
La sera del 20 settembre l’Amicizia San Benedetto Brixia si è ritrovata in via straordinaria per celebrare una Sancta Missa. L’occasione è stata data dall’evento di Assisi in favore della pace.
Abbiamo ritenuto di rispondere agli appelli di Papa Francesco celebrando una Messa votiva Pro Fidei Propagatione, aggiungendo l’orazione Pro Papa. Perché tale scelta? Non sarebbe stato più conveniente celebrare la Messa votiva Pro Pace?
In realtà è notorio che le assise di Assisi sono occasioni sommamente ambigue, quantomeno per la lettura che ne danno i giornali e le masse; che pure l’odierna convocazione non sfugga a polemiche è dimostrato, tra l’altro, dalla sua sovrapposizione-contrapposizione al Congresso eucaristico nazionale di Genova. D’altra parte la richiesta di pregare per la pace sembra opportuna più che mai e ne offro tre ragioni urgenti: 1) l’accordo firmato tra Francesco e Kirill, se ben ricordate, fu giustificato dal Patriarca russo a scongiura di conflitti imminenti; 2) Padre Amorth, celeberrimo esorcista da poco deceduto, non ha mai smesso di ricordare come le terribili profezie di Fatima siano lungi dall’essersi esaurite; 3) le ultime mosse di Obama, tra bombardamenti di siriani e pubbliche accuse ai danni di Putin (in merito si legga il parere ex parte Orientis di Dugin), non lasciano presagire nulla di buono.
Come fare dunque a unirci nella preghiera per la pace, evitando le ambiguità insite nella formula assisiana? Il formulario della Missa succitata ci è parso adatto all’uopo:
"Oratio - Deus, eus, qui omnes hómines vis salvos fíeri et ad agnitiónem veritátis veníre : mitte, quaésumus, operários in messem tuam, et da eis cum omni fidúcia loqui verbum tuum; ut sermo tuus currat et clarificétur, et omnes gentes cognóscant te solum Deum verum, et quem misísti Jesum Christum, Fílium tuum, Dóminum nostrum : Qui tecum.
Secreta - Protéctor noster, áspice, Deus, et réspice in fáciem Christi tui, qui dedit redemptiónem semetípsum pro omnibus : et fac; ut ab ortu solis usque ad occásum magnificétur nomen tuum in géntibus, ac in omni loco sacrificétur et offerátur nómini tuo oblátio munda."
L’orazione ribadisce che il vero Dio è solo uno ed Egli ci ha inviato Gesù Cristo, e di qui viene la salvezza e la conoscenza della verità; la secreta chiede che sia celebrato un unico sacrificio in tutto il mondo, quello di Cristo nella Divina eucaristia. Quale augurio più bello? L’eliminazione dei sacrifici, eccetto quello del nostro Redentore, e l’affermazione dell’unico Dio, contro ogni tentazione di sincretismo. Così riconosciamo che la pace è dono che viene dall’alto e che, onorando la Trinità, ci rendiamo oggettivamente disponibili a ricevere con frutto tale dono. Altre strade non si vedono. Pubblicato il 27 settembre 2016
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