22 febbraio 2020

Globalismo, buonismo, epidemia e Alessandro Manzoni

di Francesco Filipazzi
Ebbene, è successo. Il  buonismo e la religione del globalismo, alla prova dell'epidemia, mostrano la corda e portano l'umanità a sbattere contro la realtà. Dopo l'esplosione del problema Coronavirus, per non urtare la sensibilità dei fratelli orientali, le autorità italiane hanno deciso di fregarsene. Bloccare gli ingressi dalla Cina e controllare le comunità cinesi sarebbe stato troppo fascista e quindi in nome dell'antifascismo e dell'antirazzismo, il problema non è stato affrontato. I paladini della globalizzazione avrebbero dovuto mettere in discussione il dogma della libera circolazione e ammettere che, ogni tanto, le frontiere andrebbero controllare e la libertà di spostamento rischia di essere un problema sanitario.
Nel frattempo, nelle zone colpite dall'epidemia, il panico è strisciante e le amministrazioni locali stanno facendo fronte ad un disastro creato dal governo centrale, il più inetto e impreparato della storia. Le ordinanze emesse sembrano Grida manzoniane, gli operatori sanitari e le forze dell'ordine mettono le mascherine, come i monatti dei Promessi Sposi. Il contagiato che ha fatto partire l'emergenza, il paziente 1, sta prendendo - poveretto - insulti da una provincia intera, quasi fosse un untore. A pensarci bene, anche l'illuminismo e la dea Ragione hanno fallito, perché la realtà dei fatti è più forte delle costruzioni mentali dei padroni del discorso e dunque il popolo reagisce ai problemi in modo poco razionale, ma naturale.
Non ci resta dunque che pregare, per chiedere aiuto al Signore in questo momento di grave difficoltà.

 

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