di Marco Mancini
Una scritta sulla porta di un convento: “Gesù è un figlio di”... ci siamo capiti, forse non è il caso di proseguire. Succede in Israele, la tanto decantata unica democrazia del Medio Oriente, il presunto avamposto dell’Occidente in terra islamica, la patria di quelli che dovrebbero essere i nostri “fratelli maggiori”.
A fare le spese dell’ennesimo atto vandalico contro la presenza cristiana è stato stavolta il convento francescano del Cenacolino di Gerusalemme, così chiamato perché è il più vicino al luogo che, secondo la tradizione, ospitò l’Ultima Cena. Nel riportare la notizia, il sito internet della Custodia di Terra Santa titola: “Putroppo, ancora una volta”. L’episodio, infatti, è solo l’ultimo di una serie che comincia a diventare lunga e preoccupante.
Solo poche settimane fa, a
Latrun, qualche
altro delinquente si era dilettato a dare fuoco alla porta della locale
abbazia benedettina, lasciando poi una scritta in cui si paragonava Gesù a una
scimmia e ci si firmava con il nome di un insediamento ebraico illegale
recentemente sgomberato in Cisgiordania.
Ancora: il 20 agosto un gruppo di
giovani coloni israeliani aveva devastato un complesso residenziale cristiano a
Betfage, mentre a febbraio la minacciosa scritta “Morte ai cristiani” era
comparsa fuori dal monastero della Croce, a Gerusalemme.
Si può pensare che si tratti di
gesti isolati, compiuti da schegge impazzite, e che in quanto tali non siano da
prendere troppo sul serio, o perlomeno non debbano destare troppa
preoccupazione. Essi, però, trovano legittimazione anche in determinati
ambienti politici.
Nel mese di luglio un deputato
della Knesset, tale Michael Ben-Ari, ha
strappato e poi gettato nel cestino una copia del Nuovo Testamento, che gli
era stata recapitata – come anche agli altri parlamentari israeliani – da un’ingenua
associazione di stampo evangelico, chiamata Società Biblica Israeliana. Lungi
dal ringraziare per il gradito omaggio e profondersi in un elogio del dialogo
interreligioso, dunque, Ben-Ari ha accusato il Vangelo di aver promosso
l’uccisione di milioni di ebrei (sic!) durante l’Inquisizione, e lo ha definito
“spazzatura della storia” (altro che i discorsi di Ahmadinejad su Israele…). Ben-Ari
non è nuovo a questo tipo di provocazioni: membro del partito “Unione
Nazionale” (estrema destra religiosa), nel 2009, in occasione della visita in
Terra Santa di Papa Benedetto XVI, aveva criticato l’accoglienza cordiale
riservata al Pontefice dal governo israeliano, accusando quest’ultimo di aver
voltato le spalle ai milioni di ebrei – ancora… – uccisi per causa del
Cristianesimo.
Si dirà: anche gli israeliani hanno
diritto al loro Borghezio, o Terry Jones (il pastore statunitense abituato a
bruciare il Corano) che dir si voglia. Non è possibile utilizzare il gesto di
un esponente estremista per esprimere giudizi sull’ambiente religioso giudaico
nel suo complesso o, addirittura, sull’insieme della società israeliana.
Tutto giusto, ma c’è un “però”.
Proprio in occasione del raid di Latrun di settembre, gli Ordinari cattolici di
Terra Santa hanno emesso un duro
comunicato, un vero e proprio j’accuse,
in cui denunciano apertis verbis che
tali gesti non nascono dal nulla, ma sono frutto di un preciso brodo di
coltura. I cristiani sono bersaglio di “forze odiose all’interno della società
israeliana”, scrivono i Vescovi, chiedendosi poi quale tipo di “insegnamento
del disprezzo” venga insegnato “nelle loro scuole e nelle loro case” ai
responsabili di questi atti, spesso giovanissimi. In un’intervista al
quotidiano Haaretz, mons. Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa, ha
rincarato la dose, sollevando anche la questione degli sputi. Sì, avete letto
bene: pare che uno dei passatempi preferiti dagli ebrei ortodossi sia insultare
e sputacchiare i religiosi cristiani che si trovano a passare dalle loro parti
(leggere questa
testimonianza per credere), oltre che espletare i propri bisogni in
prossimità dei luoghi di culto cristiani, ad esempio davanti alla porta della
Chiesa del Cenacolo. Tutto questo, come fu spiegato a mons. Pizzaballa agli
inizi della sua missione, “era normale e non avrei dovuto prendermela”.
E’ perfettamente normale, dunque,
sputare ai frati francescani: nulla di cui sorprendersi, considerati gli
insegnamenti che vengono trasmessi ai giovani ebrei ortodossi all’interno di
una parte delle yeshivot, le famose
scuole rabbiniche, che in questo caso fungono da equivalente ebraico delle
madrasse musulmane in cui, grazie ai petroldollari del Golfo, vengono allevati
come polli da batteria i futuri islamisti radicali (a proposito, sarà per
questo che israeliani e sauditi ultimamente vanno così d’accordo, tanto che qualche
commentatore ebraico ha cominciato a parlare dei secondi come dei “nostri
nuovi alleati”, ovviamente in chiave anti-iraniana).
In queste scuole si insegna ai
giovani studenti giudei a disprezzare i gentili (goym), considerati alla stregua di bestie parlanti, e in particolar
modo i cristiani, colpevoli di essere discepoli di un impostore, un falso
profeta figlio di una meretrice. E tali insegnamenti trovano un’autorevole pezza
d’appoggio nella tradizione talmudica, che costituisce il vero cuore del
giudaismo post-biblico. Si tratterà senz’altro di una minoranza: ma è una
minoranza che in Israele è sempre più forte, che comincia a preoccupare anche
gli israeliani di orientamento laico, che prende piede nell’esercito e
legittima con la sua ideologia gli impuniti soprusi dei coloni israeliani
contro i palestinesi, come dimostra questo video in cui a essere
tirato in ballo è, oltre ai soliti nazisti, ancora Gesù Cristo.
In questi anni, pochi giornalisti
hanno avuto il coraggio di affrontare la questione dell’esistenza di un clima
ostile ai cristiani in Israele: tra questi, l’ottimo Andrea Tornielli. Ecco, forse
molti di noi cattolici dovrebbero fare un po’ di autocritica, per aver fatto
finta di niente di fronte a tutto questo. Per aver difeso l’indifendibile
arroganza dei coloni israeliani, per aver esaltato in maniera acritica “l’unica
democrazia del Medio Oriente”, per aver taciuto fino a che a subire
certe angherie erano i musulmani (ignorando che esistono anche arabi
cristiani che soffrono sotto l'occupazione), per aver finto di ignorare l’esistenza di un problema
all’interno della società israeliana, l’esistenza di un fondamentalismo ebraico pericoloso
come e quanto l’islamismo radicale.

Mi permetto di aggiungere questo articolo, che tratta l'argomento della crescita dell'estremismo fondamentalista e nazionalista in Israele.
RispondiEliminahttp://www.papalepapale.com/develop/la-terra-persa-una-storia-poco-occidentale-sulla-terra-promessa-per-il-sionismo-e-perduta-per-tutti-gli-altri/
Michael Ben-Ari?
RispondiEliminaognuno ha il suo borghezio
Sicuramente oltraggiare le religioni e bruciare i testi sacri non è una cosa buona, ma non si può dimenticare gli orrori di cui i cristiani cattolici (e la Chiesa) sono stati diretti responsabili durante la storia soprattutto nei confronti degli ebrei (si pensi alla Spagna del 1400/1500 ma anche al caso Mortara)... negarlo significa o non conoscere la storia o essere palesemente in malafede...
RispondiEliminaSe proprio vogliamo risalire indietro nel tempo, potrei anche rispondere che i primi cristiani furono perseguitati proprio dagli Ebrei, come testimonia S. Stefano protomartire.
RispondiEliminaO aggiungere che nel caso della Spagna, gli Ebrei sostenevano il governo arabo, e costituivano quindi una minoranza politicamente ostile, che fu perciò espulsa dal Paese.
Tornando invece a tempi più recenti, dopo il grande contributo della Chiesa e dei cattolici al salvataggio degli Ebrei durante la Shoah (circa 750-800.000 Ebrei salvati in tutta Europa), ci si aspetterebbe un minimo di gratitudine.
Chi evoca il cosiddetto caso Mortara come spauracchio evidentemente non sa di cosa parla. Esistono diverse edizioni della sua autobiografia in cui si può leggere, solo che lo si voglia, quanto grato fu sempre alla Chiesa per l'educazione ricevuta.
RispondiEliminaA volte non si capisce se sia maggiore la malafede o l'ignoranza quando si parla di Chiesa.
@Giampaolo
RispondiEliminacerto Giampaolo, basta rapire un bambino di 7 anni, educarlo a tuo piacemente e poi lui scriverà ciò che ti pare nella sua autobiografia.
mai sentito parlare dei giannizzeri? Credi che il lavaggio del cervello l'abbia invento la CIA?
Qui si finirà per dare la colpa alla Chiesa cattolica per tutto, compreso il mal di denti. Già dall'argomento degli insulti rivolti alla custodia di Terra santa si è giunti a rivoltare il calzino per indagare sul passato, come se gli uomini fossero gli stessi di allora. Poniamo le domande in maniera precisa:
RispondiElimina-una persona del presente è giustificata ad odiare persone del presenti appartenneti ad un gruppo religioso per ciò che è avvenuto in un passato piuttosto lontano non a lui ma a persone che condividono solo la stessa cultura?
-l'odio è mai giustificabile in qualsivoglia maniera?
Le domande sono connesse, e secondo me sono più attinenti al post dei soliti commenti anonimi.