OVVERO: PERCHÈ LA GENESI SPIEGA COME VA IL MONDO
Il '900 è stato il secolo della liberazione sessuale e, di
conseguenza, della totale sovversione del concetto di amore fra uomo e donna.
La maggior parte dei ragazzi nati dopo gli anni '70 non ha avuto la
possibilità di sperimentare una concezione sana della sessualità, anche perché
i punti di riferimento ecclesiastici si sono spesso adeguati allo spirito del
tempo e coloro che dovevano essere un baluardo, in molti casi non lo sono
stati. Inoltre gli agenti del Nemico si sono impegnati ogni secondo per distruggere il tempio
del corpo, dissacrandolo come fanno con le chiese.
C'è stato però un faro nel buio, un sacerdote polacco che
dopo aver aiutato a scrivere l'Humanae Vitae, divenne Papa sotto il nome di
Giovanni Paolo II e formulò una Teologia del Corpo talmente potente da essere
tutt'ora una delle più belle e poetiche spiegazioni di cosa sia la morale
sessuale per la Chiesa (compresa la castità prematrimoniale tanto derisa,
quanto necessaria nel mondo odierno), oltre ad essere dirimente per spiegare il
metodo naturale, al riguardo del quale sembrava esserci una apertura
nell'enciclica di Paolo VI.
I pensieri successivi, sparsi e forse poco organici, sono
stati sviluppati dal sottoscritto dopo aver letto il quaderno del Timone
riguardante la teologia del corpo e dopo aver letto alcuni scritti del Santo. Consiglio
di leggere il racconto della Creazione (peraltro più attendibile di molte
teorie scientifiche) per capire davvero di cosa si parla.
Come trovare la
persona giusta
Uno dei principali concetti espressi da Wojtyla riguarda il
rapporto fra uomo e donna in base alla logica del dono. Quando il peccato si frappone fra Adamo ed Eva,
i due progenitori si coprono le vergogne, consapevoli di essere nudi. Ciò
avviene perché entrambi capiscono di non essere più solo oggetto di amore per
l'altro, ma anche di concupiscenza. Oggi sembra assodato che non esista la
possibilità che un ragazzo e una ragazza si guardino senza secondi fini e,
forse, in molti casi è vero.
Come accorgersi quindi di essere di fronte alla persona che
potrebbe passare il resto della vita con noi? Una via potrebbe essere la
ricerca dell'antico equilibrio primordiale fra i sessi. Siamo capaci di stare
con la persona amata senza accoppiarci in modo sconclusionato ad ogni piè
sospinto? Siamo capaci di rimanere uniti nella castità? Se si riesce a vivere
un fidanzamento casto si è sulla buona strada per vivere anche un buon matrimonio.
Ciò vale anche per coloro che in precedenza hanno già avuto
rapporti sessuali. Oggi purtroppo la verginità non è più un valore, ma
accorgersi a un certo punto della propria vita che il sesso velleitario può e
deve passare in secondo piano, per una concezione più alta del proprio corpo,
libero dalla schiavitù dei sensi, non può che fare bene.
Il matrimonio
cristiano è riflesso dell'ordine divino
Sin dall'inizio della Bibbia si può constatare che il
progetto di Dio si fonda sull'Uomo e, in particolare, sull'unione fra un
maschio e una femmina. Fa riflettere che la definizione della sessualità avvenga
quando vengono separati l'uomo e la donna. L'uno si identifica nell'altra e
l'una si identifica nell'altro.
Il matrimonio cristiano, che discende direttamente
dall'unione della coppia primordiale, si basa su questa identificazione. Il
marito e la moglie trovano la loro identità nel matrimonio e nel coniuge. Si
pensi ai nostri nonni (e per chi è fortunato ai nostri genitori), sposati per
decenni indissolubilmente, tanto da non poter nemmeno immaginare una vita
diversa.
Nonostante spesso liti e incomprensioni dividano la coppia, anche
in modo grave, gli sposi davvero cristiani non pensano di sciogliere il loro
vincolo proprio perché ne andrebbe della loro identità di individui,
profondamente cambiata dal matrimonio.
E' anche per questo modo di trovare se stessi in un'altra persona,
che il matrimonio non può essere cancellato e, laddove ciò avvenga, non può
essere ritentato. La propria identità è una e sposarsi con due persone non è
possibile. Oggi viviamo in un'epoca in cui vengono negate le identità personali
e forse è per questo che i nemici dell'umanità spingono così tanto sulla
distruzione del matrimonio. Rimane però valido che "l'uomo non divida ciò
che Dio ha unito", frase detta da Gesù. Non ci sarebbe neanche bisogno di
spiegarlo, ma tant'è.
La prova che le categorie di maschio e femmina sono presenti
nella mente di Dio è presente nella Genesi. "Si chiamerà donna PERCHÈ dall'uomo è stata tolta".
Il preservativo
inquina (la mente e l'ambiente)
Vedere i paladini del moderno ambientalismo indignarsi se si
mette in discussione il preservativo fa ridere. Il preservativo inquina
l'ambiente e quindi riteniamo che Papa Francesco non possa in alcun modo aprire
al suo utilizzo. Altrimenti si rischia che i pesci ne risentano e qualche
organello monocellulare rimanga impigliato in una massa di lattice
schifosamente abbandonata in spiaggia.
In effetti il ragionamento appena espresso, che offro volentieri alla Segreteria di Stato nel caso servisse, potrebbe essere una valida via d'uscita a certe presunte aperture odierne.
In effetti il ragionamento appena espresso, che offro volentieri alla Segreteria di Stato nel caso servisse, potrebbe essere una valida via d'uscita a certe presunte aperture odierne.
Il cattolico però sa qual è la vera problematica legata
all'inquinamento indotto dal preservativo, cioè l'inquinamento mentale. Oggi
viviamo in una società pornografica che ci bombarda di messaggi sessuali.
Resistere è difficilissimo e richiede un dominio di sé fuori dal comune, che
infatti molti non hanno. Laddove non riesca l'abbordaggio di un oggetto
sessuale, esiste la prostituzione, altra piaga che non può essere accettata.
Non avere autocontrollo però ci riduce al rango di animali,
schiavi dei propri sensi e dei propri istinti. Il preservativo e gli anti
concezionali in genere, sono ciò che ci permettono di essere appunto totalmente
guidati dai nostri desideri sessuali, senza però prendersi le responsabilità che
ne derivano. Il sesso senza procreazione è chiaramente una forma di
sovversione, prodromo all'ancora più aberrante procreazione senza sesso che
ormai ci viene propinata come faro di civiltà.
Anche in questo caso la teologia del corpo spiega che lo
spreco di sé derivante da atti sessuali non procreativi e non derivanti da
affetto fra coniugi, inficiano la personalità dell'individuo, così come
l'autoerotismo, la pornografia, il sesso a pagamento e via dicendo.
La fedeltà ancora
prima di conoscersi
Tornando alla verginità (o in alternativa a una prolungata
castità), è chiaro che essa sia una valore assoluto. Un uomo e una donna che si
sposano vergini, oltre ad aver compiuto una grande impresa contro il Demonio,
che gode nella distorsione della sessualità e nello spreco di essa e, dunque,
spinge l'uomo di oggi a spendere il proprio corpo in modo inconsulto, potranno
dire di essere stati fedeli l'uno all'altro da sempre, ancora prima di
conoscersi, poiché in realtà loro erano già uniti nei piani divini ed erano
destinati a ricomporre l'antica coppia. Arrivare vergini al matrimonio vuol
dire essere nuovi Adamo ed Eva.
Non c'era bisogno dei
drogati orientali
Come si vede, la sessualità vista in chiave cristiana
richiede una conoscenza di sé stessi molto approfondita, auto riflessione,
meditazione e capacità di resistere al mondo e ai suoi stimoli. Essere
"altro" dal mondo, riuscire a giungere ad un livello superiore
dell'esistenza, sono prerequisiti fondamentali per ogni cristiano che si
rispetti. Non c'è dunque bisogno delle drogaticce sette orientali che
propongono il Nirvana o di nutrirsi di mele, per riuscire ad elevarsi. "Basta"
Gesù Cristo.
Postilla su Amoris
Laetitia
Dopo i ragionamenti di cui sopra e alla luce degli stessi,
urge contestualizzare la morale sessuale di Dio con quella che purtroppo viene
oggi propagandata anche tramite documenti come Amoris Laetitia. Quest'ultima,
se confrontata con gli scritti di Giovanni Paolo II appare di un livello
decisamente inferiore, sia per linguaggio che per profondità di ragionamenti. Un documento ambiguo che ha anche l'aggravante di aprire a concetti
contrari alla morale millenaria della Chiesa. Appare urgente quindi buttare nel
cestino l'esortazione post sinodale e recuperare il vero insegnamento cattolico.
Pubblicato il 07 maggio 2016
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