di Satiricus
“Sodomia d’artista” – titola il Corriere Veneto –,
non è il modo più felice per sponsorizzare una manifestazione tra le più
infelici. Infatti richiama immediatamente quella provocatoria “Merda d’artista”
che il meno celebre dei due Manzoni confezionò a gran provento di molteplici
musei e collezionisti privati che se ne sono spartiti i resti. Non è un titolo
felice, perché obbliga il lettore colto ad associare “sodomia” a “merda”. D’altra parte non è brillante
neppure l’idea dell’artista di voler realizzare una pubblica performance
sessuale omosessuale ai fini di abbattere i pregiudizi omofobi.
Ora, non è mistero che omofobia
non significhi paura dei gay, omofobia significa disprezzo dei gay: nessuno infatti
teme quelli che disprezza come inferiori e malati. Ma il disprezzo può nascere
per motivi differenti: c’è l’ignoranza crassa, c’è l’intolleranza istintuale –
e queste due cose sono sempre sbagliate e inescusabili –, ma c’è anche la presa
di posizione contro l’orrore. Nella testa di un buon numero di persone riposa
l’idea che il movimento gay sia un orrore sociale, basato su di un fattore
fondamentale: la depravazione sessuale.
Contro questo radicato
convincimento, un colpo di genio propagandistico è stato, per esempio, quello
dell’ultimo San Remo, in cui una coppia omosessuale ha potuto presentarsi al
pubblico dell’italiano medio come icona di amore normale intimo e domestico tra
persone dello stesso sesso. L’italiano medio ha iniziato a convincersi che una società piena di uomini
che si amano e si sposano tra loro sia una società possibile e felice. Felice
come una serata di San Remo, quantomeno. È dunque un grave arresto alla
strategia di infiltrazione omosuddita l’evento programmato da Marco Chiurato:
portare in piazza due gay e favorire il loro atto coram
populo. Dunque gli omofobi di terzo tipo hanno ragione? Non appena i gay
scendono in pubblico, è per dar luogo a gesti depravati? Ogni coppia normale,
giovane o anziana, si interroghi se per testimoniare il proprio amore sarebbe
mai stata disposta ad accoppiarsi in pubblico. Io, almeno per rispetto della
mia donna, mai.
Chiedo che qualche gruppo gay protesti
pubblicamente per questo scempio, che offende anzitutto la pretesa degli
omosessuali di essere gente a posto. A fatica accadrà qualcosa. Tutti gli
omosessuali che ho conosciuto, gente discreta, ottimi amici, uomini-veri che
portano ogni giorno il peso della loro diversità e lontananza – dalla pace con
se stessi prima che dal plauso sociale – sanno di avere le mani legate. La
pressoché totalità di pubbliche organizzazioni gay sono abitate piuttosto da
esemplari da baraccone come Piergiorgio e Remigio (i “materiali” artistici di
Chiurato), anziché da omosessuali uomini-veri.
Non mancano i tentativi di
edulcorare l’iniziativa: squallidi e superficiali. C’è il contentino morale,
garantendo che Piergiorgio e Remigio sono compagni nella vita (vengono in mente
i grotteschi elogi della fedeltà matrimoniale di Rocco Siffredi,
il che fa di P&R due porno amatori o poco più). C’è la pezza
giustificatoria artistica: i due scultimidoni saranno dipinti con una miscela di zucchero e albume (l’artista non specifica
se userà la tecnica del puntinismo o lo spugnato).
Che dire? Nulla. Siamo già
entrati nella fase successiva, quella in cui la Dissoluzione può avvenire e
venire allo scoperto, senza che nessuno più la freni. Il gioco folle della
sovversione è incominciato e a pagarne le spese saranno i normali, cioè gli
eterosessuali e gli omosessuali-uomini-veri.
Le prove? Aumentano ogni giorno.
Si va dai programmi di indottrinamento giovanile variamente imposti,
al patentino di transessualità universitaria,
al caso di Lipsia dove si è deciso che rettore, direttore e docenteuniversitario assumeranno sempre e solo titoli al femminile (purtroppo cambia
il contesto ma si conferma la diabolicità del radicalismo tedesco!).
E ancora, ciò che più allerta,
viene comunicata sul sito presidenziale la scelta di Obama di dichiarare ilmese di giugno 2013 “Lesbian, Gay, Bisexual, and Transgender Pride Month”.
A parte l’evidente discriminazione degli altri 4 o 5 orientamenti esclusi (cf. LGBTTIQQ2SA),
il cattolico resterà basito comprendendo che questo semplice atto è ipso
facto il più grande oltraggio pubblico immaginabile (a meno di attendersi
una “consacrazione” LGBT universale dell’ONU) a Cristo, al suo amore per
l’umanità, al suo Sacro Cuore cui la Chiesa ha consacrato proprio il mese di
giugno.
Satana ride. E dà di corna, però
cosparse di zucchero e albume. La Chiesa si prepara al martirio, e papa
Francesco la guida in questo, continuando a proclamare martiri di punta e
scomodissimi.
Nell’attesa, è sempre possibile
consolarsi con un po’ di musica ad hoc. Suggerisco di meditare la profonda
verità degli intramontabili versi dell’Avvelenata, dove un arguto sinistrone
come Guccini cantava con piglio profetico (da far impallidire Fratelenzo):
“giovane e ingenuo io ho perso la testa, sian stati i libri o il mio
provincialismo, e un cazzo in culo e accuse d'arrivismo, dubbi di
qualunquismo, son quello che mi resta”. È la nostra società, è il duemila. Il
nichilismo che genera suicidi in modo esorbitante, la scalata
tecno-finanziaria, l’edonismo senza barriere e senza scopi (incluse pedofilia,
poligamia, ruleta sexual: di cui parlavo in precedenti articoli su questo
sito); il tutto in nome di un rinnovamento fine a se stesso, il segno dei tempi
di una società che vuol far nuove tutte le cose, in cui pochi intellettuali
sferzano una massa di passivi ritenuti e mantenuti al debito livello di
istruita stupidità.
Poi, sappiamo già come finirà. La
viziosità diffusa si ritorcerà contro i suoi diffusori. L’economia folle, il
piacere ripiegato su se stesso, l’assenza di qualsiasi valore ci
paralizzeranno. E sarà l’implosione della civiltà. E poi i sopravvissuti si
tramanderanno per secoli il pregiudizio omofobo, grandemente impressionati dal
male che certe categorie di scalmanati – per volontà propria o in quanto
blanditi strumenti di logge altre – sanno portare al mondo. E nessuno vorrà
dargli torto. Per almeno altri duemila anni.
E in tutto questo francamente non
mi dispiace né per me, né per Chiurato, né per Piergiorgio e Remigio. Mi
dispiace per gli omosessuali uomini-veri che la prendono in culo un po’ da
tutti e un po’ sempre, nonostante abbiano scelto di non prenderlo da nessuno, e
di custodire nel proprio petto la propria sofferenza e la propria grandezza. E
mi dispiace per la mia donna. Ma quando verrà il Signore, alla fine dei tempi,
farà giustizia anche di costoro. Tu
autem Domine miserere nobis.
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RispondiEliminaintanto "miserere nostri" fa più latino classico e meno gergo da bifolco
RispondiEliminapoi vedo con piacere che il cattolicesimo annovera un nuovo profeta; o veggente?
Bisognerà comunque organizzare una commissione di alti prelati che valuti ponderatamente il caso.
quanto prima possibile.
Questo uomo è il vuoto.
Eliminamai profetico come le trite scemenze di cui paolopancio adorna quasi ogni dì questo blog.
Eliminacontinui a sctivere. è minoranza coraggiosa. purtroppo cassandra non salvò troia
RispondiEliminaChe, poi, qualcuno mi aiuti a capire: da quando gli atti osceni in luogo pubblico non sono più reato?
RispondiEliminada quando riguardano i gay.
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