15 giugno 2022

Margherita Hack e il fascismo



di Monica Cesti

Il 12 giugno del 1922, esattamente 100 anni fa e pochi mesi prima della marcia su Roma, nasceva a Firenze la grande astrofisica italiana Margherita Hack. Morirà a Trieste, sua città di elezione, nel 2013.

Wikipedia presenta la grande italiana come “un’astrofisica, accademica, divulgatrice scientifica e attivista italiana”.

Per il centenario si sono svolti e si svolgeranno vari ricordi e festeggiamenti.

Figlia di madre cattolica e di padre protestante, la Hack divenne ben presto atea e lo rimase fino alla fine dei suoi giorni. Fu anche presidente onoraria dell’Unione degli atei.

La sua brillante carriera scientifica fu preceduta da successi sportivi in gioventù.

“Fu campionessa di salto in alto e in lungo in campionati universitari (sotto il regime fascista si chiamavano Littoriali)”

Riguardo a quel periodo disse: “Si era tutti nazionalisti, si andava alle adunate, si faceva sport, ci si divertiva un mondo. Sono stata fascista fino al 1938, fino al giorno in cui entrarono in vigore le leggi razziali”.

Fu docente di astronomia a Trieste dal 1964 al 1992. Le sue numerose pubblicazioni hanno venduto milioni di copie e sono state tradotte in tante lingue.

Durante questo mese, sono previste conferenze e simposi per onorare la studiosa, che ha dedicato l’intera vita alle stelle, alle galassie e al progresso della scienza.

Il 10 giugno si è tenuta la conferenza "Margherita Hack: La signora che abitava nell'Universo". A Bologna, è stato presentato il progetto video "Le mille vite di Margherita Hack", organizzato dalla Società Felsinea di Orchidofilia APS. Verrà perfino inaugurata a Milano una scultura dedicata all'astronoma. E in questi tempi di iconoclastia e abbattimento di statue non è poco.

Nessuno però ricorda cosa disse la Hack poco prima di morire a proposito del fascismo.

Come riporta Martina Fadani sul sito femminista Roba da donne, la Hack disse:

Quello che ha ottenuto il fascismo in campo sociale oggi ce lo sogniamo. Le conquiste sociali del Fascismo? Non si trattava solo dei treni in orario. Assegni familiari per i figli a carico, borse di studio per dare opportunità anche ai meno abbienti, bonifiche dei territori, edilizia sociale. Questo perché solo dieci anni prima Mussolini era in realtà un Socialista marxista e massimalista che si portò con sé il senso del sociale, del popolo”.

Parole che, comunque le si giudichi, mostrano coraggio e dignità in questi tempi di antifascismo manicheo, irrazionale e ossessivo. Soprattutto perché a pronunciarle è stata una donna di sinistra, ripetutamente candidatasi con partiti che fanno dell’antifascismo il loro ideale di vita (e una inesausta fonte di introiti).

Ancora: "in un certo senso il fascismo modernizzò il paese. Nei confronti del Nazismo fu una dittatura all’acqua di rose: se Mussolini non avesse firmato le infamanti leggi razziali , sarebbe morto di morte naturale come Franco. Resta una dittatura, ma anche espressione d’italianità. Bisognerebbe fare un’analisi meno ideologica su questo".

La mancanza di questa analisi "meno ideologica" a sinistra è ancora causa di tensioni, odi, guerre verso fascismi e fascisti immaginari. DaTrump a Orban, da Salvini alla Meloni, dopo aver fascistizzato per decenni figure come Reagan,Pinochet, la Thatcher, Andreotti, Bush e tanti altri.

E’ così difficile, a 100 anni dalla marcia su Roma e a quasi 80 dalla fine della sua parabola, ammettere che “il fascismo ha fatto anche cose buone”, come riconobbero personaggi di ogni ideologia e provenienza (daGandhi a Giovanni XXIII, da Guglielmo Marconi a Luigi Pirandello, da san Massimiano Kolbe a Maria Montessori) e come ha ricordato lo stesso Galli della Loggia sul Corriere? Solo chi sa riconoscere con oggettività meriti e colpe di qualunque periodo storico e di qualunque ideologia (a partire dalla propria) è un uomo libero, un cittadino etico, un politico degno di stima e di fiducia.

 

0 commenti :

Posta un commento