di Enrico Maria Romano
Se c’è una forma di razzismo che non ha bisogno di nascondersi, in nessuna società teoricamente egualitaria dell’Occidente ex cristiano, questo è proprio il razzismo anti bianco, o anti whyte racism. Si tratta dello stesso giro mentale che porta taluni a disprezzare il maschilismo, e la semplice difesa della virilità (o della paternità) ed esaltare il femminismo, come fosse un toccasana. Oppure a criticare il matrimonio come istituzione borghese, fissista e bigotta, mentre diventa il massimo della vita se si tratta di un matrimonio gay e di una famiglia arcobaleno…
O ancora quando si parla di religione e di storia. Intollerabili sono i crimini nostri come le crociate, che hanno tutte le aggravanti del caso (ingiustizia, violenza, ipocrisia, frode, etc.) e nessuna attenuante. Anche se si tratta di eventi di quasi 1000 anni fa in cui nulla, in sé e per sé, ovvero nei principi di legittima difesa armata che le hanno ispirate, ci sarebbe da rinnegare (cf. Thomas Madden, Le Crociate. Una storia nuova, Lindau, 2017). Meno deprecabili, appaiono ai media le odierne crociate islamiche contro di noi: anzi chi le fa non è mai un vero mussulmano, ma solo una scheggia impazzita, uno con problemi mentali, un drogato, uno che noi europei non abbiamo voluto/saputo integrare…
A livello strettamente razziale-etnico (mi scuso per l’uso della parola razza oggi censurata dal bon ton progressista), in America si è andati molto oltre, nel senso della discriminazione positiva in favore di neri ed ispanici, e a danno dei bianchi, specie se biondi o bionde.
Sul settimanale Minute (numero 2826, uscito da pochi giorni in edicola) c’è un’intervista assai significativa a Jared Taylor, fondatore della rivista patinata American Renaissance ed intellettuale politicamente scorretto, sostenitore di Trump e della filosofia conservatrice law and order.
Il Taylor, che è comunque un giornalista raffinato ed un ex del Washington Post, racconta sino a che punto la commiserazione degli americani di colore, visti sempre e solo come discriminati e vittime, abbia a poco a poco portato ad una parallela criminalizzazione del poliziotto bianco, in quanto bianco, od anche al sospetto verso il giudice non di colore, proprio in quanto non di colore (e che secondo i più radicali non dovrebbe giudicare l’americano di colore!!).
Così, tra altre facezie ed enormità, Jared Taylor racconta cosa è accaduto tempo fa presso una piccola scuola superiore dello Stato di Washington. Da vari anni a questa parte, e con l’accordo più o meno tacito della dirigenza accademica, gli studenti non bianchi (neri e ispanici) scelgono un giorno per farne un ufficiale “giorno d’assenza”. In tale giorno, si riuniscono fuori dalle porte della facoltà, per discutere sui temi caldi del razzismo e della discriminazione di cui sarebbero vittime.
Ma quest’anno accademico in corso, come spesso accade in questo genere di manifestazioni, i più estremisti tra i colored hanno preso il sopravvento e hanno preteso che fossero i bianchi ad uscire dalla School e i non bianchi a restare dentro…
Praticamente tutti i docenti e il personale universitario ha obbedito all’ingiunzione piuttosto minacciosa, tranne un solo professore di biologia, Bret Weinstein, il quale ha trovato inaccettabile una discriminazione del genere, seppur mascherata dagli slogan triti e altisonanti dell’uguaglianza e della lotta contro l’odio (?).
Il malcapitato professore è stato, alla fine della contesa, tratto in salvo dalla polizia, poiché secondo il racconto di Jared Taylor, le cose si stavano mettendo piuttosto male per lui, solo contro i pacifisti…
Secondo Taylor la cosiddetta “discriminazione positiva è sempre stata la discriminazione, ufficialmente ammessa, contro i bianchi” o comunque i nativi, da parte delle minoranze più attive, solitamente più che spalleggiate dai mass media del Sistema. Questi episodi, secondo l’intellettuale conservatore, sono destinati a moltiplicarsi all’inverosimile durante la presidenza Trump, proprio per trovare un motivo, ancorché fabbricato ad arte, per lottare contro il predominio dei repubblicani, le destre di ogni tipo, il fondamentalismo cristiano e sinteticamente contro il razzismo (o contro una sola faccia di esso…).
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