Guardate, evitiamo di tirarla tanto per le lunghe con le
consuete moine da ultra-conservatori neo-borbonici fissati con la palla delle
blasfemie e i castighi divini: un cantante sale sul Palchettone del Primo Maggio e sponsorizza preservativi con un fervore tale che metà dei teologi oggi
non riservano alla santa Eucaristia?
Ben venga!
Io, se devo scandalizzarmi, mi scandalizzo per il Concertone
in sé, non per i suoi ospiti. Che poi la festa del lavoro nel paese di giovani
che non lavorano sia impugnata da giovani cantanti di cui ci si ricorda per ciò
che non hanno cantato è cosa logica e lineare. Consequenziale invero.
Ma veniamo a noi.
Tecnicamente l’abbaglio di Luca Romagnoli concerne la parte
scientifica, e cioè l’effettiva efficacia del condom. Per esempio, Rose Busingye, dall’Uganda, spiegava bene come e perché l’AIDS si vinca educando le persone ad essere persone, e non imbavagliandone il barballo tale quale si
mettesse una museruola a una qualche irragionevole bestia. Con questo metodo,
in Uganda, l’epidemia è stata abbattuta di 15 punti percentuali, sostiene Rose.
Però c’è un però. Anzi due. Il primo è che io, da uomo della
destra razzista, non mi ci vedo proprio a citare i negri, razza inferiore, per
cui credo piuttosto all’appello accorato e rivoluzionario di Romagnoli che alla
politica animista di Yoeri Musevene e tribali vari. Il secondo è che non
dobbiamo perdere di vista il centro del messaggio di libertà del cantautore,
cui non interessa di profilattici e di negre, o entrambi, ma gli interessa di
Dio, causa prima della disoccupazione, secondo ragione, mentre, secondo Rivelazione
(cui i teologi post-moderni di cui sopra credono a spanne), anche del lavoro in
quanto maledizione edenica.
Parliamo di Dio, dunque. Nuova evangelizzazione. E
ringraziamo l’artista Luca Romagnoli che invoca senza tema Nostro Signore a un
concerto di sedicenti materialisti di vecchia data. Lo fa, inserendosi in una
corrente di creatività contemporanea, ben esemplificata da Castellucci (con le
sue colate di merda sul volto dell'Antonello da Messina)
e Serrano (che invece taglia corto, e cala direttamente le effigi nei liquami).
Come ci ha insegnato magistralmente Socci “Quella di Castellucci, davanti a
Gesù, è preghiera!”. Merde! Verrebbe da dire. Ma allora standing ovation per
Romagnoli, che fa addirittura preghiera liturgica: “prendetene e usatene
tutti!” Manca solo di scoprire che il Palchettone del Concertone è l’ultima installazione di arte povera – poveri di sicuro gli spettatori – di Kounellis,
e il gioco è fatto.
Io però sono un feticista del dietrologismo e un sostenitore
delle libertà, per cui biasimo soprattutto la scelta della RAI di censurare il
denudamento di Romagnoli, mandando in onda la pubblicità al posto del glabro
spettacolo (cribbio, avrebbero gradito anche gli omosessualisti!). Testimoni
oculari hanno dichiarato che sul barballo del cantante ci fosse un messaggio di
speranza per i lavoratori – non molto lungo ma almeno sentito – una sorta di
manifesto Femen debitamente aggiornato: un Masculen, diciamo. Questo peraltro,
qualora fosse vero, invererebbe alcune mie vecchie intuizioni (scusate
l’autocitazione).
Non lo sapremo mai, purtroppo. Ma rimaniamo con questa evocazione colta di
Romagnoli, heideggeriana e neo-gnostica insieme, dove simbolo fallico,
messaggio masculen e guaina in lattice concorrono a significare la verità come
svelamento, in un crogiuolo tra allusione, iniziazione e impedimento
catecontico dell’eiezione libertaria (se non avete capito nulla, vuol dire che
siete persone sane; però poi evitate Cacciari, che è peggio).
È tutto. Io, scusate se non c’ero, ma ero impegnato in un
sexy bar fuori Pesaro: luci rosse come al Concertone, ma però buona musica,
tanta gioventù impegnata e nessuna interruzione pubblicitaria. Mancava il
riferimento a Dio, purtroppo. La prossima volta rimedio, prometto: mi porto un
pornoteologo.
Il concerto del 1° maggio non la guardo mai ed evito accuratamente i cortei. Il gesto blasfemo l'ho visto in rete e mi ha fatto venire il vomito e assieme ad una incavolatura galattica.
RispondiEliminaPoi una volta calmato mi son detto "se questa è la qualità del pensiero di sinistra oggi posso stare tranquillo la sinistra continuerà a perdere elettori per altri 20 anni"!
È però assordante il silenzio delle gerarchie ecclesiastiche!
Nella sua brama di apparire "punk", il Romagnoli ha compiuto una maldestra emulazione di G.G. Allin.
RispondiEliminaSolo che Allin faceva queste cose nei tuguri della periferia newyorkese e non in un Sanremo "interessato" pagato con i soldi dei Sindacati (che poi sarebbero i nostri).
Ma Papa Francesco perchè continua a non dire niente? Non ha detto neppure una parola contro i matrimoni gay appena approvati in Franica e non dice nulla ora che gli hanno fatto una caricatura blasfema sul palco del Primo Maggio a pochi metri dal Vaticano
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