14 gennaio 2019

Ipotesi sulla genealogia di Gesù/4

di Marco Muscillo
(Puntata precedente)
La mia ipotesi, che probabilmente non sarà nuova agli esperti (categoria alla quale non appartengo), si basa completamente sulla mia riflessione e meditazione delle Sacre Scritture e la mia fonte è solamente quella, al netto di brevi commenti letti via web. Per sbrogliare alcuni enigmi sono andato a vedere cosa diceva a riguardo la mistica agostiniana Anna Katherina Emmerick. È inusuale che in uno studio si dia attendibilità eccessiva ai veggenti, ma c’è anche da considerare che la monaca di Dulmen era analfabeta, malata, e non aveva mai letto la Bibbia. Inoltre, la veridicità delle sue visioni è stata già provata in un caso, quando seguendo le sue indicazioni è stata ritrovata la casa di Maria Vergine ad Efeso. L’archeologia quindi si è già fidata di lei, perché non potrebbe farlo anche la genealogia?

Inoltre va ricordato che è difficile fare una ricostruzione storica con delle fonti i cui autori non avevano l’intenzione di essere attendibili storicamente, quanto piuttosto di darne un significato teologico. Abbiamo già detto che Matteo parla agli ebrei e per dimostrare che Gesù è il Messia, usa la gematria. Il suo è uno stile messianico, rivolto ai dottori della Legge e alla casta sacerdotale. Egli non è interessato ad indicare tutti i nomi dell’ascendenza di Gesù, ma piuttosto vuole far capire attraverso la scienza teologica che Gesù è il nuovo Davide, il Messia atteso. Anche il Cronista dell’Antico Testamento appartiene alla casta sacerdotale. Il suo intento è quello di ricostruire un’identità non solo storica, ma soprattutto religiosa, per fare in modo che il popolo della Promessa, non si dimentichi del suo Dio, dopo gli anni d’oblio dell’esilio babilonese, quando tutto il culto era stato sospeso.

Solo l’Evangelista Luca è storicamente più accurato, ma ciò non implica che la sua genealogia sia completa: anche lui parla con linguaggio gematrico, dove predominanti sono i numeri 7, 11 e 77.
Quello che qui ho scritto potrebbe essere una base di ulteriori verifiche, cercando altre fonti, magari ebraiche e babilonesi. Sicuramente il Tempio di Gerusalemme raccoglieva i censimenti degli israeliti, soprattutto quelle della dinastia davidica. Quel che era scritto nei registri del Tempio, potrebbe essere stato tramandato dalla tradizione ebraica, talmudica. Non credo si possa trovare il nome di Gesù, perché la Beata Emmerick dice che i farisei, nemici di Gesù, eliminarono tutto ciò che potesse ricondurre Nostro Signore alla stirpe di Davide. Tuttavia potrebbero esserci alcuni dei nomi da noi considerati, come ad esempio Eli/Giacchino figlio di Mattat, o Giacobbe figlio di Levi, e magari confermare la loro parentela stretta.

Ma la cosa più importante è ricordare che pur se è qualcosa di affascinante ricostruire la genealogia storica di Gesù, tuttavia non è fondamentale. Anzi, sarebbe sbagliato non considerare l’aspetto più importante: che tutti i battezzati sono figli di Dio e chiamati ad essere eredi del Suo Regno. La genealogia di Gesù ci ricorda che Egli è la storia, è la storia dell’uomo da Adamo fino alla Fine dei Tempi, Egli è l’uomo, è l’umanità stessa, l’Alfa e l’Omega. San Giovanni ce lo ricorda: “E Pilato disse loro: «Ecco l'uomo!»” (Gv 19,5).

Se Gesù è l’uomo in quanto tale, noi siamo tutti chiamati ad essere madri, fratelli, sorelle del Messia:
Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo. Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: «Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano». Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre» (Mc 3, 31-35).

Siamo dunque tutti chiamati a entrare a far parte dell’albero genealogico di Gesù. Ce lo chiede Lui stesso ed è Sua Volontà poterci chiamare tutti fratelli e sorelle: “Come vorrei che tu fossi mio fratello, allattato al seno di mia madre!” (Ct 8,1).  Questo Suo desiderio si è realizzato quando dalla croce ci ha donato la Sua madre carnale, perché anche noi possiamo rinascere in Lui.

Fine  

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