23 settembre 2020

Leali e la slealtà



di Franco Ressa

Pittore, ti voglio parlare
Mentre dipingi un altare
Io sono un povero negro
E d'una cosa ti prego
Pur se la Vergine è bianca
Fammi un angelo negro
Tutti i bimbi vanno in cielo
Anche se son solo negri.
Lo so, dipingi con amor
Perché disprezzi il mio color?
Se vede bimbi negri
Iddio sorride a loro.
Non sono che un povero negro
Ma nel Signore io credo
E so che tiene d'accanto
Anche i negri che hanno pianto

Questa canzone, composta nel 1948 da Pedro Infante sui versi del poeta e politico venezuelano Andres Eloy Blanco, venne ripresa nel 1968 da Fausto Leali nel suo albo LP Il negro bianco. Leali ha quindi un merito antirazzista non da poco, data l’epoca nella quale cantava Angeli negri. Eppure ciò non è bastato. Facendo parte del Grande fratello Vip, il nostro cantante, a proposito del suo successo di 52 anni fa’ ha senza malizia detto: nero è un colore che non indica una razza, quella dei negri. Subito il fratello del calciatore Balotelli, Enock lì presente, ha risposto burbanzosamente: Non deve passare questa cosa, e la sua affermazione è diventata legge. Due giorni dopo il gelido direttore di settimanali e conduttore Signorini ha annunciato a Leali la sua espulsione dalla trasmissione. Fausto Leali è l’ennesima vittima del politically correct e della moralità da quattro soldi che serve a demonizzare chiunque esprima un’ombra di dissenso, anche involontario. Consoliamoci con il testo della canzone, il bell’inno religioso di un essere umano che riconosce il suo Dio, e chiede come consolazione delle sue pene un segno, un simbolo che lo renda più vicino a Lui, nell’attesa di diventare veramente un angelo. E senza colore.

 

1 commento :

  1. Posso fare un commento? Ringraziamo il Cielo di aver liberato dal "Grande Fratello" il "Negro bianco", il buon Fausto Leali :)

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