09 gennaio 2020

Libri per il 2020


di Enrico Maria Romano
E’ iniziato di gran carriera il 2020 ed occorre fiutare bene l’andamento celerissimo del mondo. I social non bastano, e una cosa è l’informazione, importante ma effimera. Altra cosa è la formazione: più lenta, più duratura, e più efficace a costruire persone consapevoli e cristiani adeguati ai tempi. Oggi quindi, come mai prima, leggere si deve. Per mantenersi liberi e indipendenti dal pensiero dominante (e obnubilante). E se si deve, si può.
Quindi tra i primi acquisti da fare in queste settimane, non manchi almeno uno dei libri che, usciti a fine 2019, saranno ancor più utili in questo 2020 ed oltre.
Eccone una selezionata scelta che il buon cristiano e il buon patriota debbono procurarsi con celerità.

Si tratta di una nuova magnifica edizione del lunghissimo commento che ha fatto il grande domenicano al quarto Vangelo, scritto dal discepolo prediletto di Gesù, e spesso chiamato il Vangelo dello spirito o il Vangelo dell’Amore. La cosa veramente importante è notare quanto il pensiero teologico medievale fosse impregnato di Bibbia e di esegesi biblica. Secondo la vulgata, nel senso di opinione diffusa e discutibile, s. Tommaso e gli altri dottori del tempo (come Alberto Magno, Bonaventura etc.) erano più aristotelici che biblici, più filosofi che teologi, più razionali(sti) che cristiani. Questo commentario monumentale, accessibilissimo però grazie al lavoro di edizione di padre Roberto Coggi op, è la più solenne smentita di cotali pregiudizi. Fondativo.

Greta ha sonoramente rotto le scatole: diciamolo senza falsi pudori e pruderie. I timori infondati che inocula nelle masse, anzitutto nelle masse giovanili facilmente manipolabili – specie in chi propone loro di ridurre la settimana scolastica da 5 a 4 giorni – debbono cessare. Il Pedretti, senza ideologismi preconcetti, analizza partitamente i problemi suscitati, veicolati o sbandierati dalla svedesina più famosa di sempre. L’ambiente, il surriscaldamento e le sue cause, l’animalismo, il veganismo, la questione del diesel, il mitico (e satanico) CO2. Certe problematiche sono false o almeno mal poste (come il rischio di estinzioni delle principali specie animali). Altre sono vere, come l’inquinamento delle metropoli, dei mari e dei fiumi, ma catastrofisticamente usate. Altre sono incerte, come il rapporto tra industrializzazione e riscaldamento globale, e dunque urge prudenza e coscienza, più che venerdì a spasso. Utile.

Lo storico cattolico ricorda il grande filosofo anticonformista Augusto Del Noce in occasione dei 30 anni dalla di lui morte (1989). La grandezza e l’attualità del magistero delnociano sta nell’equilibrio e nell’autonomia in cui l’intellettuale si mantenne tra Scilla e Cariddi. Da un lato il marxismo culturale, che dominò in Italia in modo pressoché totalitario dal 1968 alla caduta del muro di Berlino (1989), e dall’altro il pensiero del progressismo liberal che andava formandosi allora, a cui anche moltissimi cattolici progressisti diedero una mano. Lui no. Lui rimase integralmente fedele a Dio-Patria-Famiglia in un mondo ostile, respingendo con forza e profezia i vari ismi del momento, tra cui l’edonismo, il relativismo etico e il resistenzialismo, cioè l’idea-mito che la Resistenza fosse il momento palingenetico della storia recente d’Italia. Formativo.

Un giovane filosofo ci spiega l’importanza della nozione di senso comune, ovvero dei primi elementi della razionalità, comuni a tutti gli uomini, dotti e non, e necessari alla formulazione del giudizio. L’antitesi del relativismo, del pensiero debole (Vattimo) e del nichilismo valoriale di moda oggi. Tra questi elementi prefilosofici, che Maritain chiamerà doti (o doni) della natura in noi, ci sono la certezza dell’esistenza della realtà, di noi stessi e della possibilità della conoscenza. Si parla anche qui di metafisica spontanea, cioè naturale e connaturata all’uomo, in quanto homo sapiens. Senza le verità o le intuizioni prime del senso comune, qualunque ragionamento potrebbe essere dichiarato opinabile e dunque illusorio. Ma grazie a Dio anche chi sragiona, volendo, potrebbe ragionare! Filosofico, ovvero tendente alla saggezza (del lettore).

Il ben noto biografo e mariologo italiano ci presenta la vita di colui che resterà ancora per molto come il principe degli esorcisti del XX secolo: padre Gabriele Amorth. La cui biografia finora era poco conosciuta. Ma essa è ricca e piena di risvolti. Il giovane Gabriele per esempio rischiò da vicino la fucilazione per fatti di resistenza, in ciò vicino al padre Mario, tra i fondatori del Partito popolare con don Sturzo. Tra le sue battaglie successive però ci fu la lotta spirituale contro il comunismo e l’ateismo. Fu anche grazie a don Amorth se nel 1959 i Vescovi italiani, sotto la guida di Giovanni XXIII, consacrarono a Catania l’Italia al Cuore immacolato di Maria. Il che avvenne in prospettiva decisamente antimarxista e antisovietica. Dal 1986 alla morte del 2016 invece passò alla diuturna lotta contro il demonio e… contro preti, vescovi e cardinali che a satana non volevano credere, sopprimendo ogni esorcismo nelle loro diocesi. Avvincente.

Silvano Panunzio (1919-2010) fu il figlio del giornalista e politologo Sergio (1886-1944), quest’ultimo membro di primo piano del sindacalismo rivoluzionario di primo Novecento, nonché intimo amico del cavalier Benito Mussolini. Il figlio Silvano invece fu una personalità più versata nelle cose delle spirito e della filosofia, sebbene cedesse troppo a certe mode esoteriche e simbolistiche. Nel 1946 assieme al fratello Vito fonda la rivista culturale Pagine Libere, su cui scriveranno autori come Gioacchino Volpe, Nino Tripodi, Luigi Ventura e il rabbino fattosi cattolico Eugenio Zolli. Nel 1976, lanciò la rivista anticonformista Metapolitica, che durò per 34 anni. Iduna ha ripubblicato i migliori articoli e saggi del nostro, che sinteticamente possono definirsi come una critica radicale e impietosa della contemporaneità. Ustionante.

Da ultimo un libro dotto e in lingua francese (ben sapendo che non mancano né i dotti né i francofoni tra i lettori del nostro blog). Un giovane sacerdote, che in pochi anni ha accumulato titoli di studi e pubblicazioni specialistiche, fa la storia delle divisioni (dottrinali, pastorali, ideologiche) nella Chiesa, che spesso sono diventate divisioni – purtroppo – dalla Chiesa. E questa storia inizia sin dai tempi apostolici ed è destinata a durare ancora. L’abbé Berthe mostra la larghezza di vedute che spesso permise di salvare il gran bene dell’unità cattolica, mentre la durezza di cuore, degli uni e degli altri, fu la vera causa che a volte produsse scismi ed eresie. Anche oggi c’è bisogno che nella Chiesa si mantenga vivo questo doppio binario teologico e giuridico, sia ad intra che ad extra: fermezza nel dogma, e solo nel dogma, elasticità e prudenza nella pastorale, e soltanto in essa. Consigliabile a tutti coloro che realmente bramano che si faccia un solo Ovile sotto un solo Pastore.



 

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