Circa un anno fa l'Aidaa
(associazione italiana difesa animali ed ambiente) denunciò il significativo
aumento del fenomeno della zoorastia riportando alcuni dati sconcertanti.
Ogni anno appaiono sui siti online oltre 4.000 annunci di persone che cercano ed offrono sesso a pagamento con animali e 15.000 siti pornografici offrono materiale scaricabile; il fatturato derivante da siti internet, video hard e film a pagamento si aggira intorno ai 50 milioni di euro all'anno.
Ogni anno appaiono sui siti online oltre 4.000 annunci di persone che cercano ed offrono sesso a pagamento con animali e 15.000 siti pornografici offrono materiale scaricabile; il fatturato derivante da siti internet, video hard e film a pagamento si aggira intorno ai 50 milioni di euro all'anno.
Tuttavia, in quell'occasione l'Aidaa annunciò la nascita di un telefono arancione per denunciare gli abusi degliuomini sugli animali, anziché invitare a riflettere sull'innaturale rapporto
tra di essi. In
effetti, sempre con maggior insistenza si tende ad attribuire agli uomini ed
alle bestie stessi diritti e pari dignità, come se tra di essi non vi fossero
differenze sostanziali. Anche a livello giuridico le
istituzioni tendono a recepire la filosofia animalista tanto che in certi casi
gli animali sono maggiormente tutelati rispetto agli uomini. Ad esempio, addirittura
gli embrioni di alcune specie sono dichiarati protetti mentre l’embrione umano,
purtroppo, può essere legalmente distrutto o sottoposto a sperimentazioni in
quasi tutti i paesi del mondo (aborto, fecondazione artificiale, manipolazioni
genetiche, ecc.).
Tale perversa impostazione filosofica può portare a un pericoloso ed innaturale avvicinamento: infatti, se non v’è alcuna differenza tra l’uomo e l’animale (anche dal punto di vista dei diritti) qualunque tipo di prossimità affettiva e psicologica è implicitamente incoraggiata, perciò anche quella che li vede come partner sessuali.
Particolarmente significativa la
recente notizia di cronaca di un ragazzo tedesco di ventisei anni che hadichiarato apertamente il suo “amore” per il suo cane dalmata, fatto anche dirapporti sessuali continuativi tra i due. Il dato ancora più sconcertante è che
il giovane non intende nascondere il suo “orientamento sessuale” ma chiede
l’accettazione incondizionata da parte della famiglia e della società in
generale. Secondo quanto dichiarato dal ragazzo la sua cagnetta è dotata
di volontà e sentimenti tanto che è essa a stabilire quando è disposta ad
accoppiarsi con lui. In questo caso, sempre secondo il giovane, non si
tratterebbe di violenza sull'animale ma di un vero e proprio rapporto d’amore
consensuale.
D’altra parte, quali argomenti
convincenti, anche dal punto di vista giuridico, possono opporre le odierne
democrazie relativiste ad una tale aberrazione se, appunto, l’animale e l’uomo
tendono sempre più a godere di pari diritti e pari dignità, se l’animale è
definito, anche da autorevoli personalità del mondo politico e scientifico, un
essere senziente dotato di intelligenza e di volontà e se l’unico criterio atto
a stabilire la liceità di un comportamento è che esso sia voluto da ambedue i
soggetti coinvolti?
Il rispetto del creato e delle creature che il buon
Dio ha voluto porre al servizio dell’uomo è un valore certamente positivo ma
che va correttamente inquadrato e delimitato. Non si possono mettere sullo
stesso pieno le esigenze dell’uomo con quelle dell’animale, né tantomeno attribuire
loro pari dignità, senza correre il rischio di generare simili aberrazioni.
Pubblicato il 01 dicembre 2012
Dissento invece profondamente sulle conclusioni.
RispondiEliminaSarà proprio un maggior riconoscimento dei diritti degli animali,che porterà a una maggiore condanna di fenomeni come la zoorastia.
Non è un caso che in Germania,dove per la zoorastia erano previste sanzioni solo nei casi più gravi,adesso sia in discussione una legge che prevede sanzioni in ogni caso.
La zoorastia va condannata non per il male inflitto all'animale, ma perché intrinsecamente perversa.
RispondiEliminaSemmai va condannata per antrambe le ragioni. E comunque per il male inflitto all'animale era condannata prima,adesso se passa il progetto di legge lo sarà per l'atto in se per sè.
RispondiElimina"Il rispetto del creato e delle creature che il buon Dio ha voluto porre al servizio dell’uomo".
RispondiEliminaNon è vero!!!!!!!!!!!!!!! E' l'uomo che è stato posto al servizio del Creato!!!!!!! Se Dio, che è superiore a tutto, è al nostro servizio, la logica vuole che noi siamo al servizio delle creature più piccole!
Dio è al nostro servizio (per amore), il Creato è al nostro servizio (per sottomissione)...e vuoi vedere che l'uomo conta più di Dio?
La logica del Signore è che il più grande si mette al servizio del più piccolo, il più forte al servizio del più debole.
Noi non siamo padroni del Creato, il Creato non ci è stato regalato da Dio!!! Noi siamo gli amministratori del Creato, Dio ci ha posto a governare il Creato che è e resta di Dio!
L'uomo è certo più importante, per questo deve TUTELARE il GIARDINO DI DIO, non deve distruggerlo.
Questo concetto di Creato al servizio dell'uomo ha portato a mali indescrivibili: dall'inquinamento alla deforestazione, alle estinzioni etc.
Che penserebbe S. Francesco della distruzione del Creato che abbiamo fatto?
S. Francesco ci insegna che dobbiamo essere noi a proteggere il creato, noi al servizio del Creato così come Dio si mette al nostro Servizio (il sacrificio di Cristo è l'esempio lampante di Dio che si mette al nostro servizio).