09 aprile 2019

Barista! 4 shot, prego. Stabat Mater

di Francesco Apponi
Il nostro appuntamento settimanale continua, cambiando forma. Invece di berci tutti e 4 gli shot in una volta sola, faremo un doppio giro ogni martedì, per avere dei flash aggiuntivi su alcuni temi che ci coinvolgono direttamente come credenti e non. Buoni, corti, colorati come shot. 
Lo shot giallo segna il primo martedì: sarà una piccola riflessione o questione di tema misto, liturgico-ecclesiastico-morale,... 
Lo shot azzurro tratterà della Beata Vergine Maria e verrà il martedì successivo al giallo.
Lo shot verde sarà la bussola rappresentata da qualche nostro amico già in Cielo che ci invita a seguire le orme di Cristo come egli stesso ha fatto, con la (verde)speranza di incontrarlo in Paradiso insieme al Capo, la settimana successiva al precedente.
Lo shot rosso concluderà tutto con un bel testo - testimonianza pensata e ragionata da parte di chi qualcosa ci capiva (qualcuno con la testa sulle spalle, insomma). 

RIVOLGIAMOCI ALLA MADRE 
“Stabat Mater dolorósa
iuxta crucem lacrimósa,
dum pendébat Fílius”

Questi tre versi della sequenza attribuita al Beato Jacopone da Todi del XIII secolo fotografano il ruolo di Maria Santissima nella Passione del Figlio.
Stare, rimanere: quante volte scappiamo dal dolore, dalle ferite della nostra vita, invece di affrontarle. Scappiamo, ma in realtà loro sono sempre lì e noi sempre lì a contemplarle: potremmo rimuoverle, non pensarci, ma restano lì.
Vanno affrontate. E’ umano scappare, cercare di alleviare la sofferenza così, come se non ci fossero, ma è impossibile riuscire a farlo con questa strategia, più o meno facile, ma perdente.
Maria ci insegna a rimanere, a stare, dolenti, davanti alle nostre croci quotidiane, davanti al dolore del passato, davanti al dolore del presente. Lì. Ma non per farci del male masochisticamente, ma per superarlo con il Figlio Gesù Cristo, affidando tutto a Lui e vivendo fino in fondo quel dolore per poter risorgere alla gioia della Pasqua.

Le nostre croci non sono mai solo le nostre. Sono anche pezzi di quella di Cristo. Ciò vuol dire che Cristo le porta con noi, purché gliele lasciamo portare. Il nostro problema non è la croce, ma la solitudine con la quale noi la portiamo, credendo che così, con le nostre strategie, ce ne sbarazziamo.
Ma, inevitabilmente, non è così.
La Madre dei Sette Dolori: la tradizione ne ha enumerati ben sette, gli ultimi tre di questi li contempliamo durante la Settimana Santa che si sta per aprire.

Il dolore di una Madre cui muore il Figlio sotto gli occhi: lo vede sofferente, vilipeso, sanguinante, maciullato, distrutto. Eppure sta, rimane, anche lei di riflesso sofferente, vilipesa, sanguinante, maciullata, distrutta nell’anima. Chi ha perso un figlio, sa di cosa si sta parlando. Il secondo è quando accoglie il corpo esanime del Signore tra le sue braccia, per l’ultimo pietoso commiato, fotografato in modo superbo dalla Pietà di Michelangelo. Infine, il terzo, è il veder seppellire il Figlio morto nel sepolcro.
Si pensa che per Maria, per la sua grande fede sia stato più facile, meno doloroso, vedere e subire questo martirio.
Non è propriamente così. Il dolore non le è stato risparmiato. La differenza è che Maria, anche nei momenti più drammatici, si abbandonava a Dio e sapeva che tutto quel dolore aveva un senso. Ma davvero il suo cuore sensibilissimo è stato trapassato da spade di dolore, enormi e tremende. Un cuore così puro e santo, chi potrebbe calcolare quale dolore abbia potuto provare?
Cosa ci insegna Maria in questo frangente? A rimanere, certo, ma come? Non basta rimanere e, magari, lamentarsi, come sarebbe anche comprensibile, o mormorare contro Dio.
Bisogna chiedere la grazia di rimanere sul serio, senza lamenti, cioè di morire a noi stessi, di essere macinati come i chicchi di grano per poter poi germogliare, perché quella è la porta della Risurrezione, la via che conduce al Padre, alla gioia, alla pace.
Non c’è Risurrezione senza Croce, né Croce senza Risurrezione. Assolutizzare uno di questi due aspetti porta a fughe dalla realtà, a dolorismo o a rimozioni ingiustificate, mondi di fantasia che fanno a botte con la verità.
Ci aiuti la Madre di Dio Addolorata e che, proprio per questo, sarà la Regina del Cielo festante che accoglierà l’annuncio della Risurrezione, a insegnarci la via e a farci vivere pienamente la Settimana più importante dell’Anno Liturgico. 

Per approfondire:
La Sacra Bibbia: http://www.vatican.va/archive/ITA0001/_INDEX.HTM
Catechismo della Chiesa Cattolica: http://www.vatican.va/archive/catechism_it/index_it.htm.
Compendio di Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica: http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/justpeace/documents/rc_pc_justpeace_doc_20060526_compendio-dott-soc_it.html. 
Vita dei Santi: http://www.santiebeati.it/.
Santo Rosario: http://www.vatican.va/special/rosary/documents/misteri.html

 

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