di Giuliano Guzzo

L’ultimo contributo in questo senso arriva dalle pagine di Domenica, l’inserto culturale de Il Sole 24 Ore, che oggi ospita un intervento di Charles Sabine, inviato della Nbc News affetto da corea di Huntington, il quale prende di mira non meglio precisate «associazioni cattoliche» colpevoli – secondo Sabine – di tarpare le ali alle sperenze di molti malati a causa della loro opposizione alla ricerca sulle cellule staminali embrionali, che, se accolta, «sarebbe disastrosa per il finanziamento delle ricerche» [1].
Ora, posto che a quanti soffrono di una malattia – tanto più se incurabile o rara, come nel caso di Sabine – va la massima vicinanza non solo assistenziale ma anche umana, è il caso, onde evitare confusione, di riepilogare la delicata questione della ricerca sulle cellule staminali embrionale. Ricerca alla quale i cattolici (salvo eccezioni) e anche molti laici si oppongono per una ragione semplice: essa, attraverso il prelievo delle summenzionate cellule, comporta – ed ha purtroppo comportato – la distruzione e dunque l’uccisione di innumerevoli embrioni umani. Di qui la necessità di un limite anche giuridico a questa minacciosa frontiera di ricerca.
Dunque opporsi alla distruzione di embrioni umani non è un atteggiamento confessionale, bensì rispettoso della tutela della vita umana in quanto tale, a meno che non ci si voglia avventurare in quanto mai azzardate distinzioni tra vita umana, essere umano e persona. Ma su questo aspetto si aprirebbe una discussione che in questa sede preferiamo trascurare. Mentre non trascureremo una ulteriore puntualizzazione sul versante della ricerca sulle staminali embrionali; cellule il cui impiego, abbiamo visto, determina pesantissime implicazioni etiche.
Ma quand’anche eludessimo il confronto con la dimensione morale, non potremmo comunque fare a meno di fare i conti con un fatto: dopo tanti anni di ricerca su questi fronti, non si è scoperta nessuna applicazione terapeutica – nessuna! – che si sia rivelata minimamente utile per curare qualsivoglia malattia. Non solo: l’unico che si dichiarò ad un passo da rivoluzionarie scoperte in tal senso, il veterinario e ricercatore coreano Hwang Woo Suk, è stato condannato per frode dopo essere stato sbugiardato dai suoi stessi collaboratori [5].
Di tutto questo, nel suo intervento, Sabine non parla.
Esattamente come non parla del fatto che non sono le «associazioni cattoliche» bensì gli stessi centri di ricerca – pensiamo, per dirne un paio, ai casi della californiana Geron biopharmecuetical e della Susan G. Komen for the Cure Foundation, la più importante fondazione contro il cancro al seno degli Stati Uniti – ad aver abbandonato le cellule staminali embrionali, ritenute poco utili sul fronte terapeutico. Viceversa, le cellule staminali adulte – il cui impiego non presenta alcun problema etico – sono già utilizzate nel contrasto ad almeno 70 patologie e sembrano promettenti persino nella lotta contro i tumori [6].
Ce n’è dunque abbastanza per sperare che si superi una volta per tutte lo stereotipo dell’oscurantismo cattolico nei confronti di applicazioni terapeutiche che semplicemente non sono mai esistite né sono mai state prossime ad essere realizzate; al contrario di altre – quelle assicurate dalle cellule staminali adulte – che da tempo si sono rivelate un’autentica miniera d’oro per la ricerca e per le speranze di parecchi milioni di malati. I quali hanno tutto il diritto di essere curati e seguiti, ma non di essere (nuovamente) illusi con false promesse.
[1] Sabine C. Il dogma bombarda dignità e speranza. «Domenica» n. 222, 12/8/2012, p. 27; [2] Gilbert S.F., Developmental Biology, VI ed 2000, p. 185; [3] Cfr. Kalthoff K. Analysis of Biological Development, II ed. 2001, p.8; [4] Cfr. Yanagimachi R. Mammalian Fertilization. «The Psycology of Reproduction», II ed. 1995, vol. 1, p.103; [5] Cfr. http://www.campus.rieti.it/jw/news/attualita/1175-cellule-staminali-in-corea-del-sud-hwang-woo-suk-condannato-per-frode.html; [6] Cfr. Pessina A, Bonomi A, Coccè V, Invernici G, Navone S, et al. (2011) Mesenchymal Stromal Cells Primed with Paclitaxel Provide a New Approach for Cancer Therapy. «PLoS ONE» 6(12): e28321. doi:10.1371/journal.pone.0028321.
Pubblicato il 28 agosto 2012
Wow, certo devi essere uno scienziato veramente bravo per sapere che NESSUNA ricerca sulle staminali embrionali darà MAI una qualsivoglia cura per ALCUNA malattia.
RispondiEliminaAnche fossero un toccasana, sarebbe moralmente inaccettabile la ricerca compiuta a prezzo di vite umane. Ma evidentemente, l'anonimo commentatore preferisce la bioetica secondo Mengele. ;)
RispondiElimina@Andrea Virga
RispondiEliminabravo, la "Reductio ad Hitlerum" è proprio quello che ci mancava
Anonimo, se dici cose naziste non puoi lamentarti che se ne rilevi la mostruosità
RispondiEliminaTi prego Ilaria Pisa, dimmi in quale parte del mio commento ho detto una cosa nazista.
RispondiEliminaHo ironizzato sulle capacità scientifiche di Giuliano Guzzo sono proprio curioso di sapere se far questo è "nazista"!
il punto è che non rileva affatto se le staminali embrionali saranno utili o no, visto che per ricavarle si sopprimono esseri umani... tu non hai detto direttamente nulla di nazista (ero provocatoria), ma le fila del discorso, se tirate con coerenza, sono queste
RispondiElimina@Ilaria Pisa
RispondiEliminaok.
Quindi convieni con me che sia ridicolo affermare che una ricerca non ancora svolta non porterà ad alcun risultato
Sono d'accordo con l'autore e con Ilaria. Non si può accettare l'idea di produrre embrioni da destinare alla produzione di farmaci o cure. Il linguaggio non ci porti a dimenticare che "produrre embrioni umani" significa concepire persone umane. Se valichiamo quella frontiera, entriamo in un abisso in cui ogni arbitrio diventa possibile: se si può fare e disfare la vita di un essere umano per curare le malattie, allora non si vede perché non si possa manipolarla anche per altri scopi altrettanto utili: chimere umane-animali per compiere lavori difficili, clonazione allo scopo di avere organi di riserva...
RispondiEliminaGiacomo
Anonimo piuttosto che ironizzare sulle capacitá scientifiche di Giuliano dovresti rivedere le tue di lettura. Dove dice Nessuna ricerca sulle staminali embrionali dara mai un risultato positivo su alcuna malatia?
RispondiEliminaL'articolo dice: "dopo tanti anni di ricerca su questi fronti, non si è scoperta nessuna applicazione terapeutica – nessuna! – che si sia rivelata minimamente utile per curare qualsivoglia malattia".
RispondiEliminaQuindi dice che per ora non si è scoperta, non che non si scoprirà ( attento, l'autore dell'articolo credo abbia ben presente l'azzardo degli assolutismi scientifici ).
Dice però che anche se si scoprissero sarebbe inaccettabile applicarle distruggendo feti umani.