di
Alessandro Rico
«Qui
mira e qui ti specchia,
secol
superbo e sciocco,
Che il
calle insino allora
dal
risorto pensier segnato innanti
abbandonasti,
e, vòlti addietro i passi,
del
ritornar ti vanti, e procedere il chiami».
(G.
Leopardi, La ginestra)
Di fronte alla dilagante idiozia
del nostro tempo, l’invettiva che il Leopardi rivolgeva al «progressismo» dei
positivisti è tristemente attuale. E nella lotta trionfale del politicamente
corretto e intellettivamente demenziale, la Germania guadagna parecchie
posizioni, con la riforma che da novembre consentirà ai genitori degli
«intersessuali» (individui con caratteristiche sessuali cromosomiche e
fenotipiche contradditorie o non chiaramente distinguibili), di inserire
all’anagrafe una bella X alla voce «sesso», lasciando l’incombenza di
specificare il genere agli stessi figli, una volta cresciuti. Perché
l’ermafroditismo è uno stile di vita, mica un’anomalia – che merita rispetto e
sensibilità, ma pur sempre un’anomalia. In questo tripudio di perversa,
velleitaria e patetica abiura dell’antropologia più elementare, per cui
esistono solo due sessi e una serie di disfunzioni, il buon senso è affondato
dalle filippiche sull’inesistente diritto di inventarsi per decreto quello che
non può esistere per natura.
Come prevedibile, la notizia ha
avuto ampia risonanza anche sulla stampa nostrana. Anche sul Corriere della Sera, a dir meglio sul
blog La
27esima ora,
già infelicemente noto a noi bigotti sostenitori di ovvietà millenarie. I
sacerdoti della nuova religione di stato, allora, ci ricordano come Veronesi
ritenga che «la polarizzazione dei sessi si stia attenuando»: pian piano,
finalmente, l’umanità si rende conto che un qualsiasi Parlamento può mettere
nero su bianco ciò che non sta né in cielo né in terra. Sarà il ddl «sesso
degli angeli», quello su cui è meglio non discutere.
Nella climax delirante non
possono mancare la «filosofa» Nicla Vassalli e l’«onorevole» Paola Concia.
L’una che mescola questa stravagante antropologia con il principio di
universalità della legge: per evitare la «ghettizzazione», l’opzione X, l’«Area
grigia» tra i due sessi, dev’essere concessa a tutti, pure a me che ho
inequivocabili attributi maschili. L’altra che celebra le radici culturali
della Germania, che essendo «un paese protestante» non ha tutti i tabù dei papisti,
ovvero il banale senso della realtà, che tipicamente manca a chi rinuncia alla
ragione per l’ideologia; a chi, come diceva Chesterton, inizia a combattere la
Chiesa per la libertà e l’umanità, ma finisce col combattere la libertà e
l’umanità pur di fare dispetto alla Chiesa. Se la verità contraddice l’utopia,
basta un tratto di penna sulla verità. Chi pensa che la natura sia un dato di
cui prendere atto serenamente, chi pensa che la nostra costituzione
antropologica sia un capolavoro e non la prigione dei nostri capricci, ha ormai
i giorni contati. Sta per scoccare l’ora del sesso X, La 27esima ora, ad «archiviare» la Genesi, col suo limitatissimo
«maschio e femmina li creò». Nella leopardiana involuzione scambiata per
glorioso «procedere», si vede quanto buon senso c’è in un libro che ha migliaia
di anni, e quante scempiaggini affollano un quotidiano del 2013.