Ebbene, è successo. Il buonismo e la religione del globalismo, alla prova dell'epidemia, mostrano la corda e portano l'umanità a sbattere contro la realtà. Dopo l'esplosione del problema Coronavirus, per non urtare la sensibilità dei fratelli orientali, le autorità italiane hanno deciso di fregarsene. Bloccare gli ingressi dalla Cina e controllare le comunità cinesi sarebbe stato troppo fascista e quindi in nome dell'antifascismo e dell'antirazzismo, il problema non è stato affrontato. I paladini della globalizzazione avrebbero dovuto mettere in discussione il dogma della libera circolazione e ammettere che, ogni tanto, le frontiere andrebbero controllare e la libertà di spostamento rischia di essere un problema sanitario.
Nel frattempo, nelle zone colpite dall'epidemia, il panico è strisciante e le amministrazioni locali stanno facendo fronte ad un disastro creato dal governo centrale, il più inetto e impreparato della storia. Le ordinanze emesse sembrano Grida manzoniane, gli operatori sanitari e le forze dell'ordine mettono le mascherine, come i monatti dei Promessi Sposi. Il contagiato che ha fatto partire l'emergenza, il paziente 1, sta prendendo - poveretto - insulti da una provincia intera, quasi fosse un untore. A pensarci bene, anche l'illuminismo e la dea Ragione hanno fallito, perché la realtà dei fatti è più forte delle costruzioni mentali dei padroni del discorso e dunque il popolo reagisce ai problemi in modo poco razionale, ma naturale.
Non ci resta dunque che pregare, per chiedere aiuto al Signore in questo momento di grave difficoltà.
Pubblicato il 22 febbraio 2020
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