26 marzo 2019

Barista! 4 shot, prego. Maria la donna del si

di Francesco Apponi
Il nostro appuntamento settimanale continua, cambiando forma. Invece di berci tutti e 4 gli shot in una volta sola, faremo un doppio giro ogni martedì, per avere dei flash aggiuntivi su alcuni temi che ci coinvolgono direttamente come credenti e non. Buoni, corti, colorati come shot. 
Lo shot giallo segna il primo martedì: sarà una piccola riflessione o questione di tema misto, liturgico-ecclesiastico-morale,... 
Lo shot azzurro tratterà della Beata Vergine Maria e verrà il martedì successivo al giallo.
Lo shot verde sarà la bussola rappresentata da qualche nostro amico già in Cielo che ci invita a seguire le orme di Cristo come egli stesso ha fatto, con la (verde)speranza di incontrarlo in Paradiso insieme al Capo, la settimana successiva al precedente.
Lo shot rosso concluderà tutto con un bel testo - testimonianza pensata e ragionata da parte di chi qualcosa ci capiva (qualcuno con la testa sulle spalle, insomma). 

MARIA, DONNA DEL SI'

Con l'inversione della tradizionale scansione di questa rubrica, che posizionava lo "shot mariano" nel secondo appuntamento del mese, oggi ci si offre questa riflessione mariana, al posto della meditazione.
Infatti, si è preferito così per l'inizio martedì 6 marzo della Quaresima, acclimatandoci in questo tempo forte con una meditazione dell'allora papa Benedetto XVI.

Oggi parliamo di Maria: è alle nostre spalle la solennità di ieri. Mancano 9 mesi al Natale del Signore, ieri l'Arcangelo Gabriele è entrato nell'umile casa di Nazareth, le cui mura sono a Loreto e il resto a Nazareth, per annunciare ad una ragazza di 14-15 anni la gioia della maternità.
Una maternità importantissima, una maternità feconda, una maternità vera. Una femminilità vera.
Perché se abbiamo detto che San Giuseppe è vero padre in quanto vero uomo, modello della mascolinità e della paternità umana, in quanto un uomo o è padre o non è, così Maria è modello di maternità, perché una donna o è madre o non è.
Madre sia in senso fisico, ma soprattutto in senso spirituale. E' di pochi giorni fa la nascita al Cielo di madre Anna Maria Canopi, contemplativa benedettina del monastero dell'Isola di San Giulio. Lei così raccontava:
"Quando ero piccola dicevo alla mia mamma: "Da grande mi sposerò e avrò tantissimi figli. Ne voglio avere almeno 20!". E la mia mamma mi ascoltava e rideva. Poi, quando arrivò il giorno in cui mi accompagnò in monastero, mi disse: "E tutti quei figli?". “Ne avrò molti altri!”, le risposi sicura".

Tutte le donne potenzialmente possono essere mamme in senso biologico e fisico, ma se questa maternità non è accompagnata da una maternità spirituale, resta ben poco. Quel legame, che è sacro, diventa una condanna per il figlio. E così invece, grazie all'amore vissuto e praticato, si diventa madri vere, al di là della biologia. Così una donna che ha partorito diventa madre e così un padre biologico diventa padre, così una donna consacrata diventa madre e così via.

O si è genitori o non si è. La madre è davvero quindi colei che accoglie, colei che cura, che nutre, che ama. Non con gesti meccanici e insoddisfatti, di una vita frustrata e senza senso, ma con espressioni di vero e vivido amore per dei figli cui si dona la propria vita.
Maria è madre, diventa madre ora, nell'istante del concepimento. E' madre del Figlio di Dio. E' avvenuto quello che l'Arcangelo Gabriele aveva detto, ora con il suo Sì si avvia la parte più grandiosa e alta della storia della salvezza, si avvia quel processo che porterà la salvezza totale dell'uomo grazie all'uomo-Dio, il Dio fatto vero uomo, Gesù Cristo.

Quanti attentati oggi a questa maternità, a questa realizzazione piena della vita di una donna.
Governi che non incentivano né curano la famiglia, costringendo a scegliere una donna tra lavoro e figli (e spesso sacrificando proprio questa piena realizzazione); anticoncezionali, che modificano il corpo della donna e la fanno vivere nell'irresponsabilità e nella svendita di se stessa; aborto, che le fa uccidere il proprio figlio, un vero e proprio abominio, e la ferisce mortalmente con la scusa di renderla libera; divorzio, che la condanna a legami frivoli e a tempo, che non riesce a saziare il desiderio dell'amore per sempre insito in ogni uomo di questa terra; schiavitù, prostituzione, pornografia, abuso sessuale, che la rendono oggetto di piacere, di violenza, una cosa, merce di scambio, giocattolo, nelle mani di perversi sfruttatori e pervertiti di ogni sorta solo per il vile denaro, per l'incontinenza di tanti finti moralizzatori; l'utero in affitto, avanguardia di una mercificazione del corpo e dell'anima che priva i bambini dei loro genitori biologici, che priva di dignità e di valore; industria pubblicitaria, televisione e società consumistica iperpornografica, per cui se non c'è una donna seminuda o non si rimanda al sesso, non si pubblicizza neanche un piatto di pasta.

Sul piano intimo, spirituale e psicologico, tutto ciò si ripercuote immancabilmente: donne che sono mascolinizzate per una finta parità di genere (i sessi esistono, esistono i generi, sono due, maschio e femmina, diversi, complementari, uguale dignità, ma differenti nella loro complementarietà). Ci sono cose che solo gli uomini possono fare, così ci sono cose che solo le donne possono fare. Un uomo è uomo, una donna è una donna. Uomo e donna, uguale dignità, ma in rapporto di complementarietà.
La Vergine Maria aiuti le donne a diventare donne e cioè madri, lei che lo è diventata anche di tutti noi, sotto la Croce del Figlio che tra poco ricorderemo nel Triduo Santo.


Per approfondire:
La Sacra Bibbia: http://www.vatican.va/archive/ITA0001/_INDEX.HTM
Catechismo della Chiesa Cattolica: http://www.vatican.va/archive/catechism_it/index_it.htm.
Compendio di Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica: http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/justpeace/documents/rc_pc_justpeace_doc_20060526_compendio-dott-soc_it.html.
Vita dei Santi: http://www.santiebeati.it/.
Santo Rosario: http://www.vatican.va/special/rosary/documents/misteri.html



 

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