Adesso che la sua carriera politica potrebbe volgere
prematuramente al termine, ci sembra giusto spendere qualche parola su Nicole
Minetti senza – ci auguriamo – passare per suoi infuocati estimatori, quali non
siamo. Ciò nonostante - pur riconoscendo l’evidente originalità della sua
figura nel mondo delle istituzioni – non possiamo che schierarci contro
l’ipotesi di un suo abbandono, tanto più se imposto,
dal Consiglio regionale della Lombardia.
Oltretutto, la sua azione politica si è rivelata meno superficiale del
previsto: è stata firmataria di mozioni interessanti, tra cui una - la n.56
del novembre 2010, firmata anche da esponenti del Pd – per impegnare la Giunta
a contrastare episodi di violenza contro le donne, ha firmato interrogazioni,
ha presenziato in aula e nelle commissioni di cui fa parte. Certo, non ha
ancora presentato disegni di legge. Ma non è l’unica, e soprattutto meglio
così: di politici che s’improvvisano esperti su materie che ignorano,
converrete, ce ne sono già a sufficienza
Un’ultima criticità sulle dimissioni della consigliere
Minetti concerne proprio quel sospirato “risanamento” della politica – in
particolare di centro-destra - che il suo abbandono alle istituzioni dovrebbe
propiziare. Ridicoli. Sono ridicoli coloro che sperano di
contrastare l’antipolitica e il grillismo tagliando teste, soprattutto se teste
tutto sommato minori come quella – non ce ne voglia – dell’ex igienista
dentale. Perché, invece, non cominciare da Roma? Perché non chiedere le
dimissioni dei vegliardi che siedono in Parlamento da decenni e che – a
differenza di Minetti – hanno procurato danni immensi al Paese?
Prendersela con la provocante consigliera della Lombardia, lo ripetiamo,
serve a poco. Si obbietterà che daqualche parte questo benedetto cambiamento dovrà pur
avere inizio. Sacrosanto. Ma allora facciamolo iniziare dall’alto, diamo
segnali concreti alla gente. E lasciamo Minetti al suo posto fino a fine
legislatura; lo scandalo della sua elezione, per così dire, si è consumato da
tempo. Tanto vale allora - in vista di un cambiamento delle regole e dello
spirito di questa politica - godersi lo spettacolo fino alla fine.

0 commenti :
Posta un commento