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28 luglio 2017

Charlie, così piccolo, così (già) santo


di Massimiliano Marinelli

Charlie doveva morire ed è morto! Il quotidiano questa mattina recitava così: “i giudici dell’alta corte hanno stabilito un programma per definire le fasi finali della vita del bambino”.
Questa frase orripilante, pare quasi un verdetto di morte, quelli che si vedono nei film western appesi davanti l’ ufficio dello sceriffo “alle ore 12, sarà ucciso per impiccagione”.
Ma dove viviamo nel vecchia e cara Europa, o in qualche regione sperduta dell’Africa dove vige ancora la legge del taglione?!
Quale giudice e soprattutto con quale arroganza, può permettersi di dire in che  modo deve morire questo o quel bambino?
Rileggendo le poche righe del giornale sembra di leggere un protocollo sulla macellazione di non so quale animale, dove sono elencate le regole per una corretta lavorazione.
Perché questi giudici si sentono in diritto di decidere chi vive o chi muore o in che modo?
Dobbiamo smettere con questa assurda sfida di assomigliare a Dio, perché è vero che Cristo è misericordioso, ma dopo la misericordia arriverà anche il giudizio.
Un gruppo di uomini di una giustizia terrena hanno deciso cosa sarebbe successo al piccolo Charlie.
L’ unica differenza forse, quella più importante è che nessun giudice di questo pianeta può comandare l’anima, il soffio di Dio…
Quindi hanno ucciso il corpo del piccolo Charlie, ma non potranno mai uccidere la sua anima, la sua vera essenza; lui è di Cristo, e Cristo lo ama profondamente.
E così, liberato del peso di quel piccolo corpo martoriato dalla malattia e la sua anima nuovamente unita a quella Dio, speriamo che da lassù possa custodire i suoi genitori e rivivere in loro.
Mi piace pensare che accanto al piccolo Charlie ci sia Lui che lo ha creato e amato fin dal primo momento che amorevolmente lo accarezza e lo custodisce.
Il Padre che veglia sul figlio con un amore che noi non possiamo neanche sognare.
E alla mente rifioriscono le parole bellissime di Gesù: “Lasciate che i bambini vengano a me, perché di essi è il regno dei cieli”.

 

22 luglio 2017

Il Rosario. Ogni nostra preghiera passi dal Cuore Immacolato


di Massimiliano Marinelli

Il santo rosario è stato per moltissimi decenni la preghiera per eccellenza.
Lo stesso P.PIO lo considerava la sua “arma” e ai suoi figli spirituali ne imponeva la recita tutti i giorni.
Tantissimi papi da Giovanni xxiii a Benedetto xvi, passando dall’indimenticabile Giovanni Paolo ii hanno trascorso il loro papato con il rosario in mano e insegnando al popolo di Dio quanto questa preghiera fosse importante.

Ma negli ultimi anni il Rosario viene sempre più messo da parte, considerato una preghiera antica principalmente usata dalla gente ignorante.
Niente di più sbagliato considerare questa potentissima preghiera come antiquata, moltissimi sacerdoti sono loro stessi gli artefici di questo declino.
Dopo il concilio vaticano secondo, il rosario è stato lentamente sostituito dal breviario, Però è giusto e doveroso fare un precisazione: il breviario rimane obbligatorio per i religiosi, mentre per i non addetti ai lavori rimane facoltativo.
La stessa Vergine in più apparizioni ha invitato noi tutti a pregare quotidianamente il suo Santo Rosario.

Dovrebbe essere una prassi comune che ogni singola preghiera che proviene dal nostro cuore passi prima per il Cuore Immacolato di Maria.
Citando nuovamente san Pio da Pietralcina diceva: 3 cose sono importanti per un buon cristiano il rosario la confessione e la messa tutti i giorni.
Perciò invito tutti a riprendere in mano il rosario e riscoprire questa stupenda preghiera che la vergine ci ha donato.
In questo mondo ormai martoriato da violenza, odio e continuo disprezzo nei confronti di Dio l’ unica cosa che può salvarci, l’unica cosa importante è mettersi nelle mani di Maria stringendo con fede il suo rosario.