodi, di malignità; diffamatori,
maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male,
ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia. E pur
conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la
morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa." (1 Rm,
27-32).
A me pare che lo stato debba
consentire a ciascuno di esprimere le proprie opinioni, anche qualora queste
opinioni siano le stesse dell'apostolo Paolo. Ebbene, l'Olanda sta per compiere
un altro passo per negare questa libertà. Secondo DutchNews,
il patto legislativo, che è oggetto delle negoziazioni tra i partiti
della coalizione emersa dalle recenti elezioni, contiene anche una norma che impone
agli impiegati statali di celebrare matrimoni omosessuali, qualora questi
ultimi siano richiesti; si nega insomma quell'obiezione di coscienza, finora
garantita ai civil servants che non volevano presiedere un matrimonio gay.
Alcuni plaudiranno a questa nuova
legge. A me il suo retroterra illiberale rammenta invece gli spettri del
totalitarismo.
Pubblicato il 05 novembre 2012
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