28 dicembre 2019

Finisce un anno surreale, il 2020 non sarà da meno

di Giorgio Enrico Cavallo
Il 2019 volge al termine e, come sempre, è tempo di bilanci. Quello che finisce è stato un anno straordinario. Nella politichetta italiana, è stato l’anno delle più mirabolanti giravolte politiche, dei trasformismi, dei poltronismi e... dei tradimenti. Il 2019 che ci lascia è stato l’anno degli scafisti osannati come salvatori della patria e di pirati applauditi dal parlamento europeo. È stato l’anno di Santa Greta protettrice delle barche a vela; l’anno delle proteste di piazza contro l’opposizione (?) sotto il nome di un movimento dal ridicolo nome ittico; l’anno dei “200 messaggi di odio al giorno” nei confronti della senatrice Liliana Segre rivelatisi una notizia inventata di sana pianta; l’anno della marcia di Radetzky epurata perché nazista; l’anno di “si sono pentiti della Brexit” e poi alle elezioni stravince Boris Johnson con la sua turbo-Brexit; l’anno del “cardinale elettricista” e della sbandata presa da porporati vaticani per un noto idolo sudamericano; l’anno della ennesima rivelazione di Eugenio Scalfari sulla personale concezione della fede di Bergolio («Gesù di Nazareth, una volta diventato uomo, sia pure un uomo di eccezionali virtù, non era affatto Dio») e la simpatica scrollata di spalle del papa sull’accusa di eresia mossagli da più parti: «La prendo con umorismo».

Insomma: il 2019 è stato un anno fantastico, e certamente la piccola carrellata di perle e di situazioni memorabili appena elencata è soltanto parziale. Salutando quest’anno meraviglioso che ci lascia, è legittimo domandarci se dal 2020 possiamo attenderci altrettanto. Ahinoi, temiamo di sì. Perché pare che i fenomeni surreali appena accennati siano tutt’altro che passeggeri. Santa-Greta-orapronobis e i suoi adepti continueranno a fracass… ricordarci con pacatezza, garbo e soprattutto la ben nota competenza che dobbiamo rottamare i nostri mostruosi pandini inquinanti, che dobbiamo ridurre a zero le emissioni di anidride carbonica e altre amenità, dimenticando che Cina ed India e in generale i paesi in via di sviluppo inquinano come se non ci fosse un domani. Ma a loro nessuno fracass… ricorda con pacatezza, garbo e la ben nota competenza che inquinare è brutto brutto brutto e che ci hanno rubato il futuro.

Nella nostra disastrata Italia pare che la pantomima politica continuerà ancora a proporci i consueti campioni di trasformismi e di manifestazioni di piazza senza un perché; dai girotondini al popolo viola, fino all’attuale movimento sardinesco, in Italia siamo specialisti nello scendere in piazza per la fuffa, mentre per questioni che davvero riguardano il futuro e l’indipendenza della nazione nessuno batte ciglio.

C’è poi la strampalata deriva ideologica, per cui a 75 anni dalla fine della guerra, il nazismo e il fascismo sono tornati di grande attualità. Un po’ come i dinosauri, che a 65 milioni di anni dalla loro estinzione sono diventati un fenomeno di massa con i cartoni animati dei bambini e il film-kolossal. Solo che, a differenza dei dinosauri, nell’anno del Signore 2019 c’è gente che vede fascismo e nazismo dappertutto e che pretende di epurare, tagliare, cancellare anche la storia.

Nella Chiesa, ahinoi, siamo messi talmente male che ogni commento è superfluo. Ma siamo messi male da almeno mezzo secolo, dall’epoca dalla artistica interpretazione del Vaticano II, e non è difficile immaginare che le cose, al posto di migliorare, continueranno a peggiorare. A meno che non siano i cattolici, in prima fila, a cambiare le carte in tavola. Il cattolicesimo ha cambiato il mondo. Nell’attuale contesto di demenziale dissoluzione, può tornare a cambiarlo. Ma dipende da noi.

 

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