Di questi giorni è la notizia che la Corte Costituzionale, pronunciandosi sul caso Cappato, abbia allargato le maglie in proposito del reato di induzione al suicidio, legittimando di fatto la sua riformulazione se non abrogazione dal Codice Penale, e aprendo un ulteriore vulnus eutanasico in Italia, del quale era stato una pietra importante la legge sulle DAT del 2017, licenziata da un governo guidato dal “cattolico” Renzi, nel silenzio della CEI.
Questi tristi eventi sono il frutto di una società e di una mentalità sempre più aliena da Dio, e di una Chiesa che non sa più cosa predicare né come opporsi all’errore, preferendo a ciò il dialogo e la non condanna; del resto, molte delle leggi e delle sentenze anticristiane in Italia si sono avute con politici e giudici almeno nominalmente cattolici, certo non ripresi né dalla Chiesa né dalla propria coscienza, che da decenni, nelle chiese e nelle aule di catechismo, viene malformata da preti e catechisti, a volte in buona fede, altre volte per deliberata volontà.
Se nell’ambito giuridico e politico assistiamo al disastro, non meglio va certo nell’ambito della formazione universitaria e del mondo medico; e tuttavia, almeno da parte di medici e infermieri cattolici, possiamo assistere ad espresse opposizioni a tali leggi e sentenze, quindi non tutto è perduto. E proprio a loro si rivolge tale articolo.
Oggi, infatti, nel calendario antico si festeggiano i Santi Cosma e Damiano, medici e martiri; nel calendario moderno sono festeggiati al 26 settembre, mentre nei calendari orientali sono celebrati in altre date tra luglio, ottobre e novembre.
Fratelli gemelli originari delle province arabe romanizzate, Cosma e Damiano nacquero e crebbero in una famiglia cristiana, e decisero di studiare medicina; operavano guarigioni prodigiose ed esercitavano gratuitamente la loro arte medica, rifiutando i pagamenti, e venendo per questo chiamati Anargiri, ovvero, dal greco, “nemici dell’argento/del denaro”. Molti altri santi medici e martiri vennero chiamati in questo modo, a mostrare lo stile del medico cristiano, totalmente disinteressato e amante solo dei suoi pazienti.
Scoppiata la persecuzione dell'Imperatore Diocleziano, vennero arrestati e torturati e, infine, decapitati, assieme ai loro fratelli minori e discepoli Antimo, Leonzio ed Euprepio.
Il loro culto, dall’Oriente, si diffuse poi in tutto l’Occidente, e divenne uno dei più amati ed estesi della Cristianità; basiliche e santuari vennero loro dedicati, nei quali si portavano i malati per essere guariti, mentre feste e processioni si svolgevano in loro onore, e il loro nome era inserito nel Canone Romano.
Dei Santi Cosma e Damiano, se sappiamo poco dalle loro legende e passiones, non di meno apprendiamo e conosciamo come deve comportarsi un medico cristiano, e in generale un fedele cristiano: avere confidenza in Dio, mettere a disposizione i propri talenti a servizio del prossimo senza nulla chiedere in cambio, sopportare eroicamente le sofferenze.
Siamo anni luce distanti dalla logica individualistica e utilitaristica che domina la società e la medicina di oggi; possano i Santi Cosma e Damiano pregare e proteggere i malati e le loro famiglie, i medici e gli infermieri, e soprattutto gli studenti e i laureandi in medicina, affinché non cedano alle lusinghe mondane, antiumane e antiscientifiche!
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