di Giorgio Mariano
Il
29 marzo scorso in piazza della Repubblica a Perugia, le “Sentinelle in piedi” hanno
riportato un’altra significativa vittoria contro l’assordante propaganda di
pochi (ma ben finanziati) attivisti lgbt del gruppo “Omphalos” (dal greco «ombelico»). Le sentinelle, schierate in una
silenziosa e pacifica battaglia di cultura, hanno dimostrato ancora una volta che
è il buon senso e la retta ragione a guidare la maggior parte degli italiani.
Lungi, infatti, dall’asservimento ai dettami omosessualisti “gay-friendly”, i manifestanti, provenienti da varie parti della provincia e della regione umbra,
hanno testimoniato con la correttezza e la compostezza che è loro propria il valore
dei principi che difendono.
Non si può dire lo stesso del
fronte avverso. Gli attivisti lgbt, infatti, si sono infiltrati fra le fila
delle sentinelle ed hanno cominciato a gridare e sbraitare: «fascisti, intolleranti, andate via, non vi vogliamo!».
Questa sì che è tolleranza… Da un lato una protesta
silenziosa con un semplice libro in mano, segno di cultura e di autentico
“libero pensiero”, il quale altro non è che la retta ragione, dall’altro uno
sparuto gruppo dell’arcigay e arcilesbica che ha preso a saltellare con i
tamburelli lasciandosi andare a provocatorie manifestazioni oscene (tipo baci
fra maschi). In tutto 10, dico 10, attivisti lgbt chiassosi, come tutte le
minoranze intolleranti della storia, di fronte a 300 sentinelle silenziose e
compatte come una falange oplitica.
L’“Umbria Journal” ha pubblicato
un comunicato stampa per conto dell’associazione “Omphalos” il giorno stesso
della manifestazione, dichiarando espressamente che le Sentinelle in Piedi non
sarebbero altro che “un gruppo di clerico-fascisti reazionari”. Ora, dato che
le Sentinelle in Piedi non parlano ma vegliano silenziosamente in piedi con un
libro in mano, sarebbero così gentili lor signori di indicarci dove si
troverebbe la prova di una cosiddetta reazione “clerico-fascista” ammesso che
sappiano esattamente di cosa parlano o cosa questi termini significhino? Non solo. Il suddetto comunicato
stampa è stato diramato il 29 marzo alle ore 18:22,
come consultabile dal sito dell’“Umbria Journal” . Ciò significa che è stato per
lo meno scritto 10 minuti prima della pubblicazione, per gli ovvi tempi tecnici necessari alla redazione. Peccato però che la manifestazione
delle Sentinelle, cominciata alle 17:30 circa, si sia conclusa alle ore 18:35. Un semplice errore dovuto ad una “ansiosa
fretta” (poco credibile) o un autentico caso di allineamento dei media
all’ideologia gender? Ciò che contribuisce a mettere in ridicolo la
donchisciottesca battaglia dell’associazione “Omphalos” sono le dichiarazioni
che essi stessi hanno rilasciato nel loro comunicato. Affermano: “riteniamo che
sia dovere dei mezzi d’informazione garantire l’esattezza delle notizie
divulgate, al fine di evitare strumentalizzazioni dell’opinione pubblica”. Alla
faccia! Visto che hanno pubblicato una notizia prima che il fatto fosse
concluso dando perdipiù notizie generiche e infarcite di accuse pregiudiziose (clerico-fascisti
reazionari) ci chiediamo se sia questa l’“informazione esatta”, libera da
“strumentalizzazioni” che associazioni lgbt di tal fatta vorrebbero instaurare
nella nostra Italia.
Molti, invece, i passanti che,
alla vista di un popolo silenzioso e soprattutto di un popolo “in piedi” ben
radicato nella realtà oggettiva, stabile ed immutabile, si sono fermati ammirati ed anzi, si sono messi benevolmente a rispondere alle grida stridule dei pochi
facinorosi attivisti. “Il silenzio uccide”, hanno
gridato i pochi dell’“Omphalos”, dimostrando disprezzo e ignoranza per gli
autentici combattenti per la libertà. Tempo fa un uomo saggio dichiarò: “Se
urli tutti ti sentono... Se bisbigli ti sente solo chi ti sta vicino... Ma se
stai in silenzio solo chi ti ama ti ascolta” (Mohandas Karamchand Gandhi).
A
proposito della “disinformazione” e delle “strumentalizzazioni”, poi, vorrei
ricordare ai fautori dell’ideologia gender ciò che lo stesso Gandhi amava
ripetere ai suoi, una regola che ha portato alla liberazione del suo popolo: “Il
rumore non può imporsi sul rumore. Il silenzio sì”. Dunque, attivisti lgbt,
omosessualisti anonimi e non, enti pubblici e privati, attenti a voler
soffocare il silenzio volontario di una intera nazione, poiché non può essere
sconfitto…
Pubblicato il 01 aprile 2014
D'accordo con Lei, ma non abbiamo capito nulla! adesso dal Bosco ci spiegherà che siamo cripto omosessualisti!
RispondiEliminaVergognatevi! Non sono omosessuale ma l'arcigay ha ragione ad essere intollerante verso chi non si rende nemmeno conto che la correttezza non è un carattere esclusivo degli eterosessuali! Ogni persona è un caso a sé, nessuno può essere giudicato in base all'orientamento sessuale. Ma la costituzione l'avete mai letta? Io la vostra " retta ragione" non la vedo proprio!
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