06 ottobre 2023

Processo sinodale: un vaso di Pandora

di Paolo Maria Filipazzi

E’, al fine, iniziato il famigerato “Sinodo sulla sinodalità”, preceduto nei giorni scorsi dalla vicenda dei dubia presentati da un gruppo di cardinali e relativa risposta ambigua e farneticante del destinatario…

Per capire cosa sta succedendo, è fondamentale la lettura dell’agile pamphlet di Julio Loredo e Josè Antonio Ureta Processo sinodale: un vaso di Pandora .

Il libro è preceduto da una prefazione del cardinal Burke, il quale denuncia che “La sinodalità e il suo aggettivo, sinodale, sono diventati slogan dietro i quali si cela una rivoluzione per cambiare radicalmente l’autocomprensione della Chiesa, in accordo con un’ideologia contemporanea che nega molto di quanto la Chiesa ha sempre insegnato e praticato”.

L’introduzione al libro ricorda la denuncia del dottor Plinio Correa de Oliveira dell’uso di parole talismaniche che vengono usate per provocare un trasbordo ideologico inavvertito, fra cui la parola “sinodalità” è oggi fra le più gettonate.

Al centro della scena sta il Synodaler Weg tedesco, con la sua pretesa di avviare un processo, dal fallimento in realtà già annunciato (e viene citato il precedente analogo di quanto avvenuto in seno all’anglicanesimo), e costituente una reviviscenza della risalente eresia del conciliarismo.

Gli autori non usano mezzi termini: “E’ in corso una manovra per demolire Santa Madre Chiesa, per cancellare elementi basilari della sua costituzione divina, della sua dottrina e della sua morale, rendendola così irriconoscibile” .

Il libro si articola poi in una serie di 100 domande e risposte, ciascuna delle quali comincia inequivocabilmente con un “si” o con un “no”, per poi esporre le ragioni.

Dalle risposte a questo serrato questionario, emergono alcuni punti incontrovertibili.

Né un Sinodo né il Papa hanno il potere di cambiare gli insegnamenti o le strutture fondamentali della Chiesa. Invece l’obiettivo che ci si pone con la “sinodalità” sembra proprio questo. Nella visione alla base del “processo” la Chiesa cessa di essere Madre e Maestra e assume la forma di “piramide capovolta”, espressione tanto cara a Papa Francesco quanto inquietante. Prevale una concezione distorta del concetto di “ascolto” dei fedeli: questi ultimi vengono “ascoltati” senza essere prima catechizzati. In tal modo la Chiesa non fa che recepire in modo acritico le idee e la mentalità largamente diffuse nella società di oggi, ampiamente in contrasto con la dottrina cattolica.

Si insiste sulla presunta necessità di “inclusione” delle “minoranze emarginate”, che poi altro non sono, come al solito, che i divorziati risposati e gli omosessuali. Le istanze di “novità” portate avanti tramite la “sinodalità” non sono, infatti, che quelle ritrite da decenni: accesso ai sacramenti per i divorziati risposati, benedizione delle coppie omosessuali, abolizione del celibato sacerdotale, revisione della morale sessuale et.

Il processo di ascolto, peraltro, risulta avere i connotati di una truffa: ad essere stati “ascoltati” sono stati pochissimi fedeli (e il libro cita percentuali per diverse nazioni che si aggirano sullo “zero virgola” dei cattolici praticanti), accuratamente scelti tra i più accesamente progressisti, escludendo invece totalmente, per citare un esempio, le comunità fedeli alla messa tradizionale (e, non senza ironia, gli autori si chiedono se questa non sia una “minoranza emarginata”…). Inoltre, fra i cattolici praticanti, non sembra riscontrarsi alcun entusiasmo, ma addirittura nemmeno alcun interesse per questo “percorso sinodale”

Al centro della scena il Synodaler Wegtedesco è quello che ha maggiormente spinto sull’acceleratore, cercando di incidere sull’intera Chiesa universale. Rispetto a questo, l’atteggiamento del pontefice e della Santa Sede è stato, come al solito, ambiguo e contraddittorio. Il sospetto è che la strategia sia quella di radicalizzare le istanze per poi proporre un compromesso che, a quel punto, potrebbe parere accettabile ai più, ma avrebbe come risultato di dare inizio ad un lento slittamento dottrinario mascherato da moderazione.

Uno scenario inquietante e doloroso, che genera nei fedeli reazioni a volte inadeguate, elencate nell’ introduzione: “Alcuni cedono alla tentazione del sedevacantismo: abbandonano la Chiesa per diventare autoreferenziali. Altri cedono alla tentazione dell’ apostasia: abbandonano la Chiesa per abbracciare altre confessioni. La maggior parte sprofonda nell’indifferenza: abbandona la Chiesa alla sua triste sorte. Costoro sbagliano in modo clamoroso! Ma amicus certus in re incerta cernitur: è proprio adesso che Santa Madre Chiesa ha bisogno di figli amorevoli e intrepidi che la difendano contro i suoi nemici, esterni ed interni. Dio ce ne chiederà conto!” .

Del resto, come ricordano gli autori alla fine del libro, a Fatima è stato promesso: “Infine il mio Cuore Immacolato trionferà”.

 

1 commento :

  1. E' proprio così. Quanto ci vorrebbe oggi un De Maistre.

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