Terminato giugno, mese del Sacro Cuore, inizia oggi luglio, mese del Preziosissimo Sangue, al cui vertice, al 1° luglio, sta proprio l’omonima Solennità; in realtà, stiamo parlando, ovviamente, del calendario e del rito antico, ché dal calendario moderno tale festa è sparita, assieme a tante altre, mentre nella liturgia è stata accorpata al Corpus Domini, perdendo in qualche modo la specifica funzione di meditare e far meditare sulla Redenzione e l’Espiazione cruenta di Gesù Redentore per noi.
Se certamente il culto del Sangue di Cristo è antichissimo (basti pensare alle pagine di San Giovanni Evangelista nell’Apocalisse, in cui parla delle candide vesti dei martiri lavate nel “Sangue dell’Agnello”, o alle pagine di San Paolo Apostolo sul Sangue del Signore, sia quello del Calvario che quello delle prime Messe, Che dobbiamo assumere in stato di grazia!), esso cominciò a svilupparsi particolarmente nel Medioevo anche grazie ad alcuni miracoli eucaristici (come quelli di Trani o Ferrara), alla riflessione dei Padri e alle esperienze dei Mistici (San Bernardo, San Bonaventura e San Tommaso, le due sante Caterina da Genova e da Bologna); e tuttavia, anche a seguito degli sconvolgimenti portati dall’illuminismo, dalla Rivoluzione Francese e dalle prime guerre civili europee (particolarmente in Spagna, Italia, Francia, Paesi cattolici in cui le forze sovversive lavoravano alacremente), i Papi, da Pio IX in poi, cercarono di rafforzare e diffondere tale devozione, che a livello storico moderno nasce nel XIX secolo, e forse per questo non si è riuscita ad imporre fortemente come quella, peraltro collegata, del Sacro Cuore di Gesù. E certamente l’averne soppresso la festa e in generale aver scoraggiato le devozioni negli anni ’60 e ’70 non ha di sicuro aiutato il consolidarsi di tale devozione…
Tuttavia, in questi ultimi anni, si è assistito ad una sorta di volontà di riappropriazione, da parte dei fedeli cattolici, di quanto era stato loro rubato inopinatamente, anche e soprattutto da parte di chi, per ragioni anagrafiche, non può avere conosciuto la Chiesa “di prima”; lo scrivente è uno di questi. E d’altronde l’enorme diffusione della devozione alla Divina Misericordia, favorita da San Giovanni Paolo II, ha in qualche modo contribuito a ricalibrare il punto e il centro sul Sangue di Gesù, Sangue Che fuoriesce assieme all’Acqua dal Suo Cuore.
Come Pio IX propose questa devozione, peraltro antica come detto (secondo una tradizione e una leggenda, sarebbe stata addirittura la Madonna Stessa a raccogliere, in panni divenuti poi reliquie, il Sangue versato da Suo Figlio sul Calvario e sulla Croce!), per far fronte alla freddezza e aridità spirituale del popolo cattolico, stremato dalla diffusione di errori filosofici e dai conseguenti sconvolgimenti sociali e politici, così anche noi possiamo ricorrervi: il pensiero delle sofferenze e più ancora dell’amore di Gesù per noi non può che muoverci a conversione, penitenza, cambiamento, miglioramento.
I preti moderni avrebbero una grande “arma” nel Sangue di Gesù: quelli comunque buoni, perché ci sono, per risvegliare le coscienze ed edificare il loro gregge, gregge che non è sciocco ed è anzi sensibile a ciò che è bello ed è spirituale e tradizionale; quelli ideologizzati, iconoclasti e politicizzati, che, un tempo marxisteggianti, oggi per la maggiore sono pro-migranti, potrebbero quantomeno parlarne e utilizzare (Dio perdoni e il lettore intenda bene) tale devozione per spronare i fedeli ad amare i migranti, e per elevare almeno un pochino il basso livello del dibattito ecclesiale immigrazioni sta. (ma stiamo pur certi che i secondi non lo faranno mai, troppo ignoranti o troppo aridi come sono)
Sì, perché in Cristo, nel Suo Sangue, non vi sono differenze: non di razza o etnia, non di nazione o popolo, non di sesso, non di lavoro o condizione sociale o personale, non di religione, perché per tutti Cristo ha versato, fino all’ultima goccia, anche dopo morto con la lanciata di Longino, e perfino dopo l’Ascensione in ogni Santa Messa, il Suo santo Sangue; anche se non tutti ne godranno, ma solo molti, Egli comunque Lo ha offerto e versato per noi!
A Messa, guardiamo anche solo le ampolline e il cucchiaino, contempliamo il calice dopo la consacrazione, e, soprattutto, quando è il momento, avviciniamoci all’Ostia santa e riceviamo Gesù con devozione: anche se i fedeli di rito occidentale si comunicano solo con il pane e non con il vino, quantunque in alcune chiese si concede anche il secondo, pensiamo che l’Ostia è il vero Corpo di Gesù, e se è vero e vivente Corpo, contiene anche il Sangue, e quindi possiamo abbeverarci di Esso!
Riflettiamo ancora sulle aspre sofferenze di Gesù nella Sua Passione (e anche per questo forse il clero moderno non parla del Preziosissimo Sangue di Gesù, perché sarebbe costretto a pensare e parlare di un Gesù non edulcorato o buonista, ma di Colui che ha dato la Sua vita per noi), e lodiamo anche Dio per averci fatto nascere nella Chiesa Cattolica, l’unica che ha, con il sacerdozio e la transustanziazione, il vero Corpo e Sangue di Gesù! I protestanti, pur comunque devoti e innamorati, a loro modo, di Gesù Redentore e del Suo Sangue, come cantano anche in bei canti, non avendo il sacerdozio non hanno quindi neanche l’Eucaristia o la Confessione, e non possono quindi abbeverarsi del reale Sangue di Gesù nella Messa né possono ricorrere allo spirituale Sangue di Gesù nella confessione; anche per loro e per la loro conversione, affinchè possano anch’essi gustare e vedere la bontà soave del Signore, preghiamo e comunichiamoci volentieri!
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