21 febbraio 2022

Accuse false contro Benedetto, ecco perché



di Alfredo Incollingo

Il Papa Emerito è sotto attacco. La stampa internazionale ha accusato Benedetto XVI, al secolo Joseph Ratzinger, di aver nascosto diversi casi di pedofilia tra il clero quanto era arcivescovo di Monaco di Baviera, in Germania, tra il 1977 e il 1981.

Secondo i suoi accusatori, il Papa Emerito «era presente alla riunione dell’Ordinariato del 15 gennaio 1980 nella quale si parlò del sacerdote X. E si sostiene che il cardinale Ratzinger avrebbe impiegato questo sacerdote nell’attività pastorale, pur essendo a conoscenza degli abusi da lui commessi, e con ciò avrebbe coperto i suoi abusi sessuali»[1].

Il «sacerdote X», secondo il giornale tedesco Die Zeit, era «un prete della diocesi bavarese, Peter H., accusato di 23 casi di abusi sessuali su minori tra gli 8 e i 16 anni commessi dal 1973 al 1996»[2].

Scrive il Fatto Quotidiano che «il giornale tedesco sostiene che la negligenza dell’allora porporato è dimostrata da un “decreto extragiudiziale” del Tribunale ecclesiastico dell’arcidiocesi di Monaco e Frisinga del 2016 che critica il comportamento di alcuni alti prelati tra cui Ratzinger: “Arcivescovi, vescovi e i loro vicari non hanno adempiuto alla loro responsabilità nei confronti dei bambini e dei giovani proteggendoli dagli abusi e perseguendone gli autori”. Il documento è firmato da Lorenz Wolf, capo del Tribunale ecclesiastico di Monaco e Frisinga, da altri due giudici ecclesiastici e da un notaio anch’egli ecclesiastico»[3].

Secondo il Die Zeit, l’arcidiocesi di Monaco di Baviera non è intervenuta per fermare i crimini perpetuati dal «sacerdote X», che era stato obbligato solamente a versare tre stipendi alla «Tabaluga Children’s Foundation. Inoltre, una volta andato in pensione, non gli è stato più permesso di esercitare il sacerdozio, ma senza ridurlo allo stato laicale»[4].

Le accuse sono state avanzate dallo studio legale Westpfahl-Spilker-Wastl incaricato dall’arcidiocesi di Monaco di Baviera nel febbraio 2020 di indagare sui casi di pedofilia tra il clero locale tra il 1945 e il 2019[5].

I sacerdoti rei di abusi su minori, ha sostenuto l’avvocato Martin Pusch durante una conferenza stampa nel capoluogo bavarese, «hanno continuato il loro lavoro senza sanzioni. Ratzinger era informato dei fatti. La Chiesa non ha fatto nulla»[6].

Il segretario personale del Papa Emerito, mons. Georg Ganswein, ha espresso il rammarico e il turbamento di Ratzinger per le accuse che gli sono state mosse: «Benedetto XVI fino ad oggi pomeriggio non ha conosciuto il rapporto dello Studio legale Westpfahl-Spilker-Wastl, che ha più di 1.000 pagine. Nei prossimi giorni esaminerà con la necessaria attenzione il testo. Il Papa emerito, come ha già più volte ripetuto durante gli anni del suo pontificato, esprime il turbamento e la vergogna per gli abusi sui minori commessi dai chierici, e manifesta la sua personale vicinanza e la sua preghiera per tutte le vittime, alcune delle quali ha incontrato in occasione dei suoi viaggi apostolici»[7].

Benedetto XVI ha risposto alle accuse con una lettera pubblicata l’8 febbraio. «Nel lavoro gigantesco di quei giorni», scrive Ratzinger, «è avvenuta una svista riguardo alla mia partecipazione alla riunione dell’Ordinariato del 15 gennaio 1980. Questo errore, che purtroppo si è verificato, non è stato intenzionalmente voluto e spero sia scusabile. Ho già disposto che da parte dell’arcivescovo Gänswein lo si comunicasse nella dichiarazione alla stampa del 24 gennaio 2022. Esso nulla toglie alla cura e alla dedizione che per quegli amici sono state e sono un ovvio imperativo assoluto. Mi ha profondamente colpito che la svista sia stata utilizzata per dubitare della mia veridicità, e addirittura per presentarmi come bugiardo»[8]

Una commissione di quattro esperti di diritto canonico, ovvero i professori Stefan Mückl, Helmuth Pree, Stefan Korta e Carsten Brennecke, è stata chiamata per studiare il caso e per dimostrare l’eventuale veridicità delle accuse rivolte al Papa Emerito[9].

Scrive l’Avvenire che «gli atti mostrano che nella riunione dell’Ordinariato del 15 gennaio 1980 non si decise l’impiego del sacerdote X per un’attività pastorale. Gli atti mostrano anche che nella riunione in questione non si trattò del fatto che il sacerdote aveva commesso abusi sessuali. Si trattò esclusivamente della sistemazione del giovane sacerdote X a Monaco di Baviera, perché lì doveva sottoporsi a una terapia. Si corrispose a questa richiesta. Durante la riunione non venne menzionato il motivo della terapia. Nella riunione non venne perciò deciso di impiegare l’abusatore in alcuna attività pastorale»[10].

Inoltre, il Papa Emerito non era presente a quella riunione e il suo nome era stato trascritto per errore dai suoi collaboratori, com’è stato appurato dalla commissione d’indagine[11].

Il Papa Emerito ha incontrato numerose vittime dei sacerdoti pedofili durante il suo pontificato, mostrando piena sensibilità nei confronti di questo gravoso problema: «In tutti i miei incontri, soprattutto durante i tanti viaggi apostolici, con le vittime di abusi sessuali da parte di sacerdoti, ho guardato negli occhi le conseguenze di una grandissima colpa e ho imparato a capire che noi stessi veniamo trascinati in questa grandissima colpa quando la trascuriamo o quando non l’affrontiamo con la necessaria decisione e responsabilità, come troppo spesso è accaduto e accade»[12].

Nel 2008, per esempio, durante un viaggio pastorale in Australia, aveva incontrato le vittime di abusi su minori perpetuati da sacerdoti, il quale esprimendo «la sua vicinanza spirituale ha promesso di continuare a pregare per loro, per le loro famiglie e per tutte le vittime»[13].

Il suo impegno contro la pedofilia nella Chiesa Cattolica non si è fermato alle semplice dichiarazioni d’intenti, perché Benedetto XVI ha ridotto allo stato laicale in due anni (2011-2012) ben 400 sacerdoti accusati di abusi su minori per essere adeguatamente processati, come riporta Il Fatto Quotidiano in un articolo del 2014[14].

Il vaticanista Francesco Antonio Grana ha riconosciuto sul giornale diretto da Marco Travaglio l’impegno di papa Benedetto XVI nel combattere la pedofilia: «Già qualche settimana prima di essere eletto Papa, nelle meditazioni delle 14 stazioni della Via crucis del Venerdì Santo 2005 al Colosseo, l’allora cardinale Ratzinger aveva tuonato: “Quanta sporcizia c’è nella Chiesa, e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a lui! Quanta superbia, quanta autosufficienza”. Parole poi tradotte in azioni concrete nel contrasto della pedofilia del clero»[15].

[1] M.M. Nicolais, Rapporto Monaco su abusi. Gli esperti: “Benedetto XVI non ha mentito o deposto il falso”, in «AgenSir.it», feb/2022.

[2] F.A. Grana, “Ratzinger ha coperto la pedofilia di un suo prete quando era arcivescovo in Baviera”. La replica di Benedetto XVI: “Tutto falso”, in «Il Fatto Quotidiano.it», gen/2022.

[3] Ibidem

[4] Ibidem

[5] D. Agasso, Rapporto sulla pedofilia nell’arcidiocesi di Monaco: almeno 497 vittime. Coinvolti 173 preti e 9 diaconi negli abusi. Ratzinger: “Turbamento e vergogna”, in «La Stampa.it», gen/2022.

[6] G.G. Vecchi, Ratzinger «non agì» di fronte a 4 casi di pedofilia quando era arcivescovo di Monaco, secondo un report, in «Corriere della Sera.it», gen/2022.

[7]Pedofilia a Monaco, Ratzinger respinge le accuse sugli errori, in «Ansa,it», gen/2022.

[8]Lettera del Papa emerito Benedetto XVI circa il rapporto sugli abusi nell’Arcidiocesi di Monaco e Frisinga, in «Corriere della Sera.it», feb/2022.

[9]Abusi, Ratzinger: vergogna, dolore e sincera domanda di perdono, in «VaticanNews.it», feb/2022.

[10] M. Muolo, Abusi. Indagini di Monaco, Benedetto XVI: non ho mentito, compassione per le vittime, in «Avvenire.it», feb/2022.

[11] Ibidem

[12] Ibidem

[13]Sydney, il Papa incontra vittime dei preti pedofili, in «La Repubblica.it», lug/2008.

[14] F.A. Grana, Ratzinger e lo scandalo pedofilia, in due anni 400 sacerdoti “spretati” da Benedetto, in «Il Fatto Quotidiano.it», gen/2014.

[15] F.A. Grana, “Ratzinger ha coperto la pedofilia di un suo prete quando era arcivescovo in Baviera”. La replica di Benedetto XVI: “Tutto falso”, in «Il Fatto Quotidiano.it», gen/2022.

 

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