“L’Aquila, il dossier segreto UE: sprechi e mafia nel dopo terremoto”.
Così titolava ieri “Repubblica”, riportando – in un
articolo firmato da Attilio Bolzoni – alcuni estratti di un
documento redatto dall’europarlamentare danese Søren Bo Søndergaard (Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica),
che sarà discusso il prossimo 7 novembre dalla Commissione
parlamentare per il controllo dei bilanci.
In buona sostanza, i parlamentari di Strasburgo hanno voluto verificare la sorte dei finanziamenti erogati per il post-sisma aquilano attraverso il Fondo di solidarietà UE, utilizzati in larga parte per la
costruzione dei nuovi quartieri del progetto CASE (in uno dei quali è tuttora
alloggiato il sottoscritto) e dei moduli abitativi provvisori (MAP). Il responso, stando al documento, appare impietoso: costi eccessivi, materiali
scadenti, edifici che cadono a pezzi, norme europee sugli appalti (e non solo)
violate, infiltrazioni della criminalità organizzata. Insomma, un disastro, per
giunta certificato dall’autorevolissima Corte dei Conti europea, ai cui dati la
relazione attinge con dovizia.
Non si può negare che alcuni di questi alloggi presentino problemi –
impianti difettosi, infiltrazioni d’umidità, etc. –, né che la gestione emergenziale
della Protezione Civile abbia badato più alla sostanza che alla forma, o che
abbia potuto costituire terreno fertile per i soliti criminali profittatori
(vedi le inchieste giudiziarie). Del resto, si è trattato di costruire abitazioni
per quasi 20000 persone nel giro di qualche mese. Nessuno ci toglie la sensazione, però, che anche questa relazione
parlamentare costituisca l’ennesimo episodio della vergognosa
strumentalizzazione politica portata avanti dalla sinistra aquilana, italiana ed europea sulla
faccenda del sisma.
Riepiloghiamo: il Parlamento
Europeo decide di controllare come i soldi sono stati spesi. Viene inviato in Italia un deputato danese
della sinistra radicale, accompagnato da un baldo collega italiano del PD
(Roberto Gualtieri). Il danese stende un documento che, a leggere
l’anteprima di “Repubblica”, sembrerebbe estremamente minuzioso, ma che si
compone in realtà di 11 paginette striminzite, “commenti del relatore” compresi,
metà delle quali costituiscono un riepilogo delle puntate precedenti. La fonte “istituzionale” di riferimento,
come detto, è la Corte dei Conti UE, che ha effettivamente rilevato costi
eccessivi rispetto a quelli di mercato (avrà tenuto conto del fatto che i
cantieri hanno lavorato giorno e notte e consegnato i lavori in tempi molto
rapidi?); inoltre, essa ha rilevato anche una violazione delle norme europee,
nella misura in cui le risorse del Fondo erano destinate a costruire alloggi
“provvisori” e sono stati invece utilizzate, nel caso del progetto CASE, per
realizzare edifici “destinati ad una durevole utilizzazione”. Mirabile paradosso della burocrazia
europoide: costruite pure le vostre case di emergenza, ma – per carità – che
non durino!
Ma non finisce qui. L’inflessibile Søndergaard, giunto
all’Aquila per verificare di persona la situazione, si è affidato anche ad altre
fonti, per la verità un po’ meno istituzionali. Tra le altre, “Libera” (l’associazione
anti-mafia di don Luigi Ciotti, sulla cui figura di sacerdote segnalo questo
provocatorio, ma imperdibile articolo),
“Repubblica” (toh, chi si rivede!), il “Centro” (testata abruzzese, anch’essa appartenente
al Gruppo L’Espresso). Insomma, tutto comincia a diventare chiaro: più che un autorevole j’accuse delle istituzioni europee, la relazione di cui trattasi
sembra il consueto pastone fatto in casa, sintesi più o meno raffazzonata di
tutto il materiale sfornato in questi anni dai soliti giacobini all’italiana per
screditare l’opera di Bertolaso, e di riflesso, quella dell’odiato Caimano.
E infatti “Repubblica”, dopo aver
pubblicato in anteprima stralci del dossier di cui essa stessa è stata fonte
preziosa, chiosa con malcelata soddisfazione: “Dai dubbi sulla sicurezza alle inchieste: tutti i
flop delle “casette” di Berlusconi”. La senatrice aquilana del PD Pezzopane,
dimentica di quando, ai tempi della passerella mediatica del G8, posava sorridente accanto a Obama, si indigna per il contenuto del dossier e emette nuovamente alti lai per la berlusconiana
“strumentalizzazione di questa tragedia”.
Ma, per quanto Berlusconi abbia potuto
lucrare consenso sulle vicende del terremoto, nulla potrà raggiungere il livello di abiezione e di vero e proprio
sciacallaggio raggiunto in questi anni dalla sinistra politica – in primo luogo
quella aquilana – e dai suoi referenti mediatici, che all’esistenza di quel
consenso non volevano rassegnarsi. Le vittime del terremoto sfruttate per
imbastire processi-farsa contro i responsabili della Protezione Civile e persino
per combattere il progetto di legge sul “processo breve”; la rabbia e l’esasperazione dei cittadini sfruttata in modo vomitevole
per guadagnare qualche voto in più. Una feroce determinazione nell’insozzare
con le proprie mani di Re Mida al contrario, di ipocriti belli fuori ma dentro
“pieni di ossa di morti e di ogni putridume”, tutta la gestione emergenziale
post-terremoto, quasi che si fosse trattato, per citare Craxi, di materia
puramente criminale.
Come le fazioni dei comuni
medievali chiamavano gli stranieri in proprio soccorso, così questi campioni
della faziosità non si fanno scrupolo di ricorrere a tali mezzucci, pur di danneggiare
l’avversario politico. Vanno in Europa a
infangare con voluttà l’Italia, per poi tornare in Italia a strillare che, per
colpa della destra cattiva, l’Europa ci ha bacchettato. E la grancassa
mediatica gramsciazionista, al cui cospetto la sallustiana “macchina del fango”
è un innocente passatempo, riparte in grande stile. Che schifo.
ok, nel tuo articolo hai scritto della "strumentalizzazione politica portata avanti dalla sinistra aquilana, italiana ed europea sulla faccenda del sisma."
RispondiEliminama dimmi un po'... quanto tempo è che Berlusconi non viene all'Aquila?
immagino al massimo una settimana... nei MESI dopo il sisma, praticamente ci faceva pranzo e cena.
e Bertolaso? immagino sia sempre là a dare una mano..
e Piscicelli (l'imprenditore che rideva del terremoto e qualche anno fa atterrò con il elicottero su una spiaggia in provincia di grosseto), perché non ha mai provato ad atterrare all'Aquila?
e la storiella degli isolatori sismici irregolari? te ne sei dimenticato? e sì che vivi in una casa che rischia di crollarti addosso...
Boh, sinceramente non comprendo il senso di queste domande. Berlusconi non è più premier da due anni e non so quanto avesse piacere di venire all'Aquila per essere insultato. Idem Bertolaso, che in più è cascato in disgrazia e ora viene pure processato per la Grandi Rischi.
EliminaPiscicelli non ho capito bene cosa c'entri, se non nell'ottica di una volgare strumentalizzazione che è stata portata avanti anche in quel caso.
La storiella degli isolatori sismici me la ricordo (c'è stata una condanna di recente), ma ricordo anche che la famosa perizia asseriva che tutti gli isolatori erano idonei secondo le norme vigenti.
MM
La sinistra non ha capito nulla dell' Aquila nè prima , nè durante , nè dopo. Si limita a mandare in giro la sua corte dei miracoli fatta di cantanti e attori , tutta gente col cuore a sinistra e il portafogli a destra, al pari dell'inutile parlamento europeo.
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