24 luglio 2022

Chi votare 2022/1. Meloni, quest'anno è la scelta naturale


Come ad ogni tornata elettorale, è aperto il dibattito. Chi ci scriverà commenti idioti per lanciare anatemi, verrà invitato a dire la sua. Se a seguito dell'invito non interverrà, dimostrerà di essere un corto di cervello. I commenti più idioti verranno comunque pubblicati.

di Paolo Maria Filipazzi

Un punto piccoletto,

superbo e iracondo,

“Dopo di me” gridava

“verrà la fine del mondo!”.


Le parole protestarono

“Ma che grilli ha pel capo?

Si crede un Punto-e-basta,

e non è che un Punto-e-a-capo”


Tutto solo a mezza pagina

lo piantarono in asso

e il mondo continuò 

una riga più in basso.


Questa poesia di Gianni Rodari, non a caso intitolata  Il dittatore, ci sembra possa essere, da sola, il commento più pregnante alla caduta del governo presieduto da Mario Draghi. Mentre stuoli di conformisti si stracciano le vesti per quella che i giornali compiacenti dipingono come una catastrofe, l’Italia è già passata alla riga successiva e va avanti, verso le elezioni del prossimo 25 settembre, elezioni che come non mai segneranno uno spartiacque.

Nel 2011 il golpe finanziario che portò al governo Mario Monti segnò la fine dell’unico, per quanto imperfetto, esperimento di democrazia normale, fondata sull’alternanza, mai avvenuto in Italia. Da allora, per undici, lunghi anni, siamo stati, di fatto, commissariati dalla finanza, che ha via via imposto governi il cui compito era gestire i fondi pubblici per conto dei creditori internazionali dello Stato, veri e propri curatori fallimentari che hanno, di fatto, mosso guerra alla Nazione di cui avrebbero dovuto curare il bene pubblico.

L’unica eccezione, quella del governo “gialloverde”, ha dimostrato l’inconsistenza dei progetti “populisti” che negli anni avevano attratto gli scontenti di quanto stava accadendo.

La caduta del governo Draghi segna una svolta: per la prima volta il regime tecnocratico ha subito uno scacco e si è dovuto rassegnare a mandare gli italiani a quel voto che in questi anni si è fatto di tutto per scongiurare.

E’ l’occasione d’oro per uscire da quel tunnel e il modo, in tutta franchezza, ci sembra uno solo: assicurare una vittoria netta al centrodestra, in cui, per la prima volta, si appresta ad essere egemone la componente di Destra, incarnata da Fratelli d’Italia.

Siamo ben consci che, nel mondo dei cattolici tradizionalisti e pro life, sta serpeggiando sempre più forte l’avversione a queste forze politiche, che un tempo erano il referente di questi ambienti. A proposito, ne abbiamo sentite tante ma, in tutta franchezza, ci sembrano tutte frescacce. Da chi accusa Fratelli d’Italia di avere fatto opposizione “solo per finta” (ancora aspettiamo che ci spieghino come si farebbe opposizione “per davvero”), a chi non perdona di non avere sposato le tesi dei no vax, a chi, a quanto pare, nei trent’anni passati non si era ancora accorto che il centrodestra è atlantista. Oltre, ovviamente, ai complottisti che non si capacitano di come non si accorgano ancora tutti dell’”evidente” coinvolgimento di Meloni & C. nel complotto giudaico-massonico-rettiliano-pedosatanista, refrain, questo, che testimonia, ahimè, dell’involuzione culturale subita in questi anni da almeno una parte di questo mondo.

Se le critiche ci sembrano pretestuose, nulle sono le ricadute pratiche: dal voto ad effimere siglette al non voto. L’effetto di queste scelte sarebbe solo uno: assicurare la vittoria al Pd e ai suoi eventuali cespugli, consegnando l’Italia ai suoi liquidatori con il consenso popolare.

Se ciò avvenisse, questa volta, il mondo non continuerebbe una riga più in basso…

Il 25 settembre si decide il futuro: per favore, niente passi falsi.


 

1 commento :

  1. Dal punto di vista contingente quanto avvenuto è una sorta di scomposizione del quadro politico nel senso di un ritorno alla situazione del Marzo 2018. Il rigetto del sistema di potere mediatico-finanziario legato al PD appare di nuovo possibile, e questo rappresenta un punto imprescindibile. Chi lo nega appare già fortemente sospetto di simpatie progressiste. Vediamo già ora all'opera fantomatiche liste/hashtag per sostenere il non voto, che la dicono lunga sulla loro origine. Il precedente 'gialloverde' con tutti i suoi limiti esprimeva il tentativo di svincolare il paese reale dai gangli del PD. Un alleanza così composta richiedeva però un profondo lavoro culturale per passare da un rigetto formale ad un quadro condiviso. La Lega dopo l'exploit delle europee ha pensato però di capitalizzare quel consenso constatando l'impossibilità di portare avanti alcuni progetti. Il risultato è stato quello di spingere di nuovo il M5S nelle braccia del PD. Complice Renzi , Il 5 Settembre 2019 nasceva il governo che avrebbe visto nell'estrema sinistra il perno della futura gestione pandemica. Con il covid molti schemi sono saltati come pure garanzie costituzionali che mai si pensava potessero essere messe in discussione. Da parte dell'opposizione non si può liquidare questo aspetto come nulla fosse. FDI si è mossa solo in ottica consequenziale alle scelte leghiste , non ad una propria proposta di governo (a parte cose risibili come il blocco navale , o l'indennizzo per i danni da vaccino). Il ruolo di Forza Italia è apparso ancora più ambiguo con le oscene dichiarazioni di Brunetta , già passate alla storia. La destra in qusti venti anni non ha sostanzialmente affrontato un discorso culturale , finendo per occuparsi della tutela di cani e gatti. Occorre innanzitutto un partito o un'alleanza che sia capace di mettere in discussione il delirio ecologista col suo costo spropositato e in secondo luogo il sistema di alleanze internazionali , recuperando il rapporto compromesso con i nostri partner storici. Se il centrodestra esprimerà queste posizioni allora potrà contare su un sostegno trasversale. Se vorrà continuare ad essere la stampella di UE , ONU , OMS ed altri sistemi anticristiani , il voto - almeno quello cattolico non succube della CEI - temo sia molto difficile guadagnarlo.

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