Il 19 maggio Carlo, principe ereditario di Gran Bretagna, ha fatto una dichiarazione per chi cerca lavoro dopo le chiusure causate dall’epidemia: “Non dubito che il lavoro in agricoltura, la raccolta di frutta e verdura è poco glamour e a volte impegnativo, ma è di massima importanza e con la pandemia attuale darete un contributo vitale allo sforzo nazionale.”
Un simile discorso può essere fatto solo da chi ha il posto fisso come capo di stato (o vice, in luogo dell’anziana madre). Nessun presidente o uomo politico di una repubblica oserebbe mai. Ne andrebbe del suo gradimento popolare e causerebbe perdita di voti. La gente ci sta a mettere bandiere, cantare inni, persino a sborsare qualche soldino in iniziative di solidarietà, ma giammai vuole sentir parlare di lavoro, specie faticoso.
In Italia si vorrebbe risolvere la questione agricola in diverso modo: legalizzare tutti i clandestini sbarcati in diversi tempi ed attualmente in giro, ma quanti di questi vogliono faticare sui campi ?
Allora viva quel re che non ha paura di dare consigli scomodi, e di lanciare appelli come quello del 1°gennaio: basta persecuzioni contro i cristiani in Sri Lanka. E i presidenti repubblicani e democratici di nazioni cristiane ? Zitti !

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