29 marzo 2022

A dottrina con Don Camillo... e Peppone


Pubblichiamo per gentile concessione questo testo, tratto dall’Introduzione del nuovo libro di don Samuele Pinna A dottrina con don Camillo. I fondamenti dell’agire umano, Editrice Cantagalli.

Don Camillo è una delle figure letterarie contemporanee più amate: è capace di indossare – è il caso di dirlo – i panni del sacerdote che tutti vorrebbero ed è anche in grado di trasmettere profondi insegnamenti. Perché non provare allora ad andare a catechismo da lui o, come si diceva in illo tempore, “a dottrina”? La domanda non è peregrina, perché sicuramente il suo metodo d’insegnamento sarebbe alquanto suggestivo e vivace. […]

Presa coscienza di ciò, è nato il desiderio di iniziare a frequentare una speciale “scuola” (cattolica) per ascoltare le lezioni dell’arciprete di Ponteratto. Detto questo, mi pare di aver spiegato a sufficienza anche il titolo.

Mi sono accorto, però, che gli insegnamenti che si potevano trarre dai racconti di Guareschi erano molti, variegati e tutti arricchenti… dunque, come procedere? Era necessario rintracciare un tema preciso che potesse essere rivolto a un chiunque qualsiasi. E allora, perché non indagare intorno all’agire umano? Don Camillo e gli altri personaggi della brigata, in fondo, con le loro vicissitudini di paese ci aiutano a capire dove stia di casa il bene e come si possa evitare il male. Proprio qui – ma questo è un personalissimo pensiero – si può scoprire dove risieda la vera letteratura: il bene è il bene e non si confonde con il male, e il male è male e non si confonde con il bene. È il principio cristiano (lontano mille anni luce dal dualismo manicheo): se non si conosce cosa sia il bene o il male il rischio è di confonderli. Ciò non significa che i personaggi di Guareschi agiscano sempre in modo virtuoso – don Camillo in primis – ma che, quand’anche in errore, essi sono consapevoli di quale sia la strada giusta da intraprendere per fare ritorno a casa.

Perché, quindi, non occuparmi dei fondamenti della morale cristiana? “E così sia”, mi son detto; anche se poi, per due motivi, non ho scelto di porre come sottotitolo I fondamenti della morale cristiana, bensìI fondamenti dell’agire umano. In primo luogo, perché la parola “ morale” oggi non viene più còlta nel suo genuino significato, ma sembra quasi assumere un’accezione negativa. Il termine pare, infatti, sottintendere una sorta di limitazione della libertà mediante regole estrinseche da applicare nel quotidiano o, ancora, mediante norme rigide e ottuse influenzate dal senso religioso (il vocabolo “etica”, invece, sembrerebbe agli occhi di molti più laico). Tali concezioni di “morale”, a ben vedere, si avvicinano molto di più al termine “moralismo”, che – secondo il Garzanti – si definisce come la tendenza a giudicare tutte le azioni da un punto di vista morale astratto, senza cercare di comprendere le singole situazioni . Il termine morale, al contrario, indica altro (soprattutto quando si parla di “morale cattolica”). Sempre secondo il Dizionario, per morale s’intende l’agire e il comportamento umano, considerato in rapporto all’idea che si ha del bene e del male . Ecco allora che il termine “cristiano”, collocato accanto a “morale”, assume un significato ancor più incisivo, perché la dottrina cristiana ha ben chiaro che cosa siano il bene e il male. Morale riguarda, in fin dei conti, l’agire e l’agire interessa ogni persona vivente: si è così spiegato, senza spaventare nessuno, come la “morale” concerne “tutti”.

In secondo luogo, l’accezione della parola “cristiano” include in sé quella di “umano”. Agire in modo giusto per il credente consiste nel mettere in pratica il corretto insegnamento del Figlio di Dio: comportarsi seguendo il suo esempio. Se il vero uomo è Gesù Cristo, essere davvero uomini vuol dire assomigliare sempre di più a Lui (conformarsi – dice san Paolo –, prendere la stessa “forma”). I veri fondamenti dell’agire umano sono, quindi, i medesimi della morale cristiana. A me, ora, il compito di mostrarlo, sicuro di riuscirci in virtù del grande maestro di dottrina da cui attingo gli insegnamenti.

 

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