OVVERO: CHI È SENZA PECCATO SCAGLI LA PRIMA SCUSA
di Razzullo
Chi è senza peccato, scagli la prima scusa. Ci siamo giocati anche le Ong.
Dio sia lodato!
Sono settimane convulse, in cui è uscito fuori che le associazioni
internazionali dei più buoni si sono macchiate di peccati orgiastici e
libidinosi. L’aristocrazia dei buoni sentimenti che avrebbe sfogato la sua
lussuria su poveri terremotati, su gente che aveva bisogno d’aiuto, su
quelle persone che a noi – in quegli spot del terrore – chiedono
continuamente di aiutare.
È di qualche giorno fa l’intervista al Guardian rilasciata da tale Mark
Goldring, capo dei capi di Oxfam, l’organizzazione non governativa inglese
finita nello scandalo delle orge ad Haiti. Ha detto, citazione testuale dal
sito Rai
che riporta la notizia, che “gli attacchi contro l’Ong per gli scandali
sessuali ad Haiti e in altri Paesi sono sproporzionati rispetto al livello
delle colpe”.
Ma quali sono queste colpe?
Libero Quotidiano
ha rivelato che ad Haiti si celebravano festini a cui partecipavano
prostitute minorenni che, poi, venivano gratificate con regalie, pigliate
proprio dai soldi già stanziati per aiutare la popolazione. Praticamente,
fossero vere le accuse, i nobili d’animo e d’intenzioni pretendevano sesso
in cambio di cose che altri, i poveri minchioni desiderosi di alleviare le
pene di quei poveri disperati, avevano ordinato loro di consegnare,
gratuitamente. Uno schifo. Ma non si può dire.
Se uno fosse povero di spirito cederebbe immediatamente alla tentazione di
chiedersi cosa sarebbe mai accaduto se, invece delle anime belle e pietose
del volontariato laico e politico, ci si fosse imbattuti in una congrega di
missionari cattolici. Se fossero stati i preti, anziché quelli delle Ong,
chi avrebbe mai avuto il coraggio di dire – urbi et orbi – che “gli
attacchi sono sproporzionati alle accuse”?
La Chiesa, negli ultimi decenni, s’è ritrovata a dover chiedere scusa di
tutto. Dallo scempio vergognoso dei preti pedofili fino alla Caccia alle
Streghe a presunte complicità (mai provate) nei peggiori crimini della storia
dell’umanità. Una Quaresima che dura da cinquant’anni. Da quando s’è messa
in mano alle squinzie schitarrose, lasciando Pergolesi a marcire nella
polvere.
Dalla sua perdita di credibilità, innegabile e incontrovertibile, hanno
tratto vantaggio le associazioni internazionali di marca globalista intrise
di protestantesimo a intermittenza. Il primato spirituale della bontà –
complici anche gli insegnamenti di certi laici cretini messi ad
ammaestrare, senza averne titolo né capacità, i più giovani, come già vi ho
raccontato – appartiene a loro. Che adesso amministrano il culto laico
della carità, della bontà.
Se non ci credete che siano le Ong ad avere il primato spirituale
considerate che da qualche tempo diverse sigle chiedono ai vecchietti di
inserirli nei loro testamenti. Chissà, donare qualcosa a uno sperduto
villaggio africano magari salverà l’anima. Eppure era stato questo
l’attacco principe alla Chiesa di Roma: arricchirsi sulle spalle dei gonzi
preoccupati dal bruciacchiarsi le natiche all’Inferno. E poi, i preti usano
quei soldi per fare la bella vita. A questo punto, uno che è davvero
cattivo potrebbe gigioneggiare chiedendosi se non abbiano fatto così anche
quegli operatori umanitari che ad Haiti hanno speso i denari dati loro dai
gonzi con la superstizione di lavarsi la coscienza davanti a Dio e davanti
agli uomini mandando soldi al terzo mondo.
Chi è senza peccato, scagli la prima scusa. E comprenda che, forse, è
arrivato il caso di ripensarla questa spiritualità contemporanea, tutta
sciocchezze e darsi (pelosamente e petalosamente) agli altri. Basta, con
l’inglese, basta con le chitarre, basta con la spiritualità imbecille da
indignados in servizio permanente effettivo. Si torni al latino, alla
grandezza, al Sacro.
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