Recentemente è stato riaperto il dibattito sul rapporto fra Cattolicesimo e psicoanalisi, in virtù di una rivelazione su un episodio di gioventù di Papa Francesco. A Roma alla Gregoriana andranno in onda degli incontri su questo argomento, dal titolo "L'avvenire di un'illusione", in riferimento all'opera omonima di Freud. L'ipotesi di un rapporto stretto fra Bibbia e psicoanalisi freudiana è quindi fondata?
Quasi l'intera cultura occidentale ha le sua radici nella Bibbia: è un libro fondatore dell'Occidente e della sua visione della vita. Anche Freud, ebreo non praticante, si è formato in quella fertile realtà, pur essendone poco consapevole. La sua psicoanalisi però, influenzata dal materialismo positivista di fine ottocento, ha invece una posizione reattiva nei confronti di ogni religione, che considera un'"illusione infantile" - come scrive nel libro da lei citato- da cui liberare al più presto il genere umano. All'"illusione religiosa", Freud contrappone le "certezze del pensiero scientifico". Una posizione ingenuamente naturalistica, poi naufragata nella "crisi della ragione" che caratterizzò già la seconda metà dl novecento. La sua tesi, per lo meno antiquata, è che credere in Dio sia solo frutto di ignoranza. E' la visione della secolarizzazione, anch'essa un'esperienza di ieri (e forse l'altro ieri), anche se molti non se ne sono accorti.
Questa tesi non è nuova, anzi è abbastanza datata. Negli ultimi vent'anni ne sono state formulate altre?
Negli ultimi cinquanta anni la spinta all'allontanamento da Dio si è molto affievolita, per rovesciarsi poi nel suo contrario (come mostra anche la recente storia politica) dal 1990, l'anno del crollo dell'Unione Sovietica, l'ultimo dei grandi totalitarismi atei nel mondo. In tutto il globo le religioni, a cominciare dai tre monoteismi, ebraismo, cristianesimo ed Islam, sono in continuo sviluppo, anche se spesso al di fuori delle rispettive Chiese, distanziatesi dalla forza del sacro già nel secolo scorso. Comunque gli studiosi del campo non parlano più di secolarizzazione, ma post-secolarizzazione.
Uno dei motori della secolarizzazione è proprio il tentativo di ridurre la religione ad una specie di branca della psicoanalisi?
Sarebbe ridicolo e avrebbe ben poca spinta. La cura della psiche umana è molto più antica di tutto ciò (l'esame di coscienza comincia con Pitagora), e il suo avvenire andrà ben oltre queste recenti e ristrette esperienze e visioni dell'uomo.
Pubblicato il 25 gennaio 2018
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