22 settembre 2018

Le lettere private e il buco della serratura

di Francesco Filipazzi
In questi giorni è andata in onda una nuova puntata dell'imbarbarimento generale che si sta sviluppando nel mondo dei media cattolici o presunti tali.
Sui giornali tedeschi sono stati pubblicati dei frammenti di lettere che Benedetto XVI avrebbe inviato ad un cardinale amico, individuato con il card. Brandmuller, nelle quali l'Emerito si rammaricava per le critiche sorte riguardo la sua rinuncia.

Il problema è che le lettere erano private e tali dovevano rimanere. Poiché dubitiamo che Benedetto volesse ancora una volta pubblicare i fatti suoi, è chiaro che qualcuno ha voluto imbastire l'operazione.

Subito quindi tutti i guardoni dell'ecumene hanno iniziato ad accapigliarsi sul significato di quelle lettere, fino a quando ne è stato pubblicato il testo integrale, che non riporta nei fatti nulla. Solo una conversazione privata.

Questo atteggiamento, questo continuo tentativo di tirare per la giacchetta una persona che ha deciso di tirarsi fuori dal dibattito per dedicarsi alla preghiera, tirando in ballo corrispondenza privata, strumentalizzandone il contenuto, è un comportamento decisamente disonorevole. Oltre ad essere una violenza nei confronti del diretto interessato, dimostra che ormai regna sovrano un certo infantilismo ben poco virile.

Chi ha degli argomenti da esporre non dovrebbe cercare di farli avvalorare da nessuno. Dunque, ci ritroviamo da un lato vaticanisti che sui rispettivi giornali spergiuravano che "Benedetto ha preso le distanze dai critici di Francesco", bufala certo commovente ma infondata.
Dall'altro ci troviamo gente che fa l'analisi logica delle frasi di Benedetto, per capire se abbia proclamato l'eresia formale di Francesco, così poi gliela facciamo vedere noi alla neochiesabergoglianasodomitavaticanosecondistahhhh.

Insomma, è una pena infinita. Smettiamola di guardare Benedetto dal buco della serratura, dato che, come scritto da lui stesso tempo fa, "ha cose più importanti da fare". Se vogliamo fare i guardoni, a Milano c'è la Settimana della Moda. Di modelle da guardare di soppiatto ce n'è. Sempre che le donne piacciano ancora.

 

1 commento :

  1. Così come esiste la tendenza a far dire a Benedetto XVI cose che non ha detto , esiste parimenti la tendenza a sminuire qualsiasi rilievo che prenda le distanze dall'attuale corso ecclesiastico. Un certo tradizionalismo non si stancherà mai di fare professione di "benaltrismo" riconducendo tutto al Vaticano II e censurando "la continuità". La possibilità che almeno alcune cose si mettano a posto senza negare validità all'assise conciliare non è contemplata. Ecco perchè qualsiasi spiffero riconducibile a Ratzinger non è ammesso pur portando la data di Novembre 2017, mentre i suoi libri del 1968 vengono sottoposti all'analisi microscopica ignorando il magistero successivo.

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