22 aprile 2022

La verità è che Netflix è un pessimo prodotto

di Francesco Filipazzi

Stiamo leggendo alcune analisi secondo cui la perdita di abbonati da parte di Netflix e la conseguente caduta in borsa, sarebbero dovute alla proposta di contenuti troppo politicamente corretti, legati all'ideologia gender e al progressismo. Certamente, i contenuti della piattaforma sono diventati nel corso degli anni sempre più stucchevoli e buonisti, a volte para-pornografici altre volte orientati a mandare messaggi neanche troppo subliminali legati al pensiero unico. Una continua minestra riscaldata diseducativa che non piace né agli adulti né ai ragazzi e tiene ben lontani i genitori dal proporre certi contenuti non consoni ai figli.

Questo ragionamento è però vero in parte. La realtà dei fatti è che Netflix perde abbonati perché è un pessimo prodotto soprattutto da un punto di vista artistico. Le serie Tv sfornate in quantità industriale sono qualitativamente molto scarse, con storie raffazzonate e semplificate, gli attori sembrano ad una recita di fine anno da quinta elementare, senza alcuno spessore. Anzi, ho visto bambini recitare meglio.

Se poi ci aggiungiamo che ogni serie Tv è proposta in blocco, dal primo all'ultimo episodio, senza permettere la creazione di alcuna suspence fra un episodio e l'altro, viene da chiedersi perché la piattaforma non sia andata in crisi prima. Nessun titolo Netflix, a parte qualche raro caso, diventa argomento di discussione né tantomeno fenomeno di costume, poiché è un semplice prodotto da vedersi a casa da soli, quando si vuole, nell'ordine che si vuole, decidendo autonomamente le tempistiche. 

Altre serie Tv anche recenti, viene in mente fra tutte Game of Thrones, oltre ad essere qualitativamente e artisticamente superiori, inducevano gli amici a riunirsi a casa una sera a settimana, magari a scroccare dell'unico abbonamento Sky del gruppo, mentre con Netflix ciò non avviene.

D'altronde il boom delle piattaforme online a pagamento è andato di pari passo con i lockdown. Finiti questi ultimi si può forse tornare alla normalità anche nella fruizione delle serie Tv.


 

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