Negli ultimi mesi, chi bazzica Milano e altre grandi città avrà sicuramente visto un aumento del numero di monopattini. Personalmente avevo liquidato questo fenomeno come una moda del momento, ma un giorno un collega mi informava casualmente che nelle serie tv americane che guarda lui, ormai tutti i protagonisti sono muniti di questo ridicolo mezzo di trasporto. La moda, dunque, è probabilmente stata influenzata dai media.
Ho dunque pensato che l'amico Giuliano Guzzo avesse perfettamente ragione quando ha scritto il libro "Propagande - segreti e peccati dei mass media", nel quale, da sociologo, analizza il ruolo dei mezzi di informazione nella creazione e nel mutamento delle opinioni della popolazione mondiale. Si tratta quindi di un utilizzo da parte di giornali, TV e internet del loro forte potere di influenza, in modo diverso rispetto alla questione del monopattino, ma non troppo tutto sommato. Da un lato si influenzano i consumi, dall'altro i costumi.
Nel suo volume Guzzo spiega in modo dettagliato come nel corso degli ultimi decenni, molte tematiche, soprattutto quelle legate ai temi etici come aborto, eutanasia e famiglia, ma anche l'immigrazione, siano state trattate in modo poco lineare dalla grande stampa, dai produttori cinematografici e di cartoni animati, per instillare opinioni nuove nei cervelli delle persone, per far loro accettare concetti che altrimenti non sarebbero stati accettati.
L'autore analizza le tecniche ricorrenti, che vanno dalla vera e propria omissione di dettagli fondamentali dalle notizie, laddove ne vengono gonfiati altri, all'invenzione di emergenze, all'inserimento di messaggi distorti nei film e nei cartoni, per giungere all'immancabile demonizzazione e delegittimazione di chi cerca di proporre idee più lineari e tradizionali. Per farlo, Guzzo utilizza un metodo che molti giornalisti dovrebbero iniziare a utilizzare: unisce i puntini, per costruire un'immagine corretta della realtà. Le conclusioni possono essere stupefacenti.
Lorsignori si accorgerebbero, ad esempio, che la campagna per mettere in guardia le donne in gravidanza in occasione della finta emergenza del virus Zika in sud America, era appunto una campagna abortista in piena regola, basata su falsità di vario genere. Oppure scoprirebbero, come ha fatto l'autore del libro, che da anni e anni è in corso una campagna surrettizia per modificare l'opinione pubblica sulla questione della pedofilia. "Nell'immaginario collettivo, si è abituati ad immaginare una campagna propagandistica come martellante e plateale - viene spiegato nel libro - e molte volte in effetti le cose stanno così. Esiste però anche la possibilità che, per orientate l'opinione pubblica in merito ad un determinato argomento, tanto più se esso è delicato, ci si muova con gradualità e prudenza. A tratti, in modo impercettibile".
Dunque, che cosa dovremmo fare per riuscire ad informarci in modo corretto? Su questo punto il volume è molto chiaro. I media non sono invincibili e anche loro perdono talvolta le loro battaglie. L'importante è dunque tenere gli occhi aperti, non essere scettici in modo patologico ma neanche dei boccaloni che credono a qualsiasi cosa.
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