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08 agosto 2012

Schwazer, da eroe a criminale


di Isacco Tacconi
Stiamo assistendo a una vera e propria esecuzione pubblica vecchio stile. Il patibolo è stato approntato, i boia, i media e i giornali hanno già inferto il primo colpo di scure. “Fango sull’Italia; disonore e vergogna; capitolo buio dello sport”, così le televisioni hanno apostrofato questo deplorevole evento, che io definirei nient’altro che un classico esempio di “debolezza umana”, dalla quale non sono esenti nemmeno i campioni olimpici né le stelle dello sport. Stiamo parlando di Alex Schwazer, il giovane altoatesino di 27 anni campione olimpico nei giochi di Pechino nella 50 km di marcia, diventato in poche ora l’emblema della disonestà sportiva a livello internazionale per aver fatto uso di Epo.