di Marta Arena
Il libro di Samuele Pinna, da poco dato alle stampe, intitolato Marcello Candia. Imprenditore per conto di Dio , con la Prefazione del cardinal Angelo Scola e curato da Federica Favero (Editrice Àncora) si propone di presentare la figura dell’industriale milanese a quarant’anni dalla morte. L’Autore riporta nell’esergo dell’Introduzione una frase del Venerabile Marcello Candia (1916-1983):«l’unica cosa che conta è l’unione con Dio sotto qualunque forma». Così rispondeva il Servo di Dio a chi gli chiedeva quale fosse il suo segreto, il segreto di una vita spesa quotidianamente al servizio degli ultimi, dei più poveri e malati, a servizio di chi ha solo mani tese per ricevere in quanto estremamente bisognoso.
Dal volume di Pinna si scopre che Marcello Candia, ricco imprenditore milanese, innamorato fin da giovanissimo degli ultimi e dei poveri, ardente nella carità e infiammato dal desiderio di prestare a questi ultimi aiuti concreti e rispondenti ai loro bisogni, dopo esser succeduto al padre nella conduzione dell’azienda famigliare, decide di lasciare tutto per seguire la chiamata che da sempre gli risuona nel cuore: partire come missionario laico in Brasile per costruire un ospedale necessario in quella porzione di territorio. Qui, grazie alla Provvidenza, manifestatasi in numerosi incontri, fioriranno altre opere di aiuto ai più bisognosi (tra tutti, il lebbrosario di Marituba che sarà visitato anche da san Giovanni Paolo II), fino a che, a causa di un melanoma, il Servo di Dio, muore «in un intenso dolore fisico ma con una luminosità negli occhi» (p. 126), testimoniando anche sul letto di morte il suo intimo e vivo rapporto con il Signore e la fede certa nella opera di Dio.
L’Autore non ha voluto raccontare la vita del Venerabile laico solo per offrire un esempio di un’esistenza ben spesa, a servizio del prossimo. Al contrario, quello che chiaramente emerge dalle pagine di Samuele Pinna a riguardo del dottor Candia è, da una parte, l’esempio di un uomo che crede per davvero nella Divina Provvidenza e nell’agire concreto e sovrabbondante di Dio in ogni istante della sua esistenza, anche quando accadono fatti spiacevoli. Marcello soffrirà quando esploderà un bombolone di CO 2 della sua fabbrica, procurando due vittime; evento che ritarderà la prima partenza per la missione in Brasile, ma nonostante ciò non smetterà di guardare a Dio e affidarsi a Lui più che disperarsi per l’accaduto. Infatti, in Marcello Candia si evince il cristiano che «ebbe fede sperando contro ogni speranza» (Rm4, 18), mostrando così al lettore che non è decisivo avere le circostanze favorevoli, i mezzi, le risorse materiali, i soldi giusti, per fare il bene. L’importante è avere con sé Dio, essere sulla Sua strada, nella Sua volontà e incominciare a fare il bene laddove si è, fidandosi della Sua presenza anche in mezzo alle tragedie. Marcello a seguito dell’esplosione non perde la fede, anzi diventa l’uomo dalla fede granitica, forte, salda. Dall’altra parte, l’Autore pone in evidenza il fatto di come Candia sia un uomo di preghiera. La sua vita, immersa nella contemplazione, insegna che ogni azione, ogni scelta, ogni attività, per essere davvero buona, deve essere preceduta e accompagnata dalla preghiera. Candia è testimone di questo modus operandi: orazione e azione. Pregava “sempre”, utilizzando anche i tempi morti, faceva frequenti visite al Santissimo Sacramento, aveva messo al centro l’Eucarestia e chiedeva preghiera per le sue opere di carità, perché sapeva che senza preghiera non solo non avrebbe avuto la forza di portarle avanti e di affrontare le difficoltà, ma neppure di fare scelte conformi alla volontà di Dio, di offrire il meglio e di fare benela carità, come era solito affermare.
In conclusione, dal libro di don Samuele Pinna si evince come il laico Marcello Candia sia stato, prima ancora che l’uomo del servizio, l’uomo della preghiera, l’uomo che ha fatto davvero sue le parole di Gesù «Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me, non potete fare nulla» (Gv15, 5).
Pubblicato il 06 luglio 2023
0 commenti :
Posta un commento