di Marco Mancini
Ancora L’Aquila. Perdonate
l’insistenza, ma tra gli allegri compari di Campari siamo in due a provenire
dalla città capoluogo d’Abruzzo e, dunque, un'attenzione particolare può
risultare giustificata.
Qualche giorno fa abbiamo
pubblicato un ottimo contributo di Giulia Tanel sulla pratica delle indulgenze:
come, dove e quando ottenerle. Beh, non tutti sanno che proprio all’Aquila si ripete ogni anno quello che può essere
considerato il primo Giubileo della storia, vale a dire la Perdonanza Celestiniana: ieri sera sono iniziate, con la tradizionale accensione del “fuoco
del Morrone”, le celebrazioni della manifestazione, che si protrarranno per
diversi giorni – con eventi religiosi e civili, anche piuttosto “mondani” – e culmineranno
il pomeriggio del 28 agosto con l’apertura della Porta Santa.
La Perdonanza fu istituita da papa Celestino V, forse a torto
associato con la figura dantesca di “colui che fece per viltade il gran
rifiuto”. Celestino, al secolo Pietro Angeleri, eremita sul monte Morrone,
era particolarmente legato alla neonata città dell’Aquila: qui aveva
soggiornato in più di un’occasione, ad esempio durante il suo viaggio di
ritorno dal concilio di Lione del 1274, dove si era recato per difendere il
proprio ordine dai progetti di soppressione. Proprio in quella circostanza gli
apparve in sogno la Vergine, invitandolo a dedicarle una chiesa nella località
in cui si trovava, denominata Colle di Maggio. I lavori per la costruzione
della Basilica cominciarono nel decennio successivo ed essa fu consacrata nel
1288. Sei anni dopo, Celestino fu eletto Papa al termine di un lunghissimo e
tormentato Conclave, che aveva lasciato il trono di Pietro vacante per circa
due anni. Decise di farsi incoronare il
29 agosto proprio all’Aquila, nella basilica di Santa Maria di Collemaggio che
si era impegnato a far costruire, alla presenza del re di Napoli Carlo II
d’Angiò e di suo figlio Carlo Martello.
Il pontificato di Celestino V non
durò neanche quattro mesi: egli si dimise nel dicembre, sentendosi forse inadeguato
a sostenere il peso dell’incarico che gli era stato affidato, in un momento in
cui il Papato si trovava al centro della lotta tra le potenze temporali
dell’epoca. Aveva avuto tempo sufficiente, tuttavia, per donare all’intero
popolo cristiano la Bolla “Inter sanctorum solemnia”: per dare
maggiore lustro alla festività della decollazione di San Giovanni Battista, che
ricorre proprio il giorno in cui Celestino era stato incoronato Pontefice, essa
decreta l’assoluzione “dalla colpa e
dalla pena, che meritano per tutti i loro peccati, commessi fin dal battesimo”,
di tutti coloro che “veramente pentiti e confessati saranno entrati nella
predetta Chiesa [la Basilica di Santa Maria di Collemaggio] dai vespri della
vigilia della festività di S. Giovanni fino ai vespri immediatamente seguenti la
festività”, vale a dire dalla sera del 28 agosto a quella del 29. In realtà, per lucrare l’indulgenza
oggi occorre, oltre che visitare della Basilica, recitare il Credo, il
Padre Nostro e la Preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice, accostandosi alla Confessione sacramentale e alla Comunione eucaristica nell'arco degli otto giorni precedenti o seguenti.
Si tratta, in sostanza, di un
vero e proprio Giubileo, peraltro a cadenza annuale: Bonifacio VIII,
nell’indire l’Anno Santo del 1300, si ispirò con tutta probabilità all’esempio
del (da lui non troppo amato) predecessore, tentando peraltro di annullare,
contro la resistenza dei monaci di Collemaggio e della cittadinanza aquilana, l’indulgenza
celestiniana. Non a caso, da allora la
Bolla del Perdono è gelosamente custodita all’interno del Palazzo comunale
ed è proprio il potere civile a farsi carico, ogni anno, dell’organizzazione
dell’evento. Questo, insieme alla problematicità del personaggio di Celestino V,
ha determinato in passato da parte di Roma un atteggiamento a tratti freddo nei
confronti della Perdonanza, definitivamente archiviato però con la piena
conferma dell’autenticità della Bolla da parte di papa Paolo VI e con l’omaggio reso alla figura del Papa eremita
da parte di Benedetto XVI nella sua visita successiva al sisma del 2009.
Il momento centrale della manifestazione è, come dicevamo sopra, il
pomeriggio del 28 agosto, quando si tiene un imponente Corteo storico, in
cui sfilano centinaia di figuranti e in cui una Dama, accompagnata da un Giovin
Signore, porta la Bolla del Perdono (meglio, una sua copia) dal Palazzo
comunale alla Basilica di Collemaggio. Qui, al termine del Corteo, il sindaco dà lettura della Bolla e un Cardinale
officia il rito dell’apertura della Porta Santa, bussando
per tre volte con un ramo d’ulivo consegnatogli dal Giovin Signore. Da quel momento, fino ai vespri del giorno
successivo, quando la Porta sarà nuovamente chiusa, è possibile lucrare
l’indulgenza plenaria. Durante l’intera giornata, ovviamente, si celebrano
diverse Sante Messe e all’interno della Basilica sono presenti numerosi
confessori.
Si tratta, dunque, di un’ottima
occasione per poter beneficiare anche noi del tesoro dei meriti di Cristo e dei
Santi e per rispondere affermativamente all’invito di San Paolo: “vi supplichiamo in nome di Cristo:
lasciatevi riconciliare con Dio!” (2Cor 5, 20). Siete tutti
invitati.
Pubblicato il 24 agosto 2012



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