di Andrea Virga e Lorenzo Roselli
Il
23 novembre scorso è venuto a mancare Costanzo Preve, uno dei più
eminenti e brillanti filosofi politici che il nostro paese (ma non
solo) abbia conosciuto negli ultimi cinquant’anni. Sentiamo il
bisogno di ricordare che uomo e pensatore egli fu, non soltanto per
la scarsissima risonanza mediatica che la sua morte sembra aver
riscontrato, ma anche e soprattutto perché debitori della sua
ridefinizione del concetto di comunitarismo – e, per estensione, di
socialismo – che affronteremo più avanti. Per tracciare un
riassunto della sua opera, risultano imprescindibili alcuni cenni
biografici che, oltre a contestualizzare maggiormente il suo pensiero
nel quadro politico italiano ed europeo, mettono ancor più in luce
le doti e l'incredibile valore dello studioso piemontese.