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25 febbraio 2018

L'ibrido uomo-pecora e l'Anticristo

di Francesco Filipazzi
L'articolo seguente nasce dall'ascolto casuale di una trasmissione radiofonica. 

Ascoltando la radio, capita di sentire telefonate di ascoltatori, spesso istruiti e informati, che discutono dei più disparti argomenti.
In occasione della clonazione di una scimmia in Cina, accompagnata da una "dolcissima" foto dei due cloni appena nati ed impauriti, si è instaurato un dibattito surreale riguardo i destini dell'uomo, rinverdito successivamente dalla notizia della creazione di un "embrione uomo-pecora". Da queste telefonate si capisce come ormai "il popolo" abbia interiorizzato buona parte dei dogmi della religione dell'Anticristo, il culto di riferimento della modernità.
Ricordiamo che l'Anticristo non è un mostro con le corna, ma è tutto ciò che si pone come negazione di Cristo e della creazione. 

Organi umani da embrioni ibridi? 
Già di per sé, il fine dichiarato di questi esperimenti sembrerebbe aberrante, in quanto l'idea di base è quella di creare "pezzi di ricambio" per i malati, facendoli sviluppare nei corpi di individui ibridi. La creazione di queste parti anatomiche prevederebbe infatti la creazione di embrioni mostruosi, contenenti DNA umano.
La natura dell'uomo viene quindi contaminata, ibridata, resa uno strumento per qualcosa di orribile. Questi embrioni, quanto saranno uomini e quanto saranno animali? Non basta una minima percentuale di componente umana per poter dire che si sta giocando con la stessa vita umana? La mitologia offre varie figure di mostri con caratteri provenienti da più specie (sfingi, chimere...) ma sono appunto mostri. Tant'è che lo sviluppo del suddetto embrione uomo-pecora (come accaduto con l'embrione uomo-maiale), per disposizione delle autorità, è stato bloccato dopo un periodo definito, per evitare che si sviluppasse ulteriormente e qualcuno si accorgesse di ciò che davvero effettiamente è venuto fuori dalle provette. La visione è apocalittica ed è spaventoso pensare a cosa realmente potrebbe essere già presente nei laboratori di tutto il mondo.

Sconfiggere la morte? 
Una delle idee diffuse fra i radio ascoltatori di cui sopra, è quella riguardante la sconfitta della morte. Secondo molti "uomini della strada", grazie alla sostituzione controllata di organi prodotti con embrioni ibridi, contenenti DNA del ricevente, si potrebbe prolungare la vita di ogni individuo all'infinito. Un ascoltatore, a proposito della clonazione tout court (quindi non coinvolgendo ibridi), propone di creare corpi interi, perfettamente identici al proprio corpo in giovane età, congelarli e, alla bisogna, trapiantarci dentro il cervello, in modo da tornare ciclicamente giovani. Il lettore penserà ad una esagerazione, però questa idea non è stata scartata da nessuno, durante l'ascolto dei vari interventi in oggetto. In generale, per concludere, l'idea di fondo, che si è fatta strada in una parte importante della popolazione, non è relativa alla cura di una singola malattia o il trapianto di un organo preciso, ma la perpetuazione di sé stessi fino a data da destinarsi, rompendo definitivamente il legame fra l'uomo e la natura umana. L'uomo moderno d'altronde teme la morte, perché non ha la coscienza a posto.

Un nuovo salto evolutivo? 
Un altro ascoltatore, dal linguaggio forbito, propone la seguente tesi. "Esiste l'evoluzione e l'uomo si è già evoluto in passato. Questi esperimenti sono il prodromo ad un nuovo salto evolutivo, solo che oggi è l'uomo, padrone di sé stesso, a decidere di evolversi". Qui siamo di fronte ad un passaggio ulteriore nella scoperta di quella che, in modo non certo improprio, definiamo la religione dell'Anticristo. L'uomo diventa padrone della definizione della natura umana stessa e quindi può decidere di ridefinirla come e quando vuole.

Appare chiaro che il risultato delle suddette tesi non potrà portare ad un esito positivo per l'umanità. Sembra che lo scientismo abbia lanciato una macchina da corsa, a velocità folle, con a bordo un guidatore ubriaco e drogato. L'esito sarà un grave incidente.


 

30 gennaio 2018

Ho fatto un sogno che era un incubo

di Lorenzo Zuppini
Ho fatto un sogno che era un incubo. Ho sognato il ventre delle nostre donne vuoto perché divenuto inutile: al suo posto era stata applicata la clonazione in quantità massicce. Per chi crede in Dio, egli solo dà e toglie la vita. Per chi non crede, o vacilla nella sua fede come il sottoscritto, talune pratiche risultano irricevibili non tanto perché appartenenti al Signore e non all’uomo, piuttosto perché danneggianti i più deboli ed esteticamente rivoltanti. Sarò prolisso, ma poco importa: l’utero in affitto è osceno per la violenza che quegli adulti decidono deliberatamente di infliggere al nascituro ed esteticamente rivoltante per il gesto in sé: strappare un neonato dalle braccia della madre, quando ancora egli non ha finito di urlare la sua felicità.
Esser liberale poi, ben prima dell’ossigeno puro che ti concede, crea una serie di problematiche non facili da decifrare e poi da risolvere. La libertà, e la garanzia della stessa per tutti noi, senza scadere nelle facili censure, comporta il difficile compito di coniugare il suo culto col rispetto dovuto verso chi meno sa difendersi. Troppo facile sarebbe, appunto, falciare le libertà altrui, imponendo regole e regolette sempre più stringenti, risolvendo così alacremente le questione che la quotidianità ci pone di fronte. Dunque, detestando noi i regimi e soprattutto quelli di stampo marxista, ci troviamo definitivamente in un mare di guai.

Due scimmie, bruttine, sono state clonate in Cina. Zhong Zhong e Hua Hua. Una sorta di doppio nome per renderle all’apparenza più nobili. La scienza deve avere dei limiti? Se ne imponessimo, è evidente, potremmo dire addio a qualsiasi speranza di curare le malattie che ci colpiscono mietendo vittime. Dovremmo altresì dire addio alla conoscenza dell’infinito Universo, coi suoi pianeti e le sue galassie e i suoi soli. Dovremmo anche dire addio al benessere che da sempre accompagna la nostra crescita, in particolar modo quella dei paesi occidentali, contraddistinti da comuni ricordi cristiani, e non certo le teocrazie islamiche o i regimi comunisti. Furono progresso il fuoco e la ruota. Fu progresso anche capire che la Terra non è il centro dell'universo. Tutto è progresso, praticamente. L’utero in affitto, quindi la possibilità di far divenire genitori una coppia formata da persone dello stesso sesso, rientra tecnicamente nel perimetro del progresso. Quel progresso però ottenuto senza tener conto delle possibili e successive implicazioni. Un progresso che ha sganciato il concetto di “diritto” da quello di “dovere”.

E la clonazione di quelle due scimmie? Come va accolta questa novità? Tecnicamente bene, nel senso che tale operazione è la prova pratica che niente è impossibile, dunque, in un ipotetico futuro, anche la cura certa del cancro. Spiritualmente, direi male. Sono certamente ancora turbato dall’incubo terribile che ha ammorbato le mie notti, ma non credo che codesto mio sogno sia totalmente astratto, ovvero che mai potrebbe concretizzarsi. Il problema dell’uomo è che pretende troppo spesso di fare ciò che la Natura, o Dio, non ha previsto come fattibile. Mi sento di ricordare, sommessamente, che un paese lo si manda avanti figliando, ovvero coi ventri delle donne pieni. Laddove ciò non avvenga, ecco che si formerà un vuoto, un cratere pronto ad essere riempito da chiunque vi si precipiti. Far figli costa e rompe le scatole, e al sol pensiero di una donna che fa meno carriera di un uomo per via dei bimbi da accudire si scatena quel cascame di femminismo moscio, adolescenziale e cialtrone. Argomenteranno con “me too” o, spalleggiate dai loro compari di avventure, con “love is love”.
Dunque, la clonazione potrebbe evitare tutte queste beghe. Non a caso questa clonazione di primati è avvenuta in Cina, luogo cupo ove ogni coppia fino a poco tempo fa non poteva avere più di un figlio (con l’eventuale aborto previsto anche al nono mese di gravidanza, proprio come proponeva la simpatica Hillary) e dove imperversa un regime comunista. Notiamo da una parte la privazione più totale della libertà, perfino di figliare, seguita dall’imposizione di una regola rigidissima; dall’altra la possibilità della creazione dell’Uomo nuovo in serie, in quantità infinita, riuscendo laddove i regimi comunisti del passato hanno sempre fallito: le persone scappavano dalla Germania dell’est verso quella dell’ovest, mai al contrario, e col tempo chiunque si rendeva conto di quanto sbagliato fosse anche solo pensare di poter regolamentare la vita degli individui in quel modo. Dalla mia terrificante esperienza di queste notti traete spunto: quando vi assaliranno le angosce dovute alle scimmie, bruttine oltretutto, fate l’amore!